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Ho capito una cosa dal post precedente: non sono credibile nel ruolo della tanguera!

Eppure davvero il tango è una danza che mi ha sempre affascinato.

Così come è vero che quando mio marito ed io eravamo fidanzati, ce lo siamo detto diverse volte che sarebbe piaciuto ad entrambi imparare e che un giorno ci saremmo iscritti insieme a qualche corso.

Poi la vita va dove vuole …

Oggi il cielo è grigio, pure un po' l'umore.

E' finita la scuola con una gran festa e tanta emozione.

Sono felice per il gran lavoro di mio figlio.

Sembra tutto così scontato a noi adulti ma imparare a leggere, a fare piccoli conti, a scrivere e raccontare in soli nove mesi, è una fatica notevole.

Una piccola grande meta raggiunta, all'inizio di un cammino.

Ieri bella giornata: una decina di chilometri in bici tra i campi che costeggiano l'Adda, una merenda sull'erba, ritorno a casa e nel pomeriggio una passeggiata a Villa Braila.

Mentre ero intenta a spingere l'altalena sulla quale mia figlia si dondolava, si è sentito un crepitare leggero e poi un tonfo pesante.

L'aria era piena di polvere che si sollevava e non ho capito subito cosa era successo.

Ho visto rami enormi a terra, per un attimo ho pensato che stessero potando l'albero.

Ho cercato il giardiniere ma quei rami centenari erano crollati giù da soli.

Ho guardato per terra e per fortuna non c'era nessuno lì in mezzo.

La gente ha cominciato ad avvicinarsi da tutti gli angoli del parco, spaventata.

Ho realizzato che A. ed io eravamo passate lì sotto cinque minuti prima per raggiungere l'altalena …

E' la vita e va dove vuole.