Giorno di febbraio 2011
Il pensiero impigliato in un amo da pesca
Si dibatte nelle arie ammorbate della vita
Solo nel deserto di ciò che non accade
Incontra i giorni passati vuoti di significato
E implora il desiderio che si traduca in realtà
Assente di contenuti che fuggono nell'attimo
Per calpestare sentieri senza curve addolcite
forse è più sensato non avere sguardi di sgomento
E valutare ciò che riempie i giorni una dolce condanna
Che reprime le gioie senza farci capire che sempre
Ci alterniamo nel volo del mistero
Eppure la promessa che feci a me stesso
Non aveva possibilità razionali
Alternativa era il sogno che mi ha spinto nel mito
Dove la verità è una fiamma in esaurimento
Autunno soffia sul mare che si intristisce all'imbrunire
E allaga l'abisso inconoscibile
Intanto la mia deriva scuffia e le mie vele intrise d'acqua
Si adagiano in un fondale di melma
Tacete tacete fratelli primati
Anche i nostri Dei sono di ugual natura
Mostrano la loro indifferenza
Smarriti nelle foreste del bene e del male
Tanto non torna più niente dal precipizio del nulla
GIORNO DI FEBBRAIO 2011
Sciogliamo l'incanto del mistero
Che crea inquietudine nelle notti stellate
Sapendo che la magia del mistero
Nasce dalla sconosciuta attrazione
Di quanto non vogliamo sapere
Muoiono le cose dell'universo
Lasciandoci la trasparenza del nulla
Che ci trascina senza una meta sensibile
Dove tutto non ha possibilità di essere
Nascosto dalla nostra danza pomeridiana
Vicino all'irraggiungibile orizzonte
Che si fa sempre più lontano
Mentre si proietta con una velocità
Pari alla nostra voglia di raggiungerlo
Lo guardiamo lontano sempre più lontano
Perché l'orizzonte nasconde tutta la realtà
Che sta oltre e scivola sempre più oltre
Mostrandoci ciò che siamo e non sappiamo
Riprendiamo la strada che non conduce alla meta
Così ci trascina il mistero incontro al sole
Inviato da: francoceravola
il 12/12/2010 alle 18:26
Inviato da: noarell
il 23/09/2010 alle 20:57