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“Le colline sono sempre più belle delle case di pietra.

In una grande città la vita si riduce ad un 'esistenza artificiale.

Molti uomini sentono ancora a stento la vera terra sotto i piedi,

vedono ancora appena crescere le piante, eccetto che in vasi da fiori,

e solo di rado lasciano dietro di sè le luci delle strade,

per lasciar agire su di loro la magia di un cielo notturno cosparso di stelle.

Quando gli uomini vivono così lontano da tutto quello che il Grande Spirito ha creato,

allora dimenticano facilmente le sue leggi.”

(Tatanga Mani)

 

Partigiani: ci chiamavano ribelli

 

Birmania libera !

 

 

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Merce e lavoro (una specie di poesia)

Post n°12 pubblicato il 14 Agosto 2007 da molinaro

MERCE E LAVORO

Il lavoro è mercificato – si lamenta
qualche anima bella in sinistra apparente.

Il lavoro è mercificato? Non direi.
Alla merce si presta una certa attenzione.
Si cerca di venderla al prezzo più alto.
La merce è ben protetta. Sulla merce
si fanno studi amorevoli. Ci si cura
che la merce sia libera, senza frontiere.

La sua patria è il mondo intero! Della merce, dico.
La sua legge è la libertà! Della merce, dico.

I sacerdoti del tempio del mercato
(nessuno scaccia i mercanti dal tempio – in realtà
nessuno mai li ha scacciati – in realtà
sono loro, da sempre, a costruire i templi
– in realtà da sempre è un mercato il tempio)
officiano i riti dell’adorazione della merce,
recitando le nuove formule eucaristiche:
«È da merce che deriva la parola mercato.
In principio era la merce. La merce è il verbo.
La merce è il padre, il mercato è il figlio,
la multinazionale è lo spirito santo
che procede dalla merce e dal mercato:
con la merce e il mercato è glorificata».

La merce è grande e il mercato è il suo profeta.

Chiesa moschea e sinagoga sono
la stessa merce in tre distinte ipostasi,
sono la stessa sostanza della merce.

Nel contesto di questa nuova religione
(forse neppure così nuova, in fondo),
la moderna religione della merce e del mercato,
mercificare è sinonimo di santificare.

Il lavoro no, non è mercificato.
Il lavoro è merdificato – e così sia.

                                                     Carlo Molinaro


 
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