MOMENTI

Premio ricevuto

Stasera la cara Marisa, visto che trascuro molto il blog, ha deciso di regalarmi questo bel premio.... Secondo me non lo merito proprio, pero' grazie mille!!!!!

REGOLAMENTO

Che cosa è il Premio "Brillante Webmws"?
Il premio "Brillante Webmws" ha lo scopo di promuovere la bloglive nel mondo. Viene assegnato ai siti o blog che risaltano per la loro brillantezza nel design e nei contenuti. 

Le regole sono:

1) Nel ricevere il premio, devi scrivere un post mostrando il premio e citando il nome di chi ti ha premiato, e il link del suo bloglive;
2) Scegli un minimo di 7 bloglive (o di più) che credi siano brillanti nei loro temi o nei loro design. Esibisci il loro nome e il loro link. Quindi avvisali di aver ottenuto il premio "Brillante Webmws".

Alice

Sarah

LA NEVE

Due giorni fa ho pensato seriamente che la neve mi avrebbe sommerso....
In poche ore sono caduti 40 cm di neve bella asciutta e fiocchettosa... L'unico contento era Otto, che saltava come una gazzella e si tuffava a pesce....
Mio marito che ha passato la giornata a spalare lo era un po meno.....
Queste sono le foto che ritraggono la giornata...

Chicche post vendita

Giusto l'altro giorno si parlava con Veronica delle risate che puoi farti a stare dietro ad un bancone, a sentire le ca..ate che dice la gente.

Dunque l'altra sera è arrivata una signora con un cordless:

"IO E MIO MARITO NON ABBIAMO RIUSCITO A FARLO FUNZIONARE!" (probabile che il cordless, parlasse italiano??)

Da una ventina di giorni ha aperto nella galleria il negozio Euronics, catena nazionale di negozi per la vendita di elettrodomestici, hi-fi, video, giochi, CD e DVD. Insomma lo stesso lavoro che facciamo noi del multimedia ovviamente piu' in grande.
Ora il suddetto negozio è abbastanza imboscato, quindi passano tutti da noi e chiedono: "Scusi, sa mica dov'è l'EuroFONIC?", oppure "Scusi, sa mica dov'è l'EuroniC??".
Il bello è quando ti chiedono "Scusi l'Unieuro???" e tu rispondi candidamente: "L'Unieuro non c'è qua agli Orsi, è sulla Trossi!!" (famosa via di BIella con tutti gli outlet delle grandi firme), e loro a spiegarti che ti sbagli e che lo hanno aperto da poco, che vendono elettrodomestici etc etc, e allora tu sempre molto candidamente e con lo sguardo interrogativo: "Ma scusi dice mica l'Euronics?" "Eh, si' quello e che ho detto io?" (tu hai detto UNIEURO!)

Poi quello che arriva alle otto di sera a chiedere se gli consegni a casa il frigorifero che ha appena acquistato L'INDOMANI MATTINA.... E si incazza pure se gli spieghi che oramai le consegne per il giorno successivo sono chiuse e devi rimandarle a dopodomani....

Quello che compra un televisore LCD e dice che non gli piacciono i colori....Cioe' dice che i colori variano in base al programma, pero' detto cosi: "Ma non lo vede povero Gerry che faccia pallida che ha??? E ora guardi Carlo Conti invece, lo vede che cambiano i colori?" e tu: "Ma scusi ma lei al telefono ha detto che le persone si vedono fucsia e ora è pallido???", e alla fine gli cambi sto televisore, che non ha niente, ma chi è abituato alla televisione normale non capisce che gli Lcd si vedono in maniera differente.....

E quello che ti prenota un navigatore satellitare, poi glielo consegni, ti guarda e ti chiede se ne hai uno aperto perchè vorrebbe vederlo bene prima di comprarlo, e se gli insegni ad usarlo (se vuoi faccio anche la vocina del navigatore: "al prossimo incrocio girare a destra e andare a ffffffffff......."), e siccome non è convinto ti dice che torna a prenderlo dopo e scappa.....

Ce ne sarebbero di cavolate da raccontare, ma in preda ad una delle mie mitiche emicranie, non ne ricordo altre per ora.....

Buonanotte a tutti....

25 NOVEMBRE: GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

E se la violenza si presentasse sotto forma di malattia cronica, dolorosa, invalidante ed i medici ti trattassero da isterica ed esaurita oppure peggio ignorassero quello che gli racconti?
E se per avere una diagnosi precisa della malattia, dopo che ti hanno detto che sei stressata, stanca e che sei esagerata, si debbano attendere tra i 7 e 9 anni, possiamo definire anche questa una violenza?
E se il tuo desiderio di diventare madre venga a trovarsi tragicamente, improvvisamente di fronte ad una malattia che invece ha lavorato in silenzio e ti ha occluso le tube, ha creato aderenze, sconvolto e distorto i tuoi organi riproduttivi e chi ti sta intorno ti consola con un "E' la volontà di Dio"?
E se per avere un figlio devi spendere tra i 10.000 ed i 20.000 euro andando in terra straniera perchè a casa tua hai una legge che violenta quotidianamente le donne (dicasi legge 40/2004)?
Questa violenza che colpisce circa 3 milioni di donne in età fertile in Italia ha un nome, ENDOMETRIOSI un nome che quando nella maggior parte dei casi lo pronunci ti dicono: Endo...che??
Ecco, questo sentirsi dire endo...che?, è la violenza più grande nonostante tu abbia già fatto decine di visite ginecologiche, decine di volte hai raccontato le tue sofferenze, decine di volte hai pianto e pregato che i dolori passassero, ma quell’endo che?, ti riporta sempre e soltanto a sentirti sola e con un grande senso di smarrimento.
La tua autostima, i tuoi rapporti sociali, la tua vita di coppia, il lavoro va a ramengo a causa sua, dell’endometriosi che si è intrufolata nella tua vita e si è fatta immediatamente viva con dolori al ciclo mestruale sempre più forti, dolori all'ovulazione che ti piegano in due, dolore ai rapporti sessuali che preghi solo che finisca in fretta e con un dolore lancinante nel cuore perchè ti hanno appena detto che a causa dell' ENDOMETRIOSI, non potrai avere figli.
Però lei è violenta e tenera come nessun'altra malattia perchè con tutte noi si è comportata in modo diverso:c'è chi non ha quasi mai dolore, chi dopo un intervento di pulizia ottimale (quando trovi il chirurgo competente) è riuscita ad avere un bambino anche due e chi invece con terapia ormonale continua (estroprogestinici) riesce a condurre una buona qualità di vita.

C’è chi invece ha subito dei danni permanenti come una resezione intestinale, la perdita di un rene  o lo strazio del vivere 6/8 mesi con un ano artificiale (il cosiddetto sacchetto); chi invece deve fare i conti con un danno chirurgico permanente come la vescica neurologica ovvero non sentire ed avere più la capacità di urinare spontaneamente e quindi doversi autocateterizzare.
E questo senza che si possa rientrare in una categoria protetta per le esenzioni  o per il lavoro…niente di niente!
L’ ENDOMETRIOSI di fatto non esiste e se ce l’hai ed in sala operatoria hanno sbagliato pazienza, ti tieni le infezioni batteriche e vai avanti e cerchi almeno di attivarti per aiutare altre donne.

Ora io mi rivolgo a due donne che stimo e rispetto per la loro professionalità, competenza e sensibilità: ritenete giusto che in Italia nel 2008,  l'ENDOMETRIOSI (dopo quello che ho raccontato, che è solo una piccola parte) non sia ancora stata riconosciuta malattia cronica? E che nonostante gli sforzi di tre parlamentari donne (Bianconi, Bianchi, Zanotti) e l'impegno delle associazioni di pazienti, non sia ancora stata approvata la legge che riconosca alle donne affette da endometriosi la possibilità di ottenere l'esenzione del ticket per le ingenti spese farmaceutiche sostenute?
Le donne con endometriosi sintomatica sono circa il 65% del totale delle pazienti e purtroppo per chi lavora nel privato, ma anche nel pubblico, l’assentarsi per malattia almeno 3 giorni al mese o diverse settimane a causa degli interventi chirurgici, il rischio licenziamento o mobbing è dietro l’angolo.
L'ignoranza ed il silenzio complice di una parte della classe medica, fa si che le donne con ENDOMETRIOSI  si ritrovino a doversi battere con un mostro che le divora all'interno e con i mass media che snobbano o relegano in quart’ ultima pagina le notizie relative agli eventi organizzati dalle associazioni di pazienti.
I mass media che dovrebbero fare su larga scala quanto noi stiamo cercando combattivamente di fare: INFORMARE PER PREVENIRE! PER UNA MALATTIA PER LA QUALE NON E' POSSIBILE FARE PREVENZIONE, L'UNICO MODO DI ARGINARE I DANNI PROCURATI DALLA MALATTIA, E' INFORMARE.
Informare le ragazzine di 20 anni che non è NORMALE soffrire durante il ciclo, che non è normale fare l'amore ed avere dolore nel retto o sotto la pancia, che non è normale avere continuamente la cistite o il colon irritabile.
Una donna forte e coraggiosa ha voluto raccontare la sua vita con l'endometriosi, con le difficoltà legate alla fecondazione assistita ed il suo viaggio "della speranza" in Austria. Una donna che sostiene ed è parte attiva dell'Associazione Progetto Endometriosi A.P.E. Onlus e che ha fatto della sua esperienza un libro dal titolo forte, ma significativo: "CANTO XXXV - INFERNO - DONNE AFFETTE DA ENDOMETRIOSI". Il libro è uscito a novembre 2007 (a febbraio 2008 era già in fase di ristampa) ed al momento è l'unico libro in circolazione sulla malattia, descritta da chi convive quotidianamente con "lei", con l'endometriosi.

Veronica Prampolini, l'autrice, è una giovane donna di Reggio Emilia che con rabbia e caparbietà vuole, attraverso il suo libro, far puntare i riflettori su una malattia che coinvolge 3 milioni di giovani donne in Italia. Giovani donne che non possono esprimere al meglio ed in pieno la propria capacità lavorativa e personale.
Veronica ha anche creato un sito internet: http://www.donneaffettedaendometriosi.it ed un blog http://blog.libero.it/librodade/ nel quale vengono raccolte le numerose testimonianze e ringraziamenti per il suo impegno.
A fianco di Veronica c'è l' A.P.E. Onlus associazione di pazienti a carattere nazionale con sede a Reggio Emilia che fa del fare informazione sulla malattia , la priorità assoluta. Il sito dell'A.P.E. Onlus è www.apeonlus.info
Vorrei che da queste pagine giungesse un segnale forte di solidarietà ed impegno a favore delle donne con ENDOMETRIOSI, attraverso la pubblicazione di questa mia, sperando che ogni donna con endometriosi si possa sentire confortata e sostenuta da chi comprende fin troppo bene le difficoltà legate alla quotidianità vissuta con la malattia.

POSTVENDITA MULTIMEDIA

Vi ho detto che finalmente ho trovato lavoro 3 mesi fa. Vi ho detto che lavoro all'Ipercoop, vi ho detto che il centro è pieno di orsi strani in tutte le posizioni e dimensioni, vi ho detto che la prima sera che sono uscita dal nuovo centro commerciale ci ho messo 20 minuti per trovare la macchina e altri 20 per uscire dal parcheggio, ma quello che non vi ho detto è che cosa faccio io come lavoro.
Innanzitutto dovete sapere che Ipercoop (come credo tutti gli Ipermercati) è divisa in due grandi aree: FOOD (Alimentari) e NO FOOD (non alimentari). Del No food uno dei reparti piu grandi è il MULTIMEDIA: piccoli e grandi elettrodomestici, tutto cio che è audio - video (stereo, televisori, lettori mp3, casse...), tutto cio' che è informatica (pc, accessori pc, giochi...), tutto cio' che è telefonia (telefoni, cordless, cellulari e accessori vari).
Questa è la foto del personale addetto alla vendita del MULTIMEDIA:

il Multimedia è suddiviso in due tronconi: Vendita e Post vendita.
Io faccio parte del post vendita. Siamo in 6: io, Elena "la capa", Barbara, Giacomo, Enrico e Abir. Purtroppo non ho ancora una nostra bella foto di gruppo, ma conto di farla al piu' presto....
Hai comprato un aggeggio multimedia e non funziona piu'??? da chi ti vieni a lamentare??? Il post vendita? OUI, C'EST MOI!!!!!
Noi ci occupiamo di tutto cio' che, come dice la parola, accade dopo la vendita di un prodotto. Spieghiamo la garanzi al cliente; suggeriamo il centro assistenza piu' vicino per i loro prodotti difettosi; ritiriamo e ci occupiamo noi dei prodotti per cui l'assistenza è fuori Biella; attiviamo contratti Tim, Coopvoce, Sky e Mediaset. Qualche volta andiamo un po' al di là dei nostri compiti, magari dando una mano alla signora anziana che non sa cambiare la sim dal vecchio al nuovo cellulare, ma il lavoro piu' importante è: CI BECCHIAMO GLI INSULTI DEI CLIENTI INCAZZATI, perchè hanno comprato qualcosa che non funziona e sembra sia colpa tua.
Alcuni usano alzare la voce, e li' di solito si manda Giacomo che praticamente utilizza la tattica dello "sguardo perso nel vuoto intanto che il cliente sbraita, e non si lascia minimamente intaccare". Chi dice "fatemi parlare col responsabile" e li' ci puo' solo Elena. Poi ci sono i vecchietti "io sono socio da 30 anni" (che strano, eppure l'Ipercoop a Biella esiste solo da 16....), e quelli del "conosco tutti qua dentro e ora faccio una lettera e dico che non mi state dando il servizio" (ma è colpa mia se ci siamo appena trasferiti e non facciamo ancora le ricariche on line di TIM, perchè il tecnico sono solo tre settimane che "vengo domani ad installarvi l'adsl"?????). E poi abbiamo proprio i delinquenti che fanno cazzate tipo non farsi trovare a casa quando ti consegnano la lavatrice, e pretendono che gli rifai la consegna senza ripagarla e quando gli dici che invece la consegna la ripagano ti minacciano, e li' chiami direttamente la Sicurezza.
Ci vuole tanta pazienza, chi lavora a contatto col pubblico lo sa, ma certe volte mi viene voglia di uccidere qualcuno. Tipo il vecchietto che porta un telefono indietro perchè la cornetta è muta, mi avvicino, mi spiega e mi dice " Sì, ma il telefono puo' provarlo un tecnico?", o quello che mi dice " posso parlare col suo collega che è maschio?" o quello che gli dici che il cellulare ha 5 giorni di tempo per portarlo indietro, e pretende che la domenica non venga conteggiata perchè quel giorno non si effettuano cambi, perchè "io ho girato il mondo e so come vanno certe cose"....
Dicevo giusto stasera ad un'amica, che talmente sono stressata alcuni giorni, che la notte sogno di fumarmi una sigaretta.....

Pero' a parte i piccoli inconvenienti devo dire che questo lavoro mi piace. Sicuramente perchè nonostante tutto a me è sempre piaciuto lavorare a contatto con la gente, perchè comunque sono a contatto con tutto cio' che è tecnologia che io adoro; perchè spesso riesci a risolvere un problema senza creare grossi disagi al cliente, e questo è motivo di orgoglio....
Sì bè, quello che il venerdì sera che chiudiamo alle 22, arriva alle 21.59 a ritirare il cellulare acquistato, ti verrebbe voglia di spaccarglielo in testa quel telefonino. Ma poi pensi che ti toccherebbe spedirlo al centro assistenza e vista la lungaggine della procedura, desisti, sorridi e..."I primi 5 giorni se non funziona glielo sostituiamo, l'importante è che tenga lo scontrino, l'imballo integro e non superi i 15 minuti di conversazione. Dopodichè 2 anni di garanzia, fa fede lo scontrino fiscale... Buonasera a lei!!!"

E buonanotte  a voi......