Creato da lacky.procino il 07/05/2010

A MODO MIO

Guardo, Leggo, Sorrido E,

 

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Schiavi e schiavisti

Schiavi & schiavisti.
L'arte della parola.
Mi trovo ad assistere a una scena simpatica &
drammatica che si svolge tutta in un piccolo bar.
Ero l'unica cliente. Poi entra un uomo sulla quarantina.
Saluta, mi chiede cortesemente se può sedere sullo sgabello vicino al mio e ordina da bere.
Poi, entra un altro uomo, un attivista di non so quale
movimento politico.
E, proprio al quarantenne, chiede il nome, si presenta e, inizia a
parlare di voti, di No a inceneritori, No nucleare, WiFi libero e
gratuito, rifiuti zero, ecc.
Il quarantenne, Pietro, molto seccato risponde:
"Camomillate, sono un macellaio, vuoi un pollo o quatt cavsc?
(quattro calci)
ciè accise. Faciss 'A meja cosa si te ne jsse. Tira a catena".
Ovviamente l'attivista scelse di andarsene, anche perché Pietro, è un
bestione alto 1,95.

E arrabbiato, Pietro si rivolge a me e al barista:
"sono uno schiavo, per portare la pagnotta a casa, devo fare
una vita di merda, mi alzo alle 6 del mattino, ho tre figli,
lavora 12ore al giorno, che me ne fotte a me del WiFi libero
e gratuito".
Vedo che Pietro, con gli occhi cerca una risposta al suo sfogo,
quindi mi offro volontaria e:
"non condivido ma non ti do torto."
E Pietro: "eh???"
Io: "bè, è proprio grazie al tuo ragionamento,
non molto corretto,
che gli italiani hanno perso la libertà e sono diventati schiavi e,
una domanda può sorgere spontanea: com'è nata la schiavitù?".
E Pietro:
"ui maronn mia, k staj ricenn?". Nun aggiu capit nient".

Io: "a mio parere, la schiavitù è nata con l'uomo stesso.
Immaginiamo di ritornare nella preistoria.
Il capo era colui che aveva un qualcosa in più rispetto al resto
della comunità.
Questa "cosa" poteva essere una conoscenza, un oggetto,
un amuleto, una facoltà che, conseguentemente, gli conferiva
un'abilità superiore alla norma.
Tale capacità diventava, davanti agli occhi degli altri individui
un potere.
Il quale, data la sua unicità, era esercitato in modo tirannico.
I primi grandi imperi della storia erano basati sul rapporto
tra sovrano e sudditi.
Questi ultimi considerati
alla stregua di schiavi

(assiri, Babilonesi, egizi ecc.)".

E Pietro: inzomma, nun hai detto gnente?
Io:
"No, ti ho appena detto che non esiste libertà.
Che siamo tutti schiavi e schiavisti".
Più lavori, più diventi schiavo.
Più diventi schiavo, più lavori.
Un concetto non può sussistere senza il suo contrario.
Non si può conoscere il bene senza sapere che cos'è il male.
Allo stesso modo, non si può cercare di analizzare l'idea di schiavitù
senza definire la libertà.

Mi spiego meglio.
Immaginiamo di entrare in un negozio di libri antichi.
Sugli scaffali di legno sono allineati centinaia di volumi.
Sono un po' diversi dai libri allegri e colorati per ragazzi.
Hanno la copertina di pelle, rossa o verde scura.
In un angolo, tutta impolverata, c'è una fila di volumi enormi.
Quasi un centinaio di libri con migliaia di pagine piene di figure.
Il titolo è scritto in caratteri dorati:
Storia della vita sulla Terra.
Si parla delle prime forme viventi e della loro evoluzione.
Ecco, ce n'è uno che racconta la storia dei dinosauri.
I giganteschi animali che hanno popolato la Terra per 160 milioni di anni e poi,
sono scomparsi per sempre.
E, ce n'è uno che, racconta la storia della nostra specie e,
descrive la vita dei nostri antichi progenitori.
Storia cominciata in un periodo così lontano che si fatica solo a pensarlo:
milioni di anni fa..!
A quei tempi non c'erano né gli uomini
né le scimmie così come le conosciamo oggi.

Pietro è molto preso, sono riuscita a catturare la sua mente.
È completamente sotto il mio potere e vuole saperne di più.
"Perché ti sei fermata, continua il racconto !!"
Io:
"No, lo saprai solo leggendo".

Pietro:
"Vuoi che ti faccia la proposta che ho fatto a quel tizio
del wifi gratis?".
Io:
"Te lo sconsiglio. Provare per credere".
Pietro:
"No no, aggiuù ca pì, ti prendo sulla parola,
wa comm si friscsi
si tropp bell
e tengo una sorellina bell come te.
cià bell.


 
 
 
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