REGINE SOLE...

Non c'č peggior sordo...

Una ferita non equivale alla morte di un amore.
Una ferita è mille volte peggio della morte, è il trascinare un dolore, un illusione di guarigione (che se mai ci fosse lascerebbe comunque l'evidente cicatrice con annesse le fitte di stagione), una inutile agonia lenta e falsa, terreno fertile per i germi della incomprensione, della gelosia e della rabbia.
Se la decisione di pugnalare è presa, che si sia decisi e che si tronchi ogni flusso di vita di quell'amore, non togliendo il diritto all'altro di farsi una ragione. Di ricominciare.

Se si è deciso di pugnalare, si accetti di saldare il conto, di pagare il pegno della vita che cambia, e che potrebbe anche essere peggio. Si abbia il coraggio di andare fino in fondo, perchè se è possibile una resurrezione, è quella del cuore.

La terribile frase "non ti amo più come prima, ma voglio stare con te", ha il sapore dell'osceno compromesso tra cosa voluta e cosa opportuna, e il cuore innamorato non lo vede e lo accetta come passaporto di speranza, di veder tornare l'amore.

E, se non si ha modo e maniera di finire, che il coltello venga tenuto ben riposto, e che gli sforzi siano quelli rivolti ad una vita dignitosa, rispettosa, e che si tenga per sè la gestione dei propri subbugli.

In amore, le mezze misure non smettono mai di sanguinare...

Vorrei dire tutto ciò ad una cara, carissima amica, che da sei mesi tiene in sospeso un pover'uomo. Dopo venticinque anni di matrimonio. con annessa mezza confessione di tradimento.

Però, dice che c'è ancora una percentuale di amore...