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Quito, 17 ago (Prensa Latina) Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha fatto un appello per trasformare il capitale politico della Rivoluzione Cittadina in capitale politico organizzato e mobilitato per affrontare le grandi sfide di questa seconda tappa del suo governo. 
“Senza organizzazione, cultura e mobilitazione popolare”, ha enfatizzato, “potrebbe accadere qui la stessa cosa che è successa in Honduras, dove a dispetto dell'enorme popolarità del presidente Manuel Zelaya viene un “gorilletti” e ci dà un golpe di Stato”. 
“Ci sono qui dei gruppi minuscoli, con gran potere economico, che possono destabilizzare il governo in un momento dato e noi possiamo avere un gran appoggio popolare ma se non abbiamo gente che esca sulle strade a difendere il suo governo, facilmente possono destabilizzarci”, ha fatto notare Correa nella sua abituale comparizione del sabato. 
Inoltre, il mandatario ha chiesto al popolo se sapeva che cosa fosse quello che ha salvato il presidente Hugo Chavez nell’aprile del 2002, ed ha risposto: il popolo venezuelano organizzato e mobilitato che è uscito sulle strade a riscattare il Palazzo di Miraflores ed ha vinto contro i golpisti. 
Allora, ha riaffermato, affinché non si facciano illusioni i golpisti di questo paese dobbiamo organizzare il popolo. Questo è tutto, non è niente di nuovo, l'abbiamo detto molte volte, ma, credetemi, quando non sarò più presidente, farò una prova accademica sulla psicologia della stampa ecuadoriana, ha ironizzato. 
Ha enfatizzato che esiste “la necessità di organizzarci e che ogni casa sia un Comitato di Difesa della Rivoluzione Cittadina, affinché non ce la strappino e non possano ritornare indietro”. 
“Abbiamo già i comitati familiari, a Guayaquil, li abbiamo creati per la campagna elettorale, ho già parlato dei consigli comunali alfaristi, perché Eloy Alfaro aveva i consigli comunali a livello di ogni quartiere, città (…)”, ha detto al riguardo. 
“L'abbiamo detto tante volte ed ora è logico che è notizia di prima pagina, oggetto di studi, di editoriali”. “Alcuni mezzi di stampa affermano, ha osservato, che vogliamo armare il popolo, quando in questo governo quello che abbiamo proibito è la detenzione di armi per le persone civili”. 
Questa è la grande sfida di questa seconda tappa: organizzare, strutturare e mobilitare questo enorme capitale politico popolare, affinché non ritorni mai più la triste notte neoliberale, ha sottolineato Correa. 
Per terminare, ha ricordato che il tema è profondamente democratico e risponde ad interessi collettivi della massa. “Ogni cittadino ha diritto ad organizzarsi, quello che sta succedendo è che tremano le oligarchie (…) perché organizzati siamo un potere invincibile”, ha detto, in risposta alle interpretazioni che certi settori della stampa hanno dato a questo processo.
Ig.

Fonte: Prensa Latina