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cosa sarā mai il cibo!

Post n°64 pubblicato il 04 Maggio 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Va beh! Mi piace mangiare ciò che tradizionalmente si cucina in luoghi diversi in tutt’Italia ed all’estero.

La fonduta ad Aosta , la polenta ed Usei in Veneto, i peperoni in Bagna Cauda in Piemonte, i tortellini  al ragù in Emilia, il caciucco in Toscana, la matriciana in Lazio, i rosticini in Umbria, ( i spancidd) le costine di cavallo in Puglia, la pasta coi broccoli in Calabria, la pasta colle sarde in Sicilia e il porqueddu  maialino arrosto in Sardegna.

Ma non mi fermo qui : la paella in Spagna, il maiale stufato in Germania, le salse inglesi col bacon, i formaggi pasticciati della Francia e mi fermo qui!

Direte che basta!

Invece io passerei la vita a migrare per assaggiare questo e quello che generazioni di persone hanno inventato nel corso dei secoli.

Mi sono sempre detto “se loro lo mangiano da secoli non potrà che essere buono”.

Ritengo infatti che la nostra accettazione al cibo dipenda esclusivamente dal nostro modo di accettare ciò che ci circonda: se lo accogliamo bene accetteremo anche altre cose, diversamente ci rinchiuderemo nei nostri modi di essere ritenendoli superiori agli altri.

Fino all’età di  venti anni non mangiavo pesci che non fossero sardine perché a casa mia tutto ciò che non era tale era considerato immangiabile.

Chi ne mangiava da secoli era considerato strano e diverso ed un po’ incapace di gustare le cose buone (che erano le cose nostre).

Ma per fortuna ho iniziato a pensare con la mia testa ed a considerare il “diverso” come fonte di conoscenza.

Oggi mangio il cous-cous con verdure o carne con soddisfazione, accetto i cibi indiani o messicani con piacere e mi rammarico di non avere mai mangiato le formiche in agrodolce o le cavallette fritte o i serpenti cucinati come l’anguilla.

Dietro questo mio discorso un pò, per molti non condivisibile, esiste la considerazione che ogni civiltà ha fatto scelte per la propria sopravvivenza, e le mie papille gustative non sono diverse da quelle di un altro individuo da qualsiasi parte del mondo provenga.

Certi gusti sono difficili da accettare ma non meno gradevoli una volta riprovati.

Non mi piacciono le persone che a priori rifiutano le cose nuove.

Certo che alcune cose mi sono sgradite!

Ma non ho mai rifiutato di assaggiarle prima di giudicarle!

Ritengo che anche il giudizio sulle persone sia similare, quante volte rifiuto di parlare con una persona che mi risulta odiosa, per poi alla prima occasione di confronto scoprire che è una persona deliziosa.

Mi piacerebbe che ognuno di noi si liberasse dai freni emotivi che ci condizionano ogni giorno e che “vedessimo e provassimo” prima di emettere sentenze.   

 
 
 

Assoluto

Post n°63 pubblicato il 28 Aprile 2009 da re1233
 

Se esistesse veramente l'Assoluto l'umanità non avrebbe più nulla da scoprire e da conoscere.

 
 
 

solo trasformazione

Post n°62 pubblicato il 26 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Solo Trasformazione

 

 

Nascita e morte sono parole inventate dall’uomo per semplificare ciò che bisogna approfondire per capire.

Ogni cosa è composta da atomi composti da un nucleo e da elettroni.

Lo spostamento, per fattori che non approfondisco qui, di elettroni da un nucleo ad un altro fanno si che il loro numero, in costante rotazione attorno al nucleo, assuma quantità diverse.

Ciò genera un elemento chimico piuttosto che un altro.

Gli elementi chimici hanno la proprietà, in determinate condizioni fisiche, di aggregarsi con altri elementi formando composti più complessi.

Questi composti più complessi si aggregano con elementi più complessi generando cellule che a loro volta acquisiscono proprietà più complicate.

Le cellule quindi si raggruppano e danno origine a ciò che conosciamo quale dinamica evolutiva, che come ultimo risultato genera il nostro corpo umano.

Potrei riassumere tutto questo con una parola :Trasformazione.

Quindi nulla in natura è  statico, tutto varia, tutto si trasforma.

Se noi consideriamo elementi chimici che assimilati da una persona si trasformano in ovulo o spermatozoo ed originano quella trasformazione chimica che genera l’uomo nella sua complessità non dovremmo chiamare “nascita” ma Trasformazione.

La Trasformazione è quindi una costante antecedente e sempre presente nell’universo  che comunque continua nel nostro vivere quotidiano :

mentre scrivo milioni di mie cellule muoiono ed altre mille nascono e crescono, gli elementi chimici contenuti nel mio corpo cambiano secondo il cibo che ho ingerito e via dicendo.

Le cellule come dicevo muoiono ogni momento che vivo e, nel momento che per il “decadimento Beta” non possono essere più sostituite, si giunge alla Trasformazione finale dove ogni elemento che ci compone ritorna all’origine o si aggrega ad altri elementi esistenti .vedi fochi fatui, o l’assimilazione della pianta sulla mia tomba che assorbe azoto, fosforo, potassio  da me rilasciato.

Dunque noi attribuiamo alla nascita il valore di “miracolo”, attribuiamo a chissà chi la creazione di un essere umano mentre il nostro esistere nasce e finisce esclusivamente da una Trasformazione ancestrale di elementi chimici.

Naturalmente l’uomo, che è un essere che pensa (qualche volta!) si chiede come mai il suo pensiero esista.

Ed io rispondo in questi termini:

l’umanità, come ben si sa, ha due lobi del cervello più una corteccia cerebrale articolata, più un cervelletto.

Ogni pezzo ha la sua proprietà, il cervelletto comanda il sistema nervoso dove si compiono gli atti involontari, quali il battito del cuore.

I due lobi sono sede uno della logicità e l’altro dell’emotività.

Questi sistemi sono divenuti tali in conseguenza di un Trasformazione da aggregazioni semplici in aggregazioni più complesse.

Il lobo della emotività conserva quello che in psicologia viene catalogato in cinque fasi dell’emozione:

attaccamento

accudimento

sessualità

cooperazione

agonismo.

Mi soffermo su attaccamento che è quello del bambino che chiede cibo alla mamma piangendo, perché è quello che sa fare.

Chi ha insegnato al bimbo a piangere?

Nessuno!

È innato!

È innato perché elementi complessi nel corso della Trasformazione hanno evitato la degenerazione (morte) del corpicino, inevitabile se non ci fosse stato il pianto.

Con lo stesso sistema abbiamo acquisito quello che chiamiamo pensiero in quanto la necessità di sopravvivere ci obbliga a conoscere ciò che ci circonda e quindi produrre concetti che per la Trasformazione costante in atto divengono sempre più complessi.

La corsa di ciò che ci circonda verso la complessità è ciò che ci appare con tutta evidenza, complessità che subisce disgregazione successiva.

Quindi tutto è una successione di aggregazioni e disgregazioni dal Big Bang ad oggi e nulla più!

Le parole “nascita” e “morte” sono state volute dall’uomo per spiegare un momento della Trasformazione ma interpretate comunemente come valore assoluto in quanto principio e fine dell’esistente!

A mio parere assoluta presunzione.

 

 
 
 

luogo di speranza

Post n°61 pubblicato il 21 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

 

Lunghi e frettolosi corridoi d’ospedale,

percorsi da gente assorta nei propri dolori,

alla ricerca di un luogo ove c’è speranza:

una camera, un numero, una porta socchiusa.

Come farfalle notturne, rapite dalla luce,

chiedono, or qua or là, indicazioni,

leggono avvisi, infine attendono,

su seggiole allestite, la propria

o l’altrui buona sorte.

 

Sono stato in ospedale stamattina per un controllo di un certo rilievo e mi sono venuti questi “versi”.

Esco sempre da quei luoghi con una tristezza enorme, luoghi con percentuali di anziani desolante, smarriti nella ricerca della camera da raggiungere, dove bussare ed attendere, dove aspettare che esca una persona che ti conferma che il luogo è quello, che non sarà abbandonata, che sarà chiamata, e sempre dietro ogni sguardo intravedi una ricerca di speranza!

Capisco che anziché scrivere in un blog farei bene a farmi una passeggiata per non intristire chi mi legge ma perdonatemi.

Davanti alla porta sulla quale dovevo bussare c’era una fila di uomini, la malattia in questione è solo degli uomini.

Io non ero accompagnato, come sempre per mia scelta, ma ero l’unico!

Accanto ad ogni uomo c’era la moglie, quella che chiedeva, quella che rigirava i fogli delle analisi, quella che leggeva ogni avviso presente sulle bacheche, e mi chiedevo quanta paura avessero le mogli dei risultati della visita, pareva che non fossero i loro mariti ma i loro figli.

Mi veniva in mente il “Giovin signore” del Parini quando descriveva il risveglio del bell’imbusto e paragonava il suo sbadiglio al grido del condottiero in battaglia.  

Forse l’uomo ha perso se stesso, coccolato dalle mogli, incapace di agire senza causare ansia a chi gli sta vicino?

Penso che sia invece, vista l’età dei coniugi, la paura delle mogli di rimanere vedove prima del tempo.

Anni di convivenza legano, in ogni caso, ogni nostra azione con chi ci accompagna e perdere quelle piccole cose che sono diventate normalità dà un senso di angoscia profonda.

Ad ognuno il suo tempo, ed a voi auguro un mare di serenità e salute.

 

                                                                                                                                                                           

 
 
 

un gran mal di denti

Post n°60 pubblicato il 19 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Avete mai avuto un gran mal di denti? Una guancia grossa come un’arancia dovuta ad un ascesso di difficile cura? Ebbene io ho passato Pasqua, Pasquetta e settimana scorsa maledicendo il momento che mi sono nati i denti! Un dolore che non mi faceva dormire, mangiare, pensare e quanto altro la vita esige per il nostro corpo.

Gli antibiotici hanno finalmente vinto questa sofferenza ma non ancora del tutto. Quando è cessato il male mi è parso di viaggiare “tre metri sopra il cielo”, ho riacquistato il buonumore e la voglia di vivere. Non mi era mai capitato un dolore così forte e persistente e ringrazio chi ha scoperto l’antibiotico adatto che ha permesso il ritorno dall’inferno.

E come sempre il mio pensiero e la mia considerazione va a chi non ha la fortuna di essere nato, come me, in un luogo dove abbondano le Farmacie, dove non manca il denaro per comprare le medicine, dove in caso di aggravamento puoi contattare un dentista che ti indirizza sul farmaco più indicato.

Pensavo a come poteva sentirsi disperata una persona senza alternative al dolore ed a quanto dolore sia abituata a sentire nel corso della sua vita.

Bando ai ripensamenti oggi mi sento euforico ed avrei voglia di uscire e correre, tuffarmi nei sentieri tortuosi dei boschi di castani della collina, cavalcare i massi ancestrali sul costone che porta alla rocca, assaporare l’odore della vegetazione che si risveglia….ma non farò nulla di tutto questo!

Piove e piove e diluvia e quasi ci allaga, ed il sentiero diviene ruscello la strada fiume e così via!

Ma come disse il saggio “ dopo la pioggia tornerà il sole” ed allora avrò esaurito la mia carica di energia e sarò molto più calmo nei miei desideri….data l’età è meglio che non esageri!

Auguro a tutti trentadue denti sanissimi!

 
 
 

Auguri

Post n°59 pubblicato il 11 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

A chi non la pensa come me

a chi non ha le mie fortune

a chi ha bisogno di consolazione

offro un augurio di rinascita

grande come l'Amore

malleabile come il tempo,

imperituro come il pensiero,

inimmaginabile come il sogno.

Buone Feste!

 
 
 

i politici ci sono...fin troppo

Post n°58 pubblicato il 10 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Non mi ricordo una processione di politici sul luogo del disastro in una maniera così assidua da quando ho l’età della ragione!

Pensavo fosse solo una mia sensazione ma stamattina la presidente della regione Abruzzo ha sottolineato quanto io ritenevo di aver considerato.

Sono arrivati a decine, con esposizione mediatica ed ognuno ha dovuto dire la sua.

Tutti luoghi comuni s’intende! Promesse che non costano niente e che saranno dimenticate tra poco tempo.

L’esserci di per sé è una bella cosa se verrà seguita da atti e fatti reali, ma purtroppo abbiamo esperienze diverse in questo paese.

I proclami di ieri di duemila tende pronte si riducevano ad appena 120 allestite, e le code delle persone in procinto di passare la notte erano interminabili.

Nella mia vita mi si rimproverava di parlare poco, ma mai di non avere affrontato i problemi con fatti e realizzazioni.

Vorrei la classe politica fosse così! Poche parole e molti fatti!

Purtroppo la classe di oggi fa molte parole e molta pubblicità al poco che fa! Si prende meriti che non ha, confonde le coscienze delle persone ed obnubila le reali sue azioni che si dirigono a difendere solo loro stessi.

La prova?

Siamo in campagna elettorale e le promesse fatte oggi saranno verificate ben oltre le elezioni, quindi possono essere profuse senza pericolo.

Spero di sbagliarmi!

Vedremo tra un anno dove  saremo!

 

 
 
 

Terremoto

Post n°57 pubblicato il 08 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Io  vivo in zona a basso rischio sismico e negli anni 80 c’è stato un evento, non di grande importanza, ma che nel cuore della notte ci ha fatto sobbalzare dal letto e correre nel cortile.

Un rombo spaventoso, il risvegliarsi di tutto il vicinato, le domande scontate urlate sul momento, il latrare dei cani, il lontano muggire insistente delle mucche nelle stalle, e nel cielo le stelle inconsapevoli del nostro spavento.

Il mattino successivo, dopo aver dormicchiato sulle sedie nel giardino, siamo entrati in casa e sul muro di pietre e argilla ( allora non era stato ristrutturato nulla) abbiamo constatato che si era aperta una crepa di cinque centimetri dal tetto alla base della casa.

Ricordo gli attimi di terrore, la paura di nuove scosse, l’attesa agitata del mattino.

Da questo episodio è sorta la necessità di ristrutturare adeguatamente la casa, e con materiale antisismico oggi mi sento più sicuro.

Ma ad ogni segnalazione di terremoto (ed in Italia ce ne sono parecchi) il mio cuore sobbalza, si fa partecipe della sofferenza degli altri, che è moltiplicata per mille rispetto alla mia piccola esperienza.

Vorrei essere libero di andare in quei posti, mentre mi frenano gli impegni di mamma novantenne e nipote di due anni che dobbiamo gestire a livello familiare.

Forse però laggiù sarei solo d’intralcio e potrei offrire ben poco, confido in chi è più organizzato e può aiutare in situazioni di questo genere.

  

 

 
 
 

finalmente libero

Post n°56 pubblicato il 05 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Oggi mi sono reso conto che accanto alle opere teatrali di Ibsen ho un libro intitolato “le attività del trapper”, libro giovanile, di assoluta impronta avventuristica, dove si comincia ad imparare che da cose elementari, quali pietre e terra e rami e tronchi,si può sopravvivere ad ogni evenienza.

Con un qualcosa di tagliente,  secondo il libro, si può costruire l’essenziale per la vita di tutti i giorni.

Utopia? Forse! Ma rispolverando il mio credo giovanile, che partiva dall’isola perduta di Robinsons Crosue, quel tipo di avventura che si fidava solo delle proprie forze e della propria inventiva mi ha sempre affascinato.

 

Non avere bisogno di nulla all’infuori delle proprie conoscenze della natura, confidando negli eventi naturali per utilizzare acqua e vento e sole per arrivare ad un certo modo di vivere che escluda ogni cosa superflua, compreso “chi ti condiziona il modo di pensare, chi ti obbliga a pensare come lui, chi ti da consigli che utilizzati saranno sbagli suoi e non tuoi, chi ti pone delle mete alle quali tu crederai ma che non saranno le tue, chi ti dona frasi fatte che ripetute diventano vere pur essendo false…”.

 

Svegliarsi ogni mattina chiedendosi perché vivi e rispondendoti che non lo sai ma ti piace quello che stai facendo  per così com’è, che non è di nessun’altro se non tuo.

 

Beata isola felice!

 

Non credo che a molti piacerebbe ciò che sto dicendo, soprattutto alle donne, che hanno bisogno ( ma forse mi sbaglio) di un appoggio morale o fisico di qualcuno.

In fondo è la differenza tra i sessi, un diverso modo di concepire la vita e ciò che si desidera.

 

Non rifiuto la società, ma avendo subito discriminazioni riguardo a ciò che penso sia da un sesso sia dall’altro mi sono fatto da parte, annullato, invisibile.

 

Grazie al Blog posso dire ciò che ho dentro (tanto solo qualcuno mi legge ed io sono invisibile).

    

 
 
 

vita da cani

Post n°55 pubblicato il 02 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

E’ una mattina nuvolosa, tutti riuniti decidiamo di fare una capatina al canile per vedere se riusciamo a trovare un cane che ci scelga come suoi futuri compagni di vita.

La strada è lunga, non esiste canile municipale, e ci rechiamo in un paesino chiamato Cavour, come l’omonimo tessitore per la  realizzazione del Regno d’Italia.

Il canile è molto vasto, ben attrezzato, con molti volontari, ma lo spettacolo equivale alla visita in un posto di disperazione.

Cani abbandonati, seviziati, zoppi, guerci, aggressivi, commuovevano e ci facevano riflettere su come noi avremmo tenuto, per tutta la sua vita, il cane che avremmo scelto.

Per fortuna molti di loro erano cani senza troppi problemi e naturalmente, egoisticamente o forse perché capivamo di non avere la capacità di affrontarne le conseguenze, tra di loro abbiamo cercato di individuare chi più era a noi congeniale.

In gabbia c’era un bastardino di cinque mesi con una vivacità impressionante che appena ci ha visto faceva il matto, e quando è stato liberato ci è corso incontro infilandosi tra le nostre gambe e chiedendo carezze a più non posso.

Siamo stati tutti d’accordo che quello era il nostro cane.

Ce lo hanno portato loro a casa per verificare dove sarebbe vissuto e per sincerarsi che siamo persone degne di averlo.

È una cosa che ci ha fatto molto piacere, perché ha rivelato la correttezza dei volontari del canile, che danno anima e corpo a questi poveri animali.

Da qualche giorno è con noi e lo stiamo istruendo soprattutto su come comportarsi col nipotino di due anni, che comunque ha già imparato a scansarlo quando arriva di corsa e rischia di far cadere.

 

Consideravo però con quanta differenza valutiamo gli esseri viventi: esistono degli “umanili” dove vivono persone con difficoltà di sopravvivenza , non accudite se non in modo marginale da volontari anche loro a corto di mezzi e non hanno la possibilità di cambiare la loro situazione perché distanti dai nostri luoghi.

In questo istante il mio pensiero va a loro, fagocitati dalle lotte di potere che tolgono il diritto alla vita, vittime di regimi che affamano la popolazione, succubi di idealismi religiosi e non che tolgono la libertà, la speranza in un futuro di crescita economica e mentale.

 

Farei la stessa cosa che ho fatto col cane per uno di loro???!!!

Non so se sarei capace di accoglierlo con lo stesso entusiasmo ne di seguirlo e farlo crescere alla luce delle sue convinzioni ed usi.

Oggi ci insegnano che siamo noi soli a dover  vivere bene, che dobbiamo difendere ciò che abbiamo, la nostra economia che si regge sui paesi che sono e saranno “umanili”.

 

 
 
 

non devo morire

Post n°54 pubblicato il 26 Marzo 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Noi individui non siamo dei bambini da allevare, con regole e castighi che limitano la nostra libertà di decidere ciò che riguarda noi stessi!

Se così fosse anche chi ci governa sarebbe un bambino, quindi inadatto a legiferare!

Ma oggi assistiamo all’emanazione di leggi che considerano tutti noi inadatti a decidere sul nostro modo di vivere e morire!

Ognuno ha suoi propri principi sui quali basa la sua vita e la sua morte.

Chi è religioso ha una visione ascetica (ma ogni individuo la varia) della vita e conseguentemente della morte.

Chi ha altre visioni della vita e della morte sceglierà il suo modo di vivere e morire in relazione a ciò in cui crede.

Ma oggi hanno legiferato che io non potrò comportarmi come la mia filosofia di vita mi indirizza nella vita e nella morte.

Oggi sono meno libero!

Oggi ritorniamo all’idea medioevale che emarginava il non cristiano, che lo scomunicava, che lo imprigionava, in virtù del pensiero UNICO, considerato il solo possibile.

Ed io mi sento veramente prigioniero…..quando l’informazione non è più tale, i controllori dell’operato dei potenti sono stati messi a tacere, quando il dissenso viene bollato come nemico, quando gli stessi parlamentari vengono finemente intrappolati al servizio di un capo, mi pare di non essere più libero ma asservito a ciò che mi prospettano come unica possibilità!

Io non vorrei MAI vivere diciassette anni come un vegetale, divenendo con i muscoli atrofizzati, con piaghe da decubito, con la faccia scheletrita e le labbra atrofizzate (tale è la situazione di chi rimane in coma per molto tempo), senza possibilità di risorgere………e poi quale sarebbe la mia vita dopo? Sempre impossibile da gestire e con più  sofferenza vedendo chi mi circonda che soffre con me!

Dovrò accettare di non morire ..ma di non vivere…ma già da oggi maledico chi ha permesso questo e gli auguro la sofferenza che ha previsto per gli altri.

 
 
 

Esistere o non esistere

Post n°53 pubblicato il 18 Marzo 2009 da re1233
 
Foto di re1233

 

Nel roseo aere del tramonto

risalgono i corvi dalla pastura,

nere macchie dall’ali vibranti.

Come solinghi e sparsi Icaro

a rasentare assonnati schizzi

di sole, fuggenti tra gli screzi

dei monti ancora innevati.

Ridondanti silenzi nel deposto

obbligo quotidiano, serenità,

dolcezza, stupore, nel ritrovato

attimo contemplativo del cielo.

Nelle valli ombreggiate a tratti,

pare lo sguardo distaccarsi

dall’apparente notte e spaziare

oltre, in su, in alto, ove la vita

si confonde col colore tenue,

non esiste, scompare, riappare

trasformata in esaltazione,

rinnovata dalla bellezza

di ciò che esiste

quando noi

non

esistiamo.

 

 
 
 

il mio cane

Post n°52 pubblicato il 14 Marzo 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Oggi in casa c’è una grande tristezza ed il mio ricordo ritorna a quel giorno d’estate di undici anni fa quando con tutta la famiglia andai al canile per scegliere un cane.

Stavamo andandocene senza aver scelto nulla quando in un recinto molto ampio, delimitato da una rete alta un metro, un batuffolo di peli neri e bianchi si è allontanato dai cuccioli che giocavano ed è venuto verso noi abbaiando.

Siamo stati tutti d’accordo che quello era il cane per noi. Col tempo ho sempre pensato che fosse stato lui a sceglierci e non viceversa.

Ha vissuto con noi accettando le regole che gli abbiamo imposto senza mai trasgredirle, dimostrandoci una marea di affetto naturalmente ricambiato, ha accompagnato le nostre gioie e le nostre tristezze con le prime nelle sue corse sfrenate e circolari con le seconde chiedendo timidamente carezze.

Aveva un aspetto feroce ma era buono come il pane e dopo il primo impatto ognuno lo apprezzava per la sua mitezza.

Un mese fa ha contratto un tumore al cervello, lo chiamano neoplasia per non provocare troppa comprensione immediata della gravità del male.

Abbiamo dovuto farlo sopprimere dopo la paralisi e l’impossibilità a nutrirsi.

Non è il primo cane che mi muore!

Ma è sempre come fosse la prima volta!

Mancano le piccole cose che ti davano gioia…l’apparire appena arrivavo, il guaire quando tardavo a dargli da mangiare, il chiedere carezze appena mi sedevo, l’accucciarsi ai miei piedi quando di queste era sazio.

Bastava un gesto e lui capiva! Bastava un sussurro e lui scodinzolava.

…………………..

Non sarà l’ultimo cane!

Già stiamo programmando una sortita al canile.

 

L’etologia animale ci insegna che i comportamenti animali non sono molto dissimili dai nostri e quindi spero che un’ altro mi scelga come suo amico.

 

 
 
 

semina primaverile

Post n°51 pubblicato il 11 Marzo 2009 da re1233
 
Foto di re1233

E' arrivato il momento di provvedere ai lavori nell'orto e nel giardino ed il mio tempo pare denso di programmi e di aspettative.Come tutti gli anni nel periodo invernale faccio promesse di non affannarmi sulla futura coltivazione di ortaggi e fiori, cercando di limitarne il numero, affinchè non abbia poi l'assillo di accudire ciò che cresce.

Ma tutti gli anni arrivato il mese di marzo mi prende la frenesia dell'acquisto di sementi varie che sono decisamente superiori alla possibilità di posto nel mio orto. Dovrei avere ettari di terreno per soddisfare questa bramosia di semina!

Ma mi accorgo di non essere l'unico che ha questo tipo di istinto compulsivo. Mia moglie compra fiori a iosa, mia figlia in ugual modo e vediamo i vivai popolarsi di gruppi di persone intente alla scelta della pianta adatta.

Io ho provveduto a far arrivare il letame nel mio giardino e l'ho distribuito nell'orto generando il lamento dei miei vicini che,essendo trapiantati dalla città, mal accettavano un odore per loro quasi sconosciuto. Con arricciamentti di naso, battutine sarcastiche, e ridolini soffocati tentavano di dissuadermi di conservarlo per lungo tempo a pochi metri dai loro confini.

Ma io non sono un sadico ed a tutt'oggi ho già arato la terra e quindi interrato il tutto. L'unico prroblema è stato che, in questo momento esatto, sto scrivendo con addosso ancora la camicia felpata che ho indossato nell'aratura e mi sto accorgendo che ho portato l'odore di letame vicino alla mia tastiera.

Forse qualcuno lo sto scandalizzando, ma a me non dispiace questo odore, essendo io nato in un paesino di campagna dove le stalle erano in ogni casa e il benessere delle persone passava attraverso il possesso di più mucche. Per me questo odore è quello della mia fanciullezza misto a quello delle viole in questa stagione ed ai profumi delle fioriture degli alberi da frutto, all'odore deella terra arata, del sudore degli uomini dietro l'aratro trainato dai buoi, della paglia sparsa sui giacigli degli animali e del fieno distribuito per il loro pasto.

"E' da ciò che rifuggiamo l'origine della vita che apprezziamo", (leggi "materia in decomposizione").

Serenità!

 
 
 

nemici

Post n°50 pubblicato il 07 Marzo 2009 da re1233
 
Foto di re1233

Quando consideriamo una persona nostra nemica ogni sua manifestazione, anche innocua, ci appare lesiva nei nostri confronti.

Agiamo allora in stato di all’erta, ipotizzando ritorsioni future, che crediamo salvaguardino la nostra incolumità.

Questa è l’origine della difficoltà di pacificazione tra persone o popoli.

Leggevo un articolo del lontano 1983, quando ancora tra America e Russia esisteva quel conflitto non dichiarato ma reale che tanto tormentava la nostra generazione per paura di un conflitto atomico probabile.

Di seguito lo elenco:

Da due anni a questa parte il governo degli Stati Uniti sostiene che l’Unione Sovietica è responsabile di violazioni degli accordi internazionali in Afghanistan e nel Sud-Est Asiatico: i “Russi”, affermano gli Americani, “irrorano dal cielo una pioggia gialla composta da una mistura di veleni”.

I sovietici, però, hanno sempre respinto l’accusa e una commissione delle Nazioni Unite, inviata in Asia per far luce sulla controversia, non è stata in grado di confermare alcuna circostanza.

Ora un rispettabile scienziato americano, Matthew Meselson della Harvard University, con grande disappunto del governo, ha avanzato l’ipotesi che si tratti semplicemente di escrementi delle api. La sua teoria è basata su un lungo e paziente studio effettuato su campioni di pioggia gialla raccolti in Laos , Thailandia e Cambogia. Essi sono stati esaminati al microscopio elettronico e sono risultati composti prevalentemente da granuli di polline di alcune piante tropicali che costituiscono la base dell’alimentazione di una grossa ape locale ( Apis Dorsata). Il ricercatore, allora, ha confrontato i campioni con autentiche feci di questo insetto ed è rimasto sorpreso dalla straordinaria somiglianza delle due serie di minuscoli oggetti: in entrambi i casi erano presenti persino alcuni peli di ape!

La teoria di Meselson non è piaciuta affatto al Dipartimento di Stato americano che, con una procedura decisamente insolita nei confronti di una relazione scientifica, ha replicato direttamente attraverso un portavoce.

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Quanta fatica ad affermare la verità, ma soprattutto quanto a farla accettare.   

Verità supportata da prove scientifiche, non utopie!

Quanto guadagnerebbe l’Umanità se combattessimo le nostre paure dell’Altro, ed accettassimo per quello che sono le manifestazioni “diverse” di chi ci circonda!

 

Nei secoli l’uomo ha modificato gli utensili ma mai la sua natura!

Ci sarà mai un’evoluzione anche nei sentimenti???!!!

 
 
 
 
 

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