la creativita'

Nei post numero diciotto e ventisette ho scritto che un'azienda senza creativita' puo' divenire parzialmente dittatoriale oppure generare molti conflitti interpersonali. In tale situazione tendono ad incrementarsi i costi, gli errori ed i danni patrimoniali e relazionali. I processi produttivi aziendali in cui prevalgono la tecnologia ed i macchinari sull'attivita' umana possono invece determinare danni all'ambiente ed alle persone se sono gestiti con l'intento esclusivo di seguire le logiche del mercato, del consumismo e del facile arricchimento di dirigenti, soci e amministratori. La produzione di beni dovrebbe essere gestita da "esseri umani" per limitare gli effetti nocivi derivati dall'abuso di tecnologia e scienza. Ritengo sia possibile ridurre gli effetti nocivi della tecnologia attraverso l'impiego di dirigenti e responsabili ricchi di qualita' umane. L'utilizzo eccessivo della scienza e della tecnica puo' generare, nelle persone povere di qualita' umane, una forma di "smog psicologico" e cioe' un soffocamento della creativita' ed una difficolta' nel riconoscere in tempo i danni prodotti all'ambiente. Le qualita' umane, la saggezza, la sapienza e l'immaginazione possono diventare delle caratteristiche personali utili per gestire organizzazioni complesse in cui e' necessario tutelare la salute dei lavoratori ed anche applicare rettamente la tecnica e la scienza ai processi produttivi. L'assunzione di dirigenti e responsabili con queste caratteristiche personali tramite metodi innovativi, quindi diversi dai tradizionali test e valutazioni psicologiche, puo' garantire una riduzione consistente dei danni derivati dall'uso della scienza e della tecnica nella produzione di beni.