Benvenuti tutti coloro che casualmente o intenzionalmente passeranno dal mio blog, questo sarà solo mio. Tempo addietro, qualcuno mi propose di crearne uno a quattro mani, l’idea mi piacque e mi lusingò in quanto quella persona ha avuto nella mia vita un posto importante. Poi gli eventi non hanno permesso l’attuarsi di tale obiettivo, ma oggi ho deciso di dargli comunque vita, senza pretese o aspettative, solo con tutta la semplicità che mi caratterizza. Non so quanto vi scriverò e soprattutto cosa, forse banalità…forse pensieri indecenti o bisogni dell’anima…forse scriverò di sogni maciullati, che a prescindere da me lasceranno il posto a nuovi orizzonti, non tanto per convinzione, ma per istinto di sopravvivenza, la natura è più forte della nostra volontà.
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Post n°127 pubblicato il 12 Novembre 2009 da nowstrong
Amica cara, quanto sei sciocca, e smettila con quell’atteggiamento da super donna che prevede e quindi nulla la tocca. La tua ingenuità mista a presunzione, ancora una volta ti ha portato a questo, ma vedo che col passare del tempo, ogni volta soffri un po’ meno, avendo fatto tuo il principio per cui se consideri che nessuno ti appartiene, non potrai dire di averlo perso. Per mesi sei stata chiusa in casa vivendo di ricordi, confidando nel fatto che prima o poi qualcosa sarebbe cambiato, pur sapendo in fondo che era un’utopia. Un susseguirsi di eventi negativi, seppur indipendenti dalla vostra volontà, hanno fatto si che la situazione diventasse stagnante, priva di ossigeno, ma aspettavi fiduciosa. Il vostro rapporto era basato sulla fiducia, molto più grande di quella che necessità a due persone che non hanno mille chilometri di distanza che le separa; era fatto di interminabili telefonate, di attimi di passione, di risate e di lacrime, di promesse che andavano ad aggiungersi al lungo elenco di ricordi. L’accordo tra voi era di dirsi la verità, sempre e comunque, ma questo non ti pesava, non avevi nulla da nascondere; tu ti tenevi i tuoi timori quando ne avevi, le tue domande, perché temevi risposte che non volevi sentire, preferivi chiudere gli occhi per non vedere che la realtà non ha la magia dei sogni, ma oggi l’hai fatto. Ti batteva forte il cuore quando gli hai chiesto: “Lei non l’hai più vista”? Io ero accanto a te, e la tua espressione non aveva bisogno di parole, speravi solo che cadesse la linea per non ascoltare. “L’ho vista dieci giorni fa, credo, era qui per lavoro, mi ha chiesto se avevo bisogno…” ha replicato. Te l’ha detto come se fosse la cosa più normale di questo mondo, con il tono pacato di chi voleva tranquillizzarti, perché non è lei che ama, ama te. Ma lei è arrivata prima, lei c’era già, e nonostante tutto conserverà il suo posto, stai certa. Tu sei il suo amore proibito, il suo giocattolo prezioso che nessun altro può toccare, il suo sogno da sognare. Non ti dirò “te l’avevo detto”, so quanto ti dia fastidio sentirlo. Ti dico solo che ti voglio bene piccola stupida, e te ne vorrò ancora di più, anche se spesso ti trascuro. Sei la mia più cara amica.
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