|
Il confuso veronese abbandona momentaneamente quelli che sembravano i suoi nuovi interessi, l'apologia del terrorismo e i deliri orientaleggianti, per tornare ad uno dei suoi vecchi cavalli di battaglia, le efferate nefandezze di Israele. Lo fa con un interessante articolo, intitolato “Cluster bombs e Israele (ma naturalmente non è vero nulla)” Il fatto che l'ormai un po' vetusto articolo sia tratto da un foglio notoriamente informato ed obiettivo come Il Manifesto porta inevitabilmente a ritenere assolutamente vero quanto scritto tra parentesi, ma vediamo pure i “contenuti”.
La prima inevitabile obiezione è che le cluster bombs citate nel titolo non c'entrano nulla con quello che viene descritto nel testo, sono tutt'altra cosa. Ma confusione ed ignoranza non sono una novità, andiamo avanti.
Esaminiamo la sostanza. Sembra che Israele abbia usato armi invisibili che, oltre a uccidere, comportano rischi diretti per i sopravvissuti e una forte contaminazione ambientale. Questo si dedurrebbe dal fatto che in campioni prelevati negli ospedali di Gaza da corpi di vittime e sopravvissuti si sarebbe riscontrata la presenza di metalli tossici, agenti cancerogeni, mutageni e ogni altra porcheria. Il tutto certificato da New Weapons Research Group (Nwrg), associazione indipendente di scienziati, accademici ed esperti che studia l'impiego di armi non convenzionali. Angosciante, vero? Più che sufficiente a rendersi conto di che spietati assassini siano gli israeliani!
Però.......
Non ho trovato nessuna traccia (se non in altre citazioni di quest'articolo) di questa fantomatica Nwrg. Possibile che una simile dotta congrega di scienziati, accademici ed esperti non abbia un suo sito internet, o comunque non offra la possibilità di leggere IN ORIGINALE i propri documenti? Il sospetto di bufala clamorosa diventa quindi più che legittimo.
E' notorio come la legislazione ambientale di Gaza sia tra le più avanzate del pianeta e come la lotta all'inquinamento sia la prima preoccupazione di Hamas. La presenza di contaminanti non può quindi che essere causata dalla perversa volontà degli Israeliani.
Una tale Paola Manduca, docente di genetica a Genova e portavoce del New Weapons Research Group affermerebbe, parlando di questi contaminanti, “La loro presenza implica anche una diffusione nell'ambiente, in un'area di dimensioni a noi ignote, variabile secondo il tipo di arma. Questi elementi vengono perciò inalati dalla persona ferita e da chi si trovava nelle adiacenze anche dopo l'attacco militare. La loro presenza comporta così un rischio sia per le persone coinvolte direttamente, che per quelle che invece non sono state colpite . Basta dare un'occhiata ad una qualsiasi foto satellitare per vedere come i territori israeliani adiacenti alla striscia di Gaza siano fittamente coltivati. La città di Sderot dista meno di un km dalla striscia. Anche chi è disposto a credere che gli Israeliani possano essere così spietati da impiegare armi di questo tipo, può pensare che siano così cretini da usarsele praticamente in casa, per di più sotto vento dominante?
|
Inviato da: ouisted
il 19/11/2013 alle 14:05
Inviato da: RavvedutiIn2
il 18/11/2013 alle 14:47
Inviato da: RavvedutiIn2
il 29/09/2013 alle 13:47
Inviato da: ouisted
il 17/08/2013 alle 12:28
Inviato da: RavvedutiIn2
il 16/08/2013 alle 13:41