ALCUNI DEI MIEI POST
LA SIGNORA IN VERDE, UN ROMANZO DI ARNALDUR INDRIDASON
P. G. WODEHOUSE - QUANDO LA VOGLIA DI RIDERE INCONTRA IL GIUSTO AUTORE
LA SOVRANA LETTRICE - GENIALE INNO ALLA LETTURA DEL "BRITISH" ALAN BENNETT
IL VIOLINO DI ROTSCHILD di Anton Cechov
LA RAGAZZA DI TRIESTE - romanzo di Pasquale Festa Campanile
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CHI SONO
In questo blog troverete recensioni a romanzi, riflessioni, considerazioni varie, appunti, idee. Può succedere che il blog rimanga fermo per un pò, poi riprende. Come scrittrice (o meglio, come persona che scrive) utilizzo anche lo pseudonimo di "Annie Chammas". Da qualche anno sono "seguace" e "paladina" della Scrittura Zen, condividendo in pieno gli insegnamenti della carissima Natalie Goldberg (Scrivere Zen, Ubaldini Editore). Mi ha salvato la "penna" e la creatività. Grazie Natalie!
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OTTIMISMO - DA ROMANZO ANCORA INEDITO
Post n°25 pubblicato il 29 Marzo 2013 da paolafarah
In questi giorni sono euforica e creo personaggi terribilmente ottimisti!! Vi propongo quindi un breve dialogo fra il timido Guy e lo scultore Oberdan che rende l’idea. Il romanzo è ancora inedito e senza titolo. «Come va amico mio?» «Sogno, Oberdan, sogno alla grande.» «I sogni sono terra concimata. Senza sogni la nostra vita non potrebbe radicarsi né crescere.» «Non vorrei alimentare stupide illusioni.» «Con il pessimismo amico mio non si va da nessuna parte. Solo sognando alla grande si va avanti e, ti dirò di più, i sogni sono a portata di mano come questo scalpello.» «In tasca.» «In tasca come lo scalpello, giusto. Ho sognato per anni lo scalpello e poi lo avevo in tasca.» «Mi dai coraggio Oberdan.» «I sogni si camuffano da extraterrestri perché hanno l’indole dei burloni e se gli imbecilli ci cascano crepano dalle risate.» «I tuoi sogni si sono realizzati tutti?» «A ragion veduta ti dico sì, fin’ora sì. All’inizio fai fatica a credere che sia la cosa più facile del mondo realizzarli ma quando capisci il meccanismo metti la mano in tasca e li tiri fuori uno a uno. Sono balle quando ti raccontano che devi accontentarti di quello che hai. È il modo più veloce per diventare un morto vivente.» |