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Cappello nero
Post n°21 pubblicato il 20 Settembre 2011 da Rezimov
Pare che quando si progetta un impresa o, comunque, si mette in piedi un qualcosa di complesso e si è un gruppo, è necessario che uno dei membri di questo gruppo indossi il "cappello nero". In parole povere, ogniuno dovrebbe indossare un cappello di un colore diverso, ogniuno raffigurante un particolare stato d'animo e tentare in ogni modo possibile di seguire tale stato d'animo, così da essere sicuri che, unendo i vari "sentimenti" del gruppo, si possa avere un immagine chiara del progetto. Chi indossa il cappello nero, ha come obbligo quello di essere un pessimista bastardo, il cui unico scopo è quello di riportare coi piedi per terra gli altri membri del gruppo, evitando viaggino troppo di fantasia, rischiando così di creare un azienda su basi fragili. Il cappello nero è un personaggio tanto utile quanto odiato, naturalmente. Se tutti facessimo ciò che vogliamo senza che nessuno ci metta mai un freno, finiremmo di sicuro per ammazzarci in qualche modo, al tempo stesso, nonostante sappiamo che quel "qualcuno" ci ha fermati per una valida ragione, non possiamo fare a meno di odiarlo, proprio perchè ci ha fermati. Se in un gruppo non riuscite ad individuare il cappello nero, ovviamente lo siete voi. Io, ovviamente, ho sempre recitato questa durisisma parte, anche perchè non potrei farlo a meno di farlo. Siamo riusciti ad uscire dalla grotta con enormi fatiche, ci diamo un occhiata attorno e decidiamo di tornare dentro a "salvare" quelli che ancora sono incatenati nelle sue profondità ma, prima di rientrare, scattiamo una foto a sviluppo istantaneo. Tornati nel più profondo dei cunicoli troviamo uno dei tizi intento a raccontare il suo viaggio all'esterno della grotta, descrivendolo come una delle cose più assurde e insensate si possano mai dire ma, purtroppo, tale racconto ha effetto su coloro che non sono riusciti ad uscire. Noi, però, non lo interrompiamo ma lo lasciamo finire, aspettando si crei quel momento in cui tutti lo ammirano con aria sognante e pensano: "Ah, quanto vorrei essere lui!". Giunto quel momento ci schiariamo la voce e diciamo, in modo da essere uditi da tutti: "Bella favola, mai sentite tante idiozie in vita mia... Stavi per caso cercando di descrivere questo?" e gli mostriamo la nostra foto, la quale ritrae il vero paesaggio. L'espressione del tizio, umiliato di fronte a tutti dopo mezz'ora di pavoneggiamenti, sarà impagabile. Lunga vita ai cappelli neri.
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Inviato da: Rezimov
il 28/08/2011 alle 18:45
Inviato da: stillanna1
il 28/08/2011 alle 12:20
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il 27/07/2011 alle 22:42
Inviato da: Rezimov
il 21/07/2011 alle 20:51
Inviato da: ArunaR
il 21/07/2011 alle 17:54