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non è necessario che i ricchi piangano...semplicemente dovrebbero pagare le tasse

TUTTI dovrebbero pagare le tasse, ad esempio anche quei dipendenti pubblici (insegnanti compresi) o quei lavoratori part-time che svolgono tranquillamente un secondo lavoro in nero e poi votano Prodi perché "è ora di finirla con i condoni agli evasori fiscali"... (dimenticavo: ci sono anche i pensionati, più o meno baby). Detto questo, gli italiani sono un popolo di "furbi" nel senso più deleterio del termine, quindi a differenza di quei "fessi", ad esempio, degli americani, considerano un loro preciso diritto-dovere fregare il fisco, a prescindere dalle proprie idee politiche e dal colore del governo in carica.

Peccato che a pagare siamo sempre noi, come diceva il grande Totò " E io pago!"

Salve Back…La sinistra antagonista già si considera in campagna elettorale, e subito scaglia i soliti anatemi contro quelli che considera i simboli del capitalismo, ma facendo attenzione a tenere molto alto il target. Non vedo perché non colpiscono gli inutili, inquuinanti e costosi Porche Cajenne, o le soverchiati quanto esibizioniste Ferrari, simboli tipici di “ha fatto i soldi”, trafficando, rubando, intrallazzando, o semplicemente lavorando, ma comunque esibendo beni voluttuari che comunque dovrebbero offendere la “sensibilità culturale proletaria”, ove la misura dell’essenziale è l’unica accettabile. Unica eccezione però, a questa misura di moderazione, possono essere lo sloop del baffino, che pure vale un milione, come i patrimoni personali di tantissimi esponenti dell’unione, a partire proprio dal filoproletario presidente del consiglio, il cui patrimonio personale pare sia almeno duecento volte quello di un italiano medio. Italiani medi, veri “coglioni”, che si accontentano di esultare perché un governicchio fantozziano vorrebbe taglieggiare una categoria sociale che comunque se la passerà sempre molto bene, e molto meglio di tutti loro, che si lasciano abbagliare dai flash propagandistici della sinistra pensati appositamente per distrarli da più importanti problemi, primo, l’ aver messo al governo un nucleo di menomati che non eliminerà i mali del paese, aggiungendone invece molti altri. Saluti, Sd

Aproposito del baffino velista. Nonostante il suo sloop cabinato da un milione di euro, vive ancora in un appartamento in affitto al centro di Roma di proprietà INPS, e pagando nell'anno 2000 meno di un milione di lire (fonte Striscia la Notizia) con le rivalutazioni istat seguite, oggi dovrebbe pagare un affitto ben inferiore a 1000euro. E' proprio diverso da tutti gli altri italiani!! Perchè di solito prima ci si fa la casa e poi la barca, lui invece, il baffino, si fa prima la barca. Forse aveva paura che un bertinotti al potere gli facesse un esproprio proletario!?....

Ma Dalema, si sa, è uno dei "buoni", a cui tutto è permesso... (George Orwell, La fattoria degli animali: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri...")

"Detto questo, gli italiani sono un popolo di "furbi" nel senso più deleterio del termine, quindi a differenza di quei "fessi", ad esempio, degli americani, considerano un loro preciso diritto-dovere fregare il fisco, a prescindere dalle proprie idee politiche e dal colore del governo in carica." ...sono completamente d'accordo...allora che si fa? Emigriamo?

Sarà un caso (?) ma quando gli italiani vanno a vivere all'estero, in Paesi dove le leggi non sono affidate alla libera interpretazione dei singoli cittadini e dove non ci sono solo "diritti" ma anche doveri, cambiano da così a così e diventano, nella stragrande maggioranza dei casi, cittadini "modello" - segno che quando si trovano davanti uno Stato appena un po' meno smandrappato del nostro, un po' meno paese di Masaniello, uno Stato che garantisce diritti ai propri cittadini ma che ricorda loro che esistono anche i doveri, gli italiani dimostrano di non essere secondi a nessuno: è quando vivono qui, allo "stato brado", in un Paese dove perfino il semaforo rosso viene considerato spesso soltanto un amichevole suggerimento e dove nessuno fa seriamente rispettare le leggi, che gli italiani si sentono autorizzati a vivere in una eterna ricreazione, una eterna vacanza dai loro doveri di cittadini.

purtroppo è un problema di mentalità e cultura trasversale, che abbraccia senza distinzioni (salvo qualche rara eccezione in alcune personalità, forse)destra e sinistra ed in generale la classe dirigente economica, politica ed anche culturale del nostro paese. Chi mandiamo al governo è assolutamente rappresentativo di un clima ed una cultura che è presente e dilagante nel paese. Che desolazione!