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visuale

Post n°36 pubblicato il 31 Luglio 2006 da phantasya
Foto di phantasya

(...)

Ieri sera ero in giardino a cercare respiro e godere di quel poco di frescura, che questo Dio benevolo ogni tanto ci dona. Per la strada quasi nessuno; macchine parcheggiate, un cantiere finalmente a riposo...

osservavo i verdi degli alberi e le loro sagome, così oscure, alcune imponenti nella notte, altre accucciate e panciute come gatti sornioni pronti a balzare... qua e là, nel buio, qualche lucciola che appariva e scompariva, come in un gioco... vivevo lo stupore di vederne ancora, che quasi non le ricordavo, e provavo un'assoluta gioia bambina...

tutt'intorno nell'aria il silenzio ed il canto dei grilli e, solo a tratti, il fruscio di qualche ombra venuta a cercare un po' di ristoro...

In questa pace assoluta e quasi inconsueta, ho alzato gli occhi al cielo, immenso e stellato... mi sono persa, come tanti anni fa e come succede ogni volta che ritorno a casa... mi sono persa ad ammirare affascinata il Grande Carro, che si disegna perfetto sopra quello sprazzo di cielo di casa mia... immoto eppure pare che avanzi pian piano... e il Piccolo Carro si staglia luminosissimo sopra il cortile retrostante casa mia... vivo fra le stelle... è fantastico!

Mi è tornata alla mente Hale Bopp, quell'assurda cometa che tanto abbiamo atteso, che tanto ho amato e inseguito, che ha stazionato per lunghe notti sopra la mia casa e che... ha portato con sè solo un sacco di guai!

Poi lo sguardo è tornato a perdersi in questo cielo infinito, dove solo una piccola nuvola bianca rompeva, come uno sbuffo, un blu di velluto... e ho visto due aerei volare...

le loro luci a intermittenza, così piccole e lontane e il loro rombo remoto...

li ho seguiti volare, col pensiero che correva ad immergersi nel prossimo viaggio in Sicilia ed a tutti i viaggi notturni... ne ho percepito la meta ed il brivido della partenza, l'ansia dell'arrivo, il volo...

di nuovo seduta sul balcone di casa, ho lasciato lo sguardo a far loro da coda, finché sono scomparsi dalla mia visuale... solo allora ho pensato...

ho pensato agli orizzonti della vita, di tutti ed anche mia, a quanti sono stati e sono, a quelli che saranno, alla loro ammirevole varietà, alla loro usualità troppo spesso scontata, alla loro imprevedibilità, all'infinito...

con facilità tutto mi è apparso così semplice e così privo di dolore... le strade che si incrociano, le mani che si stringono, gli sguardi che ci cercano, i corpi che si sfiorano... il cuore che batte e che freme, il respiro... il profumo che coglie all'improvviso, quando meno te lo aspetti, il sapore...

ho dipinto ad acquerello volti lontani, per un istante vividi e poi sempre più sciolti ed evanescenti, sfocati, fino a lasciare un' eidolon di sè...

ho riscritto momenti di intensità estrema, palpiti e sensazioni; ho udito le voci ed i sussurri, le risate cristalline... ho asciugato le lacrime e baciato i sorrisi... nel silenzio di una notte perfetta...

scorrevano piano in fotogrammi di un aereo che vola alto nel cielo e lo puoi seguire solo fino a qui... poi, all'improvviso, come è apparso, scompare... libero verso nuove visuali, in cui attraversa e non resta...

e allora ho capito...

ho capito che il viaggio continua anche quando ti sembra di averlo fermato...

ho capito che c'è un solo destino ed è quello di andare...

su rotte di cielo un po' usuali e un po' nuove, che il nuovo ti coglie ogni volta impreparato e vuole stupirti e non disabituarti a scoprire... anche quando pensavi di avere visto tutto, di avere vissuto ogni cosa... e non è solo dolore...

quando più non l'aspetti, è anche una bella sorpresa... il viaggio... la vita... se non te ne lasci intimorire, se non la vuoi imbrigliare, se ti abbandoni ad essa e la segui, l'assecondi, la scopri, la respiri...

se Vuoi Immensamente Tornare ad Andare... altrove...

 
 
 
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