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Sono vento.
Sussurro primavere tra le ciocche.
Raggelo di candide sferzate.

Sono vento.
E tu albero forte.
Cadano le foglie, come muoiono le certezze.

Sono vento d'estate,
solletico al sale sulla pelle,
sollievo alla calura.

Sono vento
e il vento non mi piace.
Mi ci abituo, inseguendo una rondine.

 

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CHIATONA 2010 - Le amiche

Post n°110 pubblicato il 06 Agosto 2010 da nnsmettodsognare

pasticciottiecotognata


Moleskine 15/07

Anticipata dai messaggini del giorno prima e da quelli del giorno stesso, come supporto alla navigazione, ecco arrivata la signora della lirica pugliese.
La nostra amata Ilike.
Che da vera gran donna qual' è, rifiuta gentilmente l'aiuto offerto da un motociclista frettoloso per il parcheggio della sua auto nel buco lasciato a disposizione davanti casa mia.
Io non sarei stata capace di altrettanto orgoglio e avrei subito accettato.
Fa il giro, ritorna, parcheggia a suon di numerose e muscolosissime sterzate.

Un caffè e poi subito al mare nella bolgia della spiaggia che si stende, colorata di ombrelloni, a pochi metri dalle abitazioni.
Ci immergiamo appena, e stiamo lì ammollo, splendide chiocce per i miei splendidi pulcini aspiranti nuotatori.
Poi la passeggiata d'obbligo, a dimostrazione che se scelgo ancora questo posto, non è per dare sfogo al mio innato masochismo e convivere allegramente con la carta di focaccia, la buccia d'anguria e le minacce in dialetto tarantino, ma soltanto perché basta superare l'ultimo muro di casa per scoprire un piccolo paradiso.
Cinquanta chilometri di sabbia fine e dorata tra Taranto e Metaponto, un mare limpido, la profumata macchia mediterranea e il "silenzio" della natura. La mia Chiatona.
Si fanno paragoni con il suo Gargano ma so anche di chi fa paragoni tra una spiaggia e un'altra adiacente del Salento; la verità è che in Puglia, con oltre settecento chilometri di costa balneabile, si ha solo l'imbarazzo della scelta.

Il pranzo è, di rito, marino: spaghetti con le cozze, pesce arrosto appena sbarcato, frutta locale e prima della frutta le meraviglie portate in dono da Corato: latticini incomparabili in forme varie.
Un bel gelato, una trentina forse più di bottigliette d'acqua che vanno giù come ciliegie con il caldo infernale di questa splendida giornata di metà luglio.
Ilike viene travolta dalle chiacchiere di mia madre e dai ricordi da libro Cuore di mio padre.
Di tutto questo racconta meglio lei nel suo post, con impietose foto a corredo
Tra un rimprovero al mostro grande, che ha deciso di far conoscere proprio oggi il lato peggiore di sé, e una carezzina al mostro piccolo, che con le sue battute diverte tutti quanti, arriva di nuovo l'ora di un tuffo.

Il mare è ancora più bello, pettinato dalla tramontana e con la spiaggia finalmente svuotata dalla gente. Un po' di foto, ancora acqua e chiacchiere.
Torniamo su noi due, lasciando gli altri in acqua.
La doccia, un bel ghiacciolo, finalmente uno spazio tutto nostro per confidenze tra donne.
E sono già le venti, caspita il tempo è volato ed è ora di ricominciare a guidare.

 

Grazie Annalisa, un dono molto gradito la tua presenza tra noi! E le mozzarelle erano un vero spettacolo!

 

Moleskine 22/07

Passata la varicella, messa a tacere la gelosia, evitati con riti magici e danze propiziatorie tutti i cataclismi che succedono ogni volta che tentiamo di incontrarci, è arrivata nel pomeriggio la dolce Marematta.
Che per non smentire la sua fama di dolcissima ci ha portato, manco fossimo Gesù nella grotta, doni a volontà: pasticciotti ancora tiepidi, frise in tre specie, una superlativa cotognata leccese e un geco colorato di metallo che troverà il suo posto d'onore nella nuova casa.
(Qui stiamo ancora a fare slurp mia cara!)

Arrivare non è stato facile, perché Chiatona, si che c'è sulle mappe del navigatore, ma soltanto come vago punto geografico.
Dopo vari giri nell'impervia pineta, dove sorgono non meglio identificate da strade e numeri civici numerose villette, e dopo parecchie conversazioni: "No, mi dispiace, se sei finita in pineta non so proprio come fare a tirarti fuori", il "saggio" tom tom l'ha risbattuta sulla strada per Massafra.
Un lampo di genio, ricorrere ai vecchi ma infallibili sistemi dello: "Scusi, mi saprebbe dire come si fa per ...?", l'ha finalmente condotta nel punto giusto, addirittura scortata da un giovanotto in motorino.

Si va tutti al mare.
Mio marito viene all'unanimità e senza possibilità di appello nominato baby sitter ufficiale per i nostri due e la sua.
Loro quattro vanno a fare il bagno, noi restiamo sulla riva a farci lambire i piedi da onde prepotenti e a sfinirci di chiacchiere.
Di nuovo la passeggiata rituale, per i motivi di cui sopra ed il mare al tramonto è ancor più affascinante.
Troviamo un pezzo di pesce addentato, lungo circa una trentina di centimetri, che sta lì sulla battigia a farsi schiaffeggiare dall'onda.
Ci domandiamo con un finto brivido se per caso non debba comparirci l'addentatore all'improvviso.

Tra risate e lamenti del solito mostro grande, invidioso della stella marina che stavolta è toccata in sorte a Chiara, torniamo a casa.
Ancora gelato e stavolta, troppo in fretta, è ora di andar via.

 

Grazie tesoro! Ho conservato la scatola intrecciata della cotognata per tenerla vicina nella mia nuova camera da letto e annusarne i residui di profumo della nostra terra.

 

Grazie anche alla mia amica d'infanzia Carmela, arrivata da Bari.
Ogni volta veder giocare i tuoi figli con i miei, è come tornare a fare quei giri in bicicletta insieme e pare di poter suonare ancora quel citofono dove la voce della tua mamma non può più rispondere per dirci: "Non vi preoccupate bambine, è solo un ginocchio sbucciato. Ora vi butto i cerotti dal balcone."

 
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Rispondi al commento:
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 07/08/10 alle 10:12 via WEB
Ho sempre paura che sia troppo lungo ma per fortuna c'è chi come te non vorrebbe smettere :) grazie cara, bellissimo incontrare delle persone che non hai possibilità di vedere quando e come vorresti.
 
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