niente da dire

11.11.11

Bello! È venerdì!

Ma quanto vanno veloci i giorni?

In questa strana dimensione in cui sono finita il tempo ha poca importanza.

Qualcosa si è fermato quel giorno, altro si è cristallizzato in un “per sempre” inaspettato.

Un per sempre che aggiunge, che smuove la mia innata pigrizia, il mio atavico pessimismo, la mia scarsa (nulla?) propensione per i progetti.

Non è affatto bella l’idea di dover sempre ricominciare, eppure…

Dall’età di sei anni, ho sempre avuto la mania di disegnare la forma degli oggetti. Verso i cinquanta avevo pubblicato un’infinità di disegni, ma tutto ciò che ho prodotto fino ai sessanta non va tenuto in conto. A settant’anni ho compreso più o meno la struttura della vera natura, le piante, gli alberi, i pesci e gli insetti. Di conseguenza, a ottanta dovrei avere fatto altri progressi. A novanta penetrerò nel mistero delle cose; a cento, sarò decisamente giunto a un grado di stupore – e quando avrò centodieci anni, che sia punto o una linea, per me tutto sarà vivo”.

Katsuhika Hokusai

(te la ricordi, amore…?)

Non è così anche per la vita?