amareilcinemaParole di cinema scritte ( e trascritte ) di notte e tant'altro per chi ha cuore e occhi per vedere.Per chi ama il cinema.Per chi ha ancora un sogno |
AREA PERSONALE
Il sogno
Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
tregua, un puro riposo della mente,
perché, se ti si desta bruscamente,
senti che t'han rubato una fortuna?
Perché è triste levarsi presto? L'ora
ci deruba d'un dono inconcepibile,
intimo al punto da esser traducibile
solo in sopore, che la veglia dora
di sogni, forse pallidi riflessi
interrotti dei tesori dell'ombra,
d'un mondo intemporale, senza nome,
che il giorno deforma nei suoi specchi.
Chi sarai questa notte nell'oscuro
sonno, dall'altra parte del tuo muro?
JORGE LUIS BORGES
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Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui, Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io:
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti: E' festa: la tua vita è in tavola.
Di Derek Walcott Citato nel Film "La Febbre"
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WONDERFUL ... ALICE !
Accolto con "riserva " dalla critica, l'ultima fatica di Burton è una lettura intelligente dell'opera di Carroll, e sa coglierne tutto lo spessore psicanalitico. Lontano anni luce dalla versione animata della Disney che descrive i vari incontri di Alice e risentendo dell'assenza di una vera struttura narrativa non "cattura" emotivamente. Quella di Burton è una interessante trasposizione cinematografica che non mette tutti d'accordo ma che stimola fruttuose riflessioni. Un Film "incantevole" come lo ha definito Jean luc Douin su "Le monde" che ricorda quanto scriveva lo psicanalista Jaques Lacan di Carroll " non si attraversano che porte della propria taglia" e aggiunge che “ Tim Burton è sufficientemente grande o sufficientemente piccolo per penetrare nel mondo meraviglioso di Alice. Il suo film è incantevole". Indubbiamente Burton, che ai suoi esordi aveva già lavorato con la Disney, ha usato una chiave di lettura personalissima attingendo alle sue doti creative e ai topoi del suo universo artistico nel "leggere" la storia di Alice e dell’universo celato dietro lo specchio, ma questa è la cifra stilistica della creatività che distingue la genialità di un Autore. Il risultato è una Alice di grande fascino e spessore che ci prende per mano e ci porta nel sottomondo delle nostre paure, nelle profondità della nostra spesso inconosciuta fantasia e sembra dirci che forse il cuore è tutto e che occorre il coraggio di attraversare le sue ferite, i suoi campi di battaglia, di accettare le sue fragilità, perchè per dirla con Lacan "da un malessere può derivare una gioia singolare” come l’Alice burtiana e le sue meraviglie. Wonderful Alice! Felice visione! Felici meraviglie! M Cristina Lucchetta ----------------------------------------------------------------------------- "Alice au pays des merveilles" : un conte enchanteur sur l'identité, à voir absolument en relief di Jean-Luc Douin Le Monde "Come diceva lo psicanalista Jaques Lacan di Carrol " non si attraversa mai che una porta della propria taglia". Il regista Tim Burton è sufficientemente grande o sufficientemente piccolo per penetrare nel mondo meraviglioso di Alice. Il suo film è incantevole. (...) I più pignoli non gli perdonano di aver usato la proria chiave di lettura (...) ma si può rimproverare ad un artista e alle sue doti creative di adattare un lavoro, seppur famoso, dandogli i colori del proprio universo artistico? Non si dispiaccia Charles Lutwidge Dogson (vero nome di Carrol). (...) Tim Burton che ai suoi esordi aveva già lavorato per la Disney, rilegge la storia di Alice attraverso i suoi occhiali, le sue lenti.." Jean Luc Douin, Le Monde, 24 marzo 2010 Comme le disait le psychanalyste Jacques Lacan, féru de Lewis Carroll : "On ne franchit jamais qu'une porte à sa taille." Le cinéaste Tim Burton est suffisamment grand, ou petit, pour pénétrer dans le monde merveilleux d'Alice. Son film est enchanteur. Les plus pointilleux lui reprocheront d'avoir utilisé sa propre clé, plutôt que celle que lui tendait l'écrivain britannique. Mais peut-on reprocher à un créateur d'adapter une oeuvre, fût-elle célèbre, en lui donnant les couleurs de son propre univers ?
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Non dire che hai abbandonato il sogno.
Non c'è altro per noi a cui aggrapparci, se non questo.
Non dire che hai abbandonato il sogno.
Non c'è per noi altra strada se non questa.
Asakusa Kid, Takeshi Kitano
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