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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO
Post n°154 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
VITA BECERA DEL POETA Meno la vita becera del poeta, mi tengo il ceffone o mal lo rendo, tento schivare il briccone e m'industrio briccone, scendo nella mia stima, patteggio, mi svendo. Oh ma a quel nono patto mi rizzo, rilutto, m'impunto: strappo il contratto. Sì sì, riscalola china. Miserabile, porto quel mio gesto d'oro in regalo ai miei. Con gli occhi a una cima, rimbocco il mio sozzo angiporto. (da "Un carico di mercurio") URBANESIMO Madre, tu hai sbagliato tu m'hai buttato fra i cementi lisci* ch'ero ancor gleba erbosa, senzaconsentimento,ch'ero ancor vento, e per questi rigagnoli- neve, ero, d'Appennino, -ero aroma di pino, fra i miasmid'un addome di vicoli. E non è a campo la tua sepoltura nemmeno. M'hai scodellato nella città laida, che già ne aveva troppi, d'orfani, con padre e madre vivi, sì proclivial canto molle e allo spuntatolazzo e all'avvampoe svampo immediato, genteche "tene 'o core" (riposto)"e 'o ca..." (non so) mad'altro niente, come me. Volevo a campola mia sepoltura.. * Morto mio padre, quando avevo cinque anni, mia madre si trasferì e mi trasferì dall'Umbria nativa a Napoli. (da "Decreto sui duelli") PESCE RONDINE S'io fossi turchino e più corto sarei quel pesce rondine (celo due, forse, aluzze vertiginose), del pari attratto da coste umane, e da oscuri venti interni distratto, ritratto. Né è piùl'età per la mia sete d'alto mare. Balzo a tre o quattrometri sul viscido pelo e per centometri anch'io volo: e il goffo rituffo, in vista d'un molo calcinato, in un liquido letame. Non ho né squame né ali turchine, son tozzo non corto, pesce gregario sì, e solo, nel fondo del tossico porto di Napoli. (da "Decreto sui duelli") L'ETERNA RIMA IN ORE(IL DISTACCO) Solo chi non è amato muore senza dolore:il solo desolato ch'ora si aspetta amore. Ma io che ho amato e amato e sono stato amato e sono ancora amato invidio il desolato che senza un cane muoreaccanto, e sorride un compianto al mio schianto d'amore sognando amore, vita, all'uscita da questa sua vita camposanto. (da "Io, Rapagnetta Gabriel") |
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36