Scontri di principii

Via le sanzioni all'Iran - cosa cambia?

Il presidente Obama e' gia' passato alla storia come primo presidente di colore d'America, scusate se e' poco. Ma a lui non basta. Voleva lasciare un segno in politica estera ed ha individuato nell'accordo con l'Iran il modo per farlo. Ma funzionera'?

I termini dell'accordo sembrano essere questi: l'Iran rinuncia a perseguire la costruzione della bomba atomica ed ottiene in cambio la fine delle sanzioni economiche. Il resto del mondo, America in testa, ottiene il diritto ad effettuare visite ispettive e riammette l'Iran nel consesso degli stati "normali".

Personalmente penso che l'Iran abbia tutto da guadagnare e nulla da perdere dall'accordo: quando lo riterra' opportuno, se lo desidera, potra' riprendere le sue ricerche atomiche, provocando il ripristino delle sanzioni economiche, ma avendo pero' nel frattempo ottenuto tecnologie occidentali, investimenti, macchinari e quant'altro. Insomma, per l'Iran e' come aver tirato un bel respiro, per prepararsi al meglio alla prossima apnea, da affrontare nel migliore dei modi. E che potrebbe concludersi con la produzione della famosa atomica.

Che cosa abbia da guadagnare il resto del mondo invece mi pare molto poco chiaro, o di molto poco valore. Un po' di petrolio in piu' che peraltro giunge in un momento in cui ce n'e' gia' in abbondanza, qualche affare per qualche azienda. Il tutto per un periodo di qualche anno, che terminera' quando Teheran decidera' di terminarlo. Non mi pare ne avessimo cosi' bisogno.

Un effetto sicuro di questo accordo sara' quello di irritare i musulmani di fede sunnita, nemici mortali degli sciiti, e spingerli a fare un passo nella stessa direzione, quello della ricerca della bomba atomica. Cosi' invece che preoccuparsi solo dell'Iran, adesso ci si dovra' preoccupare anche dell'Arabia Saudita.

Forse il presidente Obama passera' alla storia per questo accordo, ma non per i motivi che lui pensa.