Perle ai Porci

Il mio pensiero sulla famiglia

Negli ultimi giorni ho visto in televisione o letto sui giornali e sul web tutta una serie di dichiarazioni contrapposte, in preparazione del family day e dell'anniversario della vittoria referendaria per il divorzio, tutte piuttosto di parte, partigiane, spesso tirate per i capelli, e che in generale mi hanno fatto innervosire non poco.
A questo punto, dal piccolo "speakers corner" del mio blog, vorrei dire la mia sulla famiglia, e sui piazzisti dell'uno e dell'altro fronte.

1. Con buona pace dei vari relativisti, la famiglia non è solo una struttura relazionale/affettiva fra persone, ma una struttura sociale in grado di autosostenersi tramite la procreazione. Una coppia che sta insieme per un tempo determinato, o anche tutta la vita, NON è automaticamente una famiglia, che implica tutta una serie di relazioni di consanguineità, che volenti o nolenti giocano un ruolo fondamentale da sempre nei rapporti umani.
2. Il gruppo familiare costituito da consanguinei, fatte salve tutte le problematiche umane, a partire da Caino e Abele, è l'unica salvaguardia per l'individuo nei momenti di crisi; quando tutti gli amici e le/gli amanti ti abbandonano, nella maggior parte dei casi qualcuno della famiglia resta sempre.
3. Il gruppo familiare si allarga con i matrimoni, veri e propri contratti fra non consanguinei, realizzando delle strutture tribali, che vorrei rivalutare rispetto alla frammentazione imposta dalla cultura contemporanea: dopo la famiglia la tribù può essere il porto sicuro dove rifugiarsi quando la società ti scarica.

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