Creato da strada.robi il 31/10/2008
politica a Saronno
 

 

La riapertura di Piazza De Gasperi

Post n°192 pubblicato il 16 Luglio 2016 da strada.robi

Cosa succederà quando la riapertura di piazza De Gasperi sarà a pieno regime ?

Iniziamo ad analizzare tutte le problematiche della riapertura:

-  aumenterà il passaggio delle automobili in piazzatta Aviatori e aumenterà l "caos" che già oggi è notevole, durante l'orario d'uscita dell'Asilo.

- via Cavour, che è già stretta, verrà percorsa da più auto, dventerà pericoloso percorrerla a piedi e in bici, per le due ruote sarà più complicato percorrerla contromano.

- ci sarà la possibilità che si formino code, visto la precedenza che la automobili dovranno dare all'incrocio con via Micca, alle macchine in uscita che percorreranno la strettoia (la visibilità oltretutto non è il massimo, quindi c'è la possibilità che qualche macchina rimanga più minuti in attesa di poter passare

- visto l'aumento di trafico aumenta la possibilità di incidenti all'incrocio tra le vie Micca e Pusterla

- possibili liti per la precedenza alla curva che fa immettere le auto da piazza De Gasperi in via Micca e da via Cavour verso Piazza De Gasperi, aumenterà anche il rischio d'incidenti

- prima della seconda strettoia ci sarà lo stop per le automobili che proveniendo da vicolo Pozzetto si porteranno verso l'uscita di via Micca, anche qui possibili incidenti o possibili tensioni tra automobilisti

- piazza De Gasperi (zona giostre per bambini) , qui ci sono i nuovi parcheggi (16 per la precisione), ma già oggi c'è chi parcheggia lungo l'aiuola lato giostre. Qui è possibile che il parcheggio selvaggio porti ad assediare la giostra, con tanto beneficio per i piccoli.

- i nuovi parcheggi ed il passaggio dalla piazza delle auto in transito potrà creare notevoli problemi alla pavimentazione e alle grate, che necessiteranno di manutenzione annuale, con spesa con spesa a carico della collettività 

- piazza La Malfa sopratutto nelle ore notturne, visto che il beneficiario principale sarà il locale di questa piazza, è previsto il parcheggio selvaggio nella piazza.

- vicolo del caldo,  qui non sono stati aggiunti parcheggi sul lato destro a causa delle grate, chissà se con la riapertura il Comune sarà in grado di mantenere le auto lontane dalle grate ....

- piazza Schuster e passaggio di vicolo del Caldo, qui il parcheggio è già abbastanza caotico e disordinato, la zona diventerà più pericolosa per i pedoni

- uscita su via Pozzetto proveniendo da Piazza Schuster, anche qui lo sbocco in vicolo Pozzetto non è dei più agevoli per la visibilità

- divieti di passaggio verso via San Cristoforo, i divieti saranno rispettati ?
probabilmente no in quanto se ci sono code in vicolo Pozzetto verso lo stop in uscita o se l'automobilista deve recarsi nella zona nord est, troverà più conveniente dirigersi verso piazza Unità d'Italia o via Volta passando da qui, l'uscita in via San Giuseppe per loro sarà troppo scomoda e potendo fare i furbi, lo faranno

Possibilità, come già succedeva in passato, che i residenti tornando a casa a tarda notte trovino delle difficoltà a passare nella zona a causa del parcheggio selvaggio o addirittura non trovino nemmeno un posto per poter parcheggiare 

Tutto ciò sotto l'aspetto puramente viabilistico, dal punto di vista del rumore notturno, vi lo lascio immaginare  le problematiche ......  così come dal punto di vista del controllo serale del transito, che non essendo garantito aprira problemi nuovi in tutto il centro

per finire un pensiero al lato economico, i 60 parcheggi a pagamento previsti sono così composti: 16 nuovi e 44 già esistenti e fino ad oggi al servizio di chi possiede un pass per parcheggiare, dalla prossima settimana non basta avere un pass per parcheggiare, ma occorre anche pagare.
Inoltre diminuiranno le multe per divieto d'ingresso in ZTL e di conseguenza diminuiranno anche gli introiti  per le casse comunali.
Aumenterà la spesa per la manutenzione della pavimentazione (40.000 euro in più ogni anno?) e se diventerà definitivo (ma oggi pensare che non diventi definitivo è assurdo) si dovranno spendere, il sindaco lo ha già detto, 250.000 euro per allargare la strettoia dietro piazza AVIS.

 

 
 
 

Il Giovedì dei commercianti

Post n°191 pubblicato il 25 Giugno 2016 da strada.robi

Il primo giovedì sera con i negozi aperti  è stato un fallimento. Solo un negozio su quattro ha aderito all'invito dell'associazione commercianti di rimanere aperto, un segnale evidente che la formula dello shopping estivo serale è oramai al capolinea e che occorre ripensare alla formula delle iniziative estive cittadine, ma più in generale a quelle dell'intrattenimento a supporto del commercio.

Non sarà facile cambiare le formule sino a oggi usate, ma i limiti della sagra stapaesana sono oramai evidenti, così come nelle logore iniziative domenicali, non basta più porsi l'obbiettivo di avere qualche centinaio di persone a passeggio per il centro per dire che si sta rilanciando la città.  Oggi occorre cercare nuove strategie e nuovi obbiettivi per rendere Saronno una città moderna ed interessante, la sagra dei siciliani, del cioccolato, delle auto d'epoca, così come il deprimente mercatino dell'ultima domenica del mese sono iniziative vecchie e sorpassate.

Porsi l'obbiettivo di rilanciare il - grande centro commerciale  naturale - è oramai anacronistico, (andava bene vent'anni fa), ora sono cambiati i tempi e non è più solamente una questione di marketing territoriale, occorre quindi guardare al ruolo che la nostra città dovrà o potrà avere nei prossimi anni.  

Ma che futuro vedete per Saronno ?
In una città invecchiata e con poche possibilità di sviluppo territoriale (ma guai a pensare che cementificando sulle aree dismesse si possano ottenere nuove opportunità), il commercio tradizionale è destinato a ridimensionarsi e trasformarsi, cambierà come è cambiato il mondo del lavoro.
Usare nelle sere d'estate il centro come contenitore per iniziative a supporto dello shopping è facile, ma non ci sono più le condizioni perchè necessariamente si faccia anche shopping, oramai i centri commerciali sono aperti tutto l'anno, domeniche comprese, per quale motivo nelle calde serate estive qualcuno dovrebbe sentire l'esigenza di andare a comprare della merce, che tutto l'anno è a disposizione in altri luoghi, per quale motivo i commercianti dovrebbero sobbarcarsi più spese a fronte di poco o nessun riscontro ?  

Occorre quindi guardare avanti e trovare altre soluzioni sia per sostenere il commercio che per rendere la città partecipata dai suoi cittadini, d'altra parte se in estate rimangono aperti bar e gelaterie adeguiamo Saronno a questa esigenza ed investiamo per rendere piacevole le sere a chi non va in ferie, la città d'estate è sopratutto loro.

 
 
 

incidenti 2015 statistiche

Post n°190 pubblicato il 07 Maggio 2016 da strada.robi

Nel 2015 gli incidenti sono calati, da 273 del 2014 a 248.

Il risultato positivo non deve però trarre in inganno, il dato rimane in linea con quello del 2013, 252 erano stati gli incidenti quell'anno, quindi solo 4 incidenti in meno.

Se poi confrontiamo i dati dei pedoni investiti (dati purtroppo alla ribalta dopo la morte del signore investito in via caduti liberazione lo scorso giorno), ci accorgiamo che i pedoni investiti a fronte di un numero di sinistri diminuito, sono aumentati in due anni del 30 %, dai 20 pedoni investiti nel 2013 ai 27 dello scorso anno.

Il problema sicurezza stradale quindi, nonostante la sbandierata politica dei 30 all'ora, rimane evidente. Questo dato è oltretutto allarmante se si calcola che il numero di ciclisti coinvolto in incidenti dal 2013 ad oggi rimane invariato, 27 erano all'ora, 27 sono oggi.

Il mercoledì rimane il giorno più problematico per la viabilità e la sicurezza stradale, mentre il mese di novembre si conferma come il mese con il maggior numero di incidenti.  Le ore del pomeridiane dalle 15 alle 19 si confermano le più pericolose, 35 gli incidenti rilevati tra le 17 e le 18. 

L'incrocio più pericoloso si conferma quello di via Volonterio con via San Giuseppe, seguito da quello di via Colombo con la via Volta, così come, a prescindere dalle vie     - ex statali -  (via Varese, Europa, Lazzaroni e Lombardia), le vie Miola, San Giuseppe, Volonterio e Novara si confermano tra le vie più pericolose.

Di fronte a questi dati fanno solo sorridere le "buone intenzioni" della Giunta Fagioli, che si è impegnata nel colorare di rosso alcuni attraversamenti pedonali, oltretutto limitandosi solo ad alcuni, senza una strategia precisa. Esempio eclatante sono  le strisce pedonali in cima al cavalcavia di via Volonterio, dipinte di rosso, mentre quelle che servono gli studenti vicino all'ingresso del Liceo Legnani stanno sbiadendo.
Segno evidente che anche questa Giunta non ha le idee chiare sul - problema - sicurezza stradale.
Perchè alla fine, se proporre il limite dei  trenta all'ora in tutta la città è sbagliato, non metterlo nelle vie di scorrimento ed attraversamento lo è altrettanto.  
Ma probabilmente l'assessore Lonardoni le statistiche sugli incidenti stradali a Saronno non le ha nemmeno analizzate.  

 

 

 

 
 
 

TEATRO: avanti un altro

Post n°189 pubblicato il 16 Aprile 2016 da strada.robi

Finalmente il CdA del Teatro Giuditta Pasta ha dato le dimissioni.
Lo ha fatto in modo "spettacolare" usufruendo della sala teatrale, che costa 500 e passa euro ogni volta viene aperta, in barba alla politica di risparmio necessaria, ma tanto pagano i saronnesi.

Lo Conferenza Stampa spettacolo ha visto una folta presenza di politici e sostenitori della precedente giunta, tutti pronti a farsi "paladini" della cultura e a denunciare l'ignoranza leghista che pretende di gestire il Teatro Giuditta Pasta come un qualsiasi polveroso salone di periferia e con "solo" 210.000 euro di contributo.
Ora io non sono un esperto e non ho mai gestito un teatro e non voglio nemmeno difendere l'ignoranza leghista, ma se hai meno risorse e reputi il teatro indispensabile per il territorio, (perchè ci vanno gli studenti, i vecchietti e le associazioni), non vedo nessuno scandalo nel tagliare qualche spettacolo del programma e - risparmiare - qualche soldino (50.000 euro). Non vedo nessuno scandalo nel tagliare lo stipendio al direttore artistico, aumentare il costo di alcuni tipi d'abbonamento e magari ragionare più da piccolo teatro di provincia e non da grande teatro (che nonostante quello che si dice il Pasta non lo è mai stato).

Naturalmente dico questo perchè sostengo che, con alle spalle i soldi dei cittadini, pronti a coprire le spese impreviste e gli errori di programmazione,  un Teatro come il Pasta non richiede un genio al timone. Per anni il Pasta è stato per il Comune un intoccabile buco economico e contemporaneamente un trampolino delle vanità per qualche politico locale, dire basta con queste logiche non è certamente sbagliato.

Non mi scandalizzo poi se si togli lo sconto a chi ha meno di trent'anni o all'iscritto ad una associazione, non mi preoccupo se viene tolto il privilegio all'abbonato di poter occupare sempre la sua sedia nelle prime file, mentre lo spettatore occasionale paga di più ed occupa una poltrona in trentesima fila (perchè nelle prime ventinove ci sono gli abbonati).

Cercare nuove vie per sostenere il teatro è così difficile ?

Ora arriverà la gestione Pasqui, vedremo se cambierà qualcosa, per ora chiunque è subentrato nella  - macchina dei bottoni - ha miseramente fallito ed in vent'anni ne abbiamo viste delle belle, ed economicamente il cittadino saronnese ne ha spesi di soldi ......  e magari al Pasta non ci è mai entrato ......   

 
 
 

CHI NON HA CUORE,NON DOVREBBE GOVERNARE SARONNO

Post n°188 pubblicato il 05 Aprile 2016 da strada.robi

CHI NON HA CUORE, NON DOVREBBE GOVERNARE LA MIA CITTA'

La vicenda dei Profughi e del loro mancato arrivo apre in città una profonda ferita tra istituzione comunale da una parte, Prefettura, associazioni di volontariato e Parrocchie dall'altra e mostra ai saronnesi il vero volto della Lega e dei suoi neri alleati.

Il Sindaco Fagioli, dichiarando apertamente che non c'è la volontà politica di ospitare i 32 profughi, dimostra di essere solamente il Sindaco di quei 4586 cittadini che lo scorso anno lo votarono al primo turno.
Non posso che biasimare l'atteggiamento e le parole del Sindaco che, nonostante l'emergenza umanitaria sia un evidenza mondiale, nel disprezzo dei più elementari diritti umani, rifiuta di dare ospitalità ed accoglienza a chi scappa dalla fame e dalle guerre.
Il suo dichiarare : "finché non si è chiarito il loro - status - per me sono tutti clandestini", suona razzista o perlomeno di cattivo gusto.

Di fronte a così tanta chiusura mentale, non posso che esprimere viva preoccupazione nel considerare che la persona che dovrebbe rappresentare la mia città abbia tali convinzioni. 

Non mi resta che auspicare che questa Giunta termini prima del tempo il suo mandato ed esprimo la mia vicinanza a tutti quei saronnesi che non si identificano e provano vergogna per questo orribile governo cittadino. 

 
 
 

LA SFIDA

Post n°186 pubblicato il 10 Marzo 2016 da strada.robi

Fagioli scrive a Mattarella per chiedere aiuto allo stato contro il cattivo Telos.

Se non fosse vero, ci sarebbe da ridere, si scomoda un Presidente della Repubblica per contrastare le occupazioni di un centro sociale, come se la città fosse in mano a una banda di pericolosi delinquenti.

Certo per contrastare le occupazioni basterebbe che la città non fosse - piene - di spazi vuoti, abbandonati al degrado o lasciati inutilizzati in attesa di future speculazioni.

Il punto è tutto qui ed occorre essere in grado di dare risposte che vadano oltre lo stato di guerra permanente, oltre le lagne sull'impotenza e la lamentela delle scritte sui muri.

La risposta sta nel come utilizzare questi spazi.
Se ci sono persone senza un tetto sulla testa e contemporaneamente ci sono duemila appartamenti vuoti, una soluzione è doveroso trovarla, nel rispetto della legge, del buon senso e dei principi di solidarietà indispensabili ad una comunità.
Lo stesso vale per i necessari spazi  di socialità ad uso di giovani ed anziani e per qualsiasi altro uso.

Ci sono oggi strumenti legislativi che possono costringere i proprietari di aree e stabili inutilizzati da anni, con un evidente disinteresse all'utilizzo, a rendere provvisoriamente le loro vuote proprietà al servizio della collettività.
Perchè non cercare questo genere di soluzioni innovative, che antepongono gli interessi collettivi all'inerzia dei privati ?  Perchè non fare un serio censimento su tutte le case, i capannoni, le villette disabitate, su tutti i capannoni inutilizzati ?
Perchè non iniziare a pensare a come porre fine a questo degrado ?

Lo stesso discorso naturalmente occorre farlo per gli edifici di proprietà pubblica, la vecchia pretura (teatro dell'ultima occupazione), la vecchia sede della Mutua, le scuole dismesse come la ex Pizzigoni, la Biffi o la Regina Margherita, la Villa Gianetti, l'ex macello, ecc.. ecc.. tutte in modo diverso sono luoghi vuoti, sottoutilizzati o utilizzati male, occorre allora partire da questi stabili pubblici per rilanciare la questione spazi per la socialità e la cultura e magari anche per lo sport.

Ed allora indignamoci per tutti questi spazi vuoti, non per le occupazioni.

 

 
 
 

La SARONNO del 2016

Post n°185 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da strada.robi

Con il Documento unico di programmazione viene "fotografata" la situazione socio economica e demografica della nostra città.  Così possiamo sapere che al 31/12/2014 la popolazione saronnese ammontava a 39.437 abitanti.  Solo 794 abitanti in più della popolazione registrata con il censimento del 1991, che ammontava a 38643 abitanti.

Questi dati evidenziano che nonostante tutto quello che è stato edificato dal 1991 ad oggi, Saronno non ha ancora sorpassato la soglia di quarantamila abitanti.
Pensate, nonostante tutto quello che è stato costruito in via Bergamo, via San Giuseppe, Via San Solutore, via Togliatti e in molte altre zone della Cassina Ferrara, dietro la Stazione, via Ferrari,  Via Piave, in Colombara, ecc ecc....  neanche 800 abitanti in più !

I dati poi ci raccontano che i nuclei famigliari sono cresciuti di circa 2500 unità e che inesorabilmente negli ultimi anni sono cresciuti i nuclei composti da 1 o 2 persone (+2% in 10 anni) e diminuiti quelli composti da 3 o più persone.  Le famiglie composte da un solo componente sono 6368, pari al 36% delle famiglie saronnesi, quelle composte da 2 componenti sono 5178 pari al 29,2%, quelle con 3 componenti sono 3172 (17,9%), con quattro componenti sono 2229 (12,6%), con 5 o più componenti sono soltanto 763, il 4,3% delle 17710 famiglie saronnesi.

Con questi dati si evince che la nuova Saronno è una città a rischio solitudine, più di un terzo dei nuclei famigliari saronnesi è fatto di 1 persona sola e le "famiglie" composte da 3 o più persone sono solo  1/3 di quelle residenti.

Per finire questa fotografia della realtà cittadina concludo con i dati relativi all'età della popolazione. I saronnesi con più di 65 anni sono 9166, quelli con  meno di 14 anni sono 5425 la fascia dai 15 ai 29 anni è di 5248 unità e quella dai 30 ai 65 anni è di 19598 unità. Dati che confermano il costante invecchiamento della popolazione.

Nel complesso si può affermare che Saronno è UNA CITTA' SEMPRE PIU' VECCHIA e SOLA,  sempre più povera, non solo per la crisi economica, ma anche per via dell'età sempre più avanzata e della solitudine diffusa, evidenziata dall'alto numero di nuclei famigliari composti da un solo elemento.

Questa realtà è confermata dai numeri riguardanti il livello d'istruzione  della popolazione residente: il 43% dei saronnesi ha solo la licenza elementare, media o d'avviamento ed il 6,32 è totalmente priva di titolo di studio o analfabeta (0,55%).
Solo il 17,44% è laureato. 
Anche questi dati confermano che Saronno ha una popolazione sempre più vecchia; da questa condizione proviene probabilmente la sensazione d'insicurezza che prevale in città.

Insomma Saronno è rimasto un paesone, inquinato, invecchiato ed insicuro, dove ci si sente soli e tante case sono vuote, forse dovremmo iniziare a preoccuparci!  

 
 
 

L'ARIA INQUINATA è UN KILLER PER IL CUORE

Post n°184 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da strada.robi

Dopo qualche anno con inverni piovosi e ventosi ecco ritornare una stagione invernale senza pioggia ed ecco puntuali aumentare i valori di pm10 e pm2.5.

Così nei provvedimenti per contrastare le polveri sottili sembra di tornare indietro di dieci e più anni, si riesumano i goffi tentativi di targhe alterne, le limitazioni dei riscaldamenti e il blocco dei diesel euro 3 (come se poi la vicenda dello scandalo Wolkswagen non fosse mai esistita), tutti provvedimenti che suonano inutili e ridicoli.
Mentre di una azione coordinata in tutta la regione si ha paura a parlare.
Nessuno affronta seriamente la questione, dimenticandosi persino che negli ultimi anni, si è solo incentivato il trasporto su gomma, investendo denaro pubblico in costose ed inutili opere viabilistiche.
La Pedemontana, la Bre.Be.Mi e la Tangenziale Esterna di Milano, hanno drenato risorse ai reali bisogni di mobilità dei cittadini lombardi e non hanno spostato di una virgola il problema dell'inquinamento dell'aria.

Ma ripassiamo le problematiche relative alla salute.

Per prima cosa ribadiamo che: l'aria inquinata è un Killer per il cuore e più in generale per l'apparato respiratorio e cardiovascolare, le soglie d'attenzione o dall'allarme hanno un valore mediatico, ma non hanno nessun valore per definire la difesa della salute.
Per cui quando ci troviamo a constatare il superamento dei limiti della soglia d'attenzione, la situazione può essere grave se, come in questi giorni, la soglia è superata per 30/40 giorni continuativi, ma lo è altrettanto se la soglia è sorpassata per 35 volte in un anno o se la media annuale di concentrazioni d'inquinanti è leggermente sotto il livello di allerta. Ricordiamoci sempre che le soglie e i limiti hanno un valore esclusivamente mediatico, ma nessun valore reale per definire la difesa della salute.

L'inquinamento fa male a cuore e polmoni, può far ammalare, può aumentare il numero di infarti nella popolazione sana, può far peggiorare la salute di chi è già ammalato. L'inquinamento inoltre riduce le difese immunitarie. Ricerche degli anni passati hanno già definito che OGNI AUMENTO di 10 microgrammi per metrocubo oltre la soglia di qualità (per l'OMS la soglia è 20) respirati nell'arco di 10/15 anni riduce la vita di 6 mesi.  

Sfatiamo poi alcune dicerie:
L'inquinamento da riscaldamento contribuisce in misura del 20/30 % all'aumento delle polveri sottili nell'aria, il pm10 in estate diminuisce non perchè non sono accesi i riscaldamenti, ma perchè con il calore ed il sole le reazioni chimiche sono differenti, infatti aumenta la pericolosità dell'Ozono, che facilmente si lega con gli altri inquinanti presenti nell'aria.
Il traffico più scorrevole non incide positivamente sulla presenza degli inquinanti, il traffico scorrevole di un'autostrada provoca oltre all'inquinamento acustico, una notevole emissioni di inquinanti dovuti al processo di combustione (più si va veloci più s'inquina).
Non è detto che se respiri per anni il pm10 ad alto livello ti ammali, diciamo che aumentano le probabilità, così come non è scontato che si accorcia la vita, ma può succederti o può succedere ad altri.

Insomma l'unica certezza è che le sostanze inquinanti nell'aria fanno male e continuare a far finta che tutto sia normale, non serve.  
Così come lamentarsi dicendo che i blocchi del traffico se fatti da pochi comuni non servono, queste frasi alimentano solo la rassegnazione e diventano un alibi per lasciare le cose come stanno.
Pensate se si ragionasse così con la carta per terra !! 

Certo se i milioni di euro investiti in nuove strade fosserro stati spesi per migliorare e rendere comodo ed economico il trasporto pubblico ci troveremmo in una condizione migliore, ma così non è stato, perciò ci tocca tornare al passato e ricominciare a pensare ad interventi utili per contrastare il problema, dai blocchi del traffico preventivi a quelli per far fronte alle emergenze, dai trasporti gratuiti agli incentivi per l'uso della bicicletta, da servizi di trasporto più efficenti alle scelte dei mobility manager, nel nome della salute pubblica occorre muoversi, affidarsi al meteo non è la soluzione.

 
 
 

FANTASTADIO

Post n°183 pubblicato il 23 Novembre 2015 da strada.robi

Di questi giorni la notizia che ufficialmente Saronno è "Città Europea dello Sport", quasi in contemporanea a questo lieto evento, la notizia che Stadio e PalaDozio non hanno l'agibilità e quindi più di 99 spettatori non possono sostare sulle tribune.
Il Sindaco è stato chiaro: non è disposto a firmare deroghe ed assumersi le relative responsabilità !

Questa notizia, che sembra minare la credibilità della Giunta leghista è stata accolta con indifferenza dagli organi di stampa presenti in città.
Nessuna polemica è seguita.  
Nessuna nota dell'europarlamentare Comi.  Nessuno strillo delle opposizioni.
Nessuna dichiarazione dei tanto attenti ultras del calcio.  Nessun allarme da parte degli acclamatori del titolo di città sportiva.  L'unico grido di dolore è stato lanciato dalla squadra di Pallavolo che milita in serie B , ma sembra che del volley locale non gli importi a nessuno.

Provo quindi a spiegare, dal mio punto di vista, cosa sta succedendo intorno allo stadio Colombo-Gianetti e che interessi si stanno muovendo (in ordine sparso, ma forse no) sull'intera vicenda calcio e città dello sport.

Partiamo dal titolo di - Città Europea dello sport - che è stato voluto dalla europarlamentare saronnese Lara Comi.
Probabilmente il primo scopo era quello di fare un dispetto all'allora Sindaco di Centrosinistra, si avvicinava la campagna elettorale e sullo stadio si stavano alzando polveroni di polemiche, perchè la Giunta non dava il campo alla neorisorta società calcistica, che reclamava l'uso dell'impianto sportivo di via Biffi e l'urgenza di mettere a norma uno stadio oramai fatiscente e privo dei requisiti per avere un pubblico numeroso.  
Il Saronno Fbc con la sue rivendicazioni obbligava la politica cittadina a prendere posizione sulla vicenda. 

Ma chi c'è dietro alla nuova società che rivendica l'uso dello stadio ?
Il Saronno Fbc è una società "strana" , il Presidente è un capo officina di un'azienda del Saronnese, quindi senz'altro dietro al Presidente (prestanome) ci sono dei "finanziatori" che non vogliono esporsi in prima persona.
La neo società non costa 1000 euro ed è impensabile che un capo officina possa "buttare" nel calcio i risparmi di una vita.

Perchè quindi andare a far risorgere una società - morta e sepolta - ? e chi c'è dietro a questa operazione ?
Qualcuno si sta servendo del calcio per altri fini, la spiegazione che l'assessore sia uno storico tifoso ultras e che il capogruppo del maggior partito d'opposizione provenga anche Lui dagli ultras saronnesi non basta per giustificare quest'improvvisa voglia di rifondare la squadra locale dopo quindici anni.
Allora, forse,  l'area dell'isolato comprendente lo stadio può dare qualche spiegazione in più.  L'area dello stadio infatti comprende: il PalaDozio, l'ex scuola di via Biffi, l'area della Club House e l'area a verde intorno, aree che includendo lo stadio possono diventare una ghiotta operazione urbanistica.

Forse chi sta alle spalle del "rinato" Saronno Fbc ha qualche interesse nel mondo dell'edilizia ?  

Con questa ipotesi ecco spiegata la voglia di tornare a giocare al Colombo-Gianetti.   
In questi tempi dove investimenti per lo stadio sono impensabili, ecco che il privato potrebbe risolvere la situazione, acquietando quella voglia di calcio che una - certa stampa amica - del Saronno Fbc continua a fomentare. Guarda caso uno dei compositori degli articoli pro Saronno Fbc è un esponente politico di Forza Italia.  

Ecco quindi aumentare le probabilità che l'intera area sportiva venga affidata tramite convenzione a chi potrebbe accollarsi l'intervento di ammodernamento della struttura, un accordo del genere è possibile e le dichiarazioni del Sindaco Fagioli sembra vadano in quella direzione, "chi usa la struttura deve contribuire alle spese" ha detto il Sindaco, semplice vero ?

Tra qualche mese vedremo se questa ipotesi è vera ......  i

 

 
 
 

FRATELLI e NUNCH

Post n°182 pubblicato il 03 Novembre 2015 da strada.robi

376 voti fratelli d'Italia, 163 voti Doma Nunch, insieme rappresentano meno del 3,50 % dell'elettorato saronnese, eppure in giunta hanno 2 assessori e sopratutto sino ad oggi sono i maggiori benificiari della politica leghista nella nostra città.

Il "fenomeno" è spiegabile solo con il vuoto culturale e politico che la Lega esprime a Saronno, non per niente sono passati 28 anni dai primi successi della Lega in Lombardia e nella nostra città fino a ieri erano sempre e solo stati anni d'insignificante opposizione.  
Così di fronte ad un successo insperato, mancando nella sede leghista cittadina le idee su cui costruire un progetto di città e le persone in grado di sviluppare quel progetto, per coprire i ruoli d'assessore, si è "pescato" altrove.
La Lega ha scelto di nominare assessori non saronnesi, che non conoscono a fondo la città e in più,  per riconoscenza verso gli alleati e per vaghe affinità culturali esistenti, di dare spazio nella coalizione alla destra estremista in doppio petto e alla destra estremista econazionalista, una scelta azzardata, che rischia di portare in futuro grossi problemi alla coalizione.

Doma Nunch che non nasconde di essere molto molto vicina alle frange più estreme della destra italiana non può pensare di trasformare la città in un laboratorio per naziskin ed ultras del calcio, così come Fratelli d'Italia, che non conosce a fondo la città, non può pensare di sbandierare le linee teoriche  della cultura di destra come pubblicità televisiva.
In questa situazione di debolezza amministrativa e con questi amici la lega non può pensare di governare la città per cinque anni senza destabilizzare gli equilibri politici ed acutizzare il conflitto politico cittadino, se sono bastati due mesi (settembre ed Ottobre) di vera amministrazione targata Fagioli per creare tensioni e divisioni su di un solo patrocinio, é impossibile pensare che il futuro non presenti situazioni peggiori, e il 15 novembre inoltre non è ancora arrivato.

 
 
 

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