ALCUNI DEI MIEI POST
LA SIGNORA IN VERDE, UN ROMANZO DI ARNALDUR INDRIDASON
P. G. WODEHOUSE - QUANDO LA VOGLIA DI RIDERE INCONTRA IL GIUSTO AUTORE
LA SOVRANA LETTRICE - GENIALE INNO ALLA LETTURA DEL "BRITISH" ALAN BENNETT
IL VIOLINO DI ROTSCHILD di Anton Cechov
LA RAGAZZA DI TRIESTE - romanzo di Pasquale Festa Campanile
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CHI SONO
In questo blog troverete recensioni a romanzi, riflessioni, considerazioni varie, appunti, idee. Può succedere che il blog rimanga fermo per un pò, poi riprende. Come scrittrice (o meglio, come persona che scrive) utilizzo anche lo pseudonimo di "Annie Chammas". Da qualche anno sono "seguace" e "paladina" della Scrittura Zen, condividendo in pieno gli insegnamenti della carissima Natalie Goldberg (Scrivere Zen, Ubaldini Editore). Mi ha salvato la "penna" e la creatività. Grazie Natalie!
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Due libri, un tragico agosto. Immobile sotto le fronde d'uva di Villa Bietola bevo estasiata un ottimo Murakami, prima, e un ottima Giménez-Bartlett, dopo. In entrambi i casi sorseggio pagine e parole come a sorseggiare un vino rosso di qualità: languore e beatitudine nel sangue e la testa piacevolmente intorpidita dalla bellezza. Sono due romanzi diversi fra loro, moltissimo, ma entrambi giusti per me e per questo agosto tragico e caldo: Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki ed Exit di Alicia Giménez-Bartlett. Il primo mi affascina perchè realtà, sogno e metafisica sono entità fluide, morbide, perfettamente amalgamate fra loro. La vita, nelle sue componenti (fisica, onirica e spirituale) è una, unica, senza fratture, barriere, separazioni. Tutto si mischia, anche gli esseri umani, su piani diversi; cuore e mente, intenzioni e azioni. Mi dico: quanto è difficile questa visione, quanto è difficile scrivere così. Non siamo abituati, no di certo, ma io voglio abituarmi. Mi piace troppo. Adoro Murakami. Ora più di prima. Ecco, dopo Kafka sulla spiaggia, sono pronta a modificare qualcosa di me, del mio modo di scrivere. Non posso non farlo. E poi, che dire di alcuni personaggi? Una bontà d'animo, generosità, comprensione umana senza pari. Fra tutti, il bibliotecario Oshima. Mi sento di dire che non appartiene a questo mondo, e forse è così. Ecco, non voglio suggerirvi altro anche perchè, sappiatelo, "Kafka sulla spiaggia" non si può spiegare: è soltanto da leggere. La libertà d'interpretazione è necessariamente concessa, ammessa, auspicabile e plausibile. "Exit" di Alicia Gimenéz-Bartlett è tutta un'altra cosa. Exit è una villa, un luogo fisico, seppure fantasioso. La trama è liscia, scorre in un'unica direzione, su un unico piano. Ad Exit si va (e si paga) per suicidarsi in modo originale, personalizzato, confortevole e poco traumatico. Il languore si mescola all'amaro e al sorriso. Splendido il personaggio del dottor Eugenius, direttore artistico con ... colpo di scena. Leggetelo, leggete anche questo. Poi mi dite.
A presto! Che l'estate sia ancora lunga e densa di letture.
Paola Farah Giorgi