Post n°342 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da k.blackwell
Aggiornare in parallelo più blog sta diventando una faccenda insostenibile: meglio darci un taglio. |
Post n°341 pubblicato il 07 Febbraio 2007 da k.blackwell
Riporto un illuminante articolo di Fausto Carioti (il grassetto è una mia aggiunta): Quando la sinistra dà i soldi (nostri) agli ultrà - di Fausto Carioti Facile fare gli indignati e sparare le solite frasi di circostanza, più difficile risultare credibili, quando si hanno nell'armadio di casa scheletri come questi. |
L'HTML
|
Avete mai visto i cristiani o gli ebrei chiedere e ottenere dei bagni separati dagli altri per motivi religiosi? Riuscite a immaginare cosa succederebbe se, poniamo, in Egitto i cristiani copti egiziani (una minoranza, nel Paese) pretendessero bagni separati da quelli dei musulmani?
|
Post n°338 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da k.blackwell
La patata è buona e fa bene - soprattutto quando non subisce alterazioni - quindi anche noi maschietti sosteniamo la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. Le donne, naturalmente, sono infibulate. Tutte. Di solito le statistiche riportano percentuali inferiori, ma solo perché includono anche le donne appartenenti alla nutrita comunità araba, le quali non subiscono l’infibulazione, bensì la “sunna”, consistente in una incisione rituale del clitoride per far uscire sette gocce di sangue: pratica indubbiamente dolorosissima, assurda e inaccettabile, ma comunque non mutilante. Le mutilazioni genitali femminili, va detto, sono tutte di origine preislamica e non sono ordinate dal Corano, che però ne parla e non le proibisce, limitandosi a suggerire, se non ricordo male, di “non tagliare troppo” e dunque, di fatto, le autorizza. Sono praticate, in alcune zone, anche sulle donne cristiane ed ebree; ignoro però se ebrei e cristiani le praticassero anche prima che le terre da loro abitate venissero arabizzate e islamizzate. L’infibulazione è fra tutte la più radicale, consistendo nell’escissione di tutto quello che c’è (clitoride, piccole labbra e parte delle grandi labbra), vale a dire di tutto ciò che provoca secrezioni: ciò significa che i rapporti sessuali avvengono praticamente “a secco”, trasformandosi in qualcosa di molto più simile alla tortura che al piacere. Ma non è tutto. Dopo che tutto il tagliabile è stato tagliato, i due monconi rimasti delle grandi labbra vengono cuciti insieme, ancora sanguinanti, in modo da saldarsi insieme formando un unico blocco, lasciando solo un minuscolo foro. Quindi le gambe vengono strettamente fasciate per facilitare una “corretta” cicatrizzazione. Dopo otto giorni le bende vengono tolte e sulla cicatrice viene fatto scorrere un chicco di mais: se si ferma sul foro lasciato, significa che questo è troppo grande, e allora bisogna tagliare e ricucire di nuovo. Tale foro, di pochi millimetri di diametro, è chiaramente insufficiente a far defluire completamente urina e sangue, che ristagnano all’interno provocando mostruose infezioni. Nel novanta per cento delle donne, mi ha spiegato una dottoressa italiana, la vagina è tutta un’unica piaga purulenta. Al momento del matrimonio il marito ha otto giorni per riuscire ad aprirsi un varco: nel caso non dovesse riuscirci, diventerebbe una sorta di non-uomo, praticamente una morte sociale. Chiaro quindi che ci deve riuscire. Alcuni usano coltelli, lamette, forbici, bastoni: sono i più misericordiosi. Altri hanno invece la presunzione di riuscirci con i “mezzi propri”. E dopo otto giorni di torture finiscono anch’essi, inevitabilmente, per ricorrere a qualche strumento. Il marito, comunque, apre solo lo spazio a lui necessario: al resto provvederà la testa del primo figlio. Impresa tutt’altro che facile, e infatti la fase espulsiva, che nelle donne aperte non arriva a durare mezz’ora, nelle donne infibulate dura almeno due ore, provocando la morte di un gran numero di primipare e di primogeniti. Dopo il parto, almeno le prime due o tre volte, generalmente le donne si ricuciono, da sole o con l’aiuto di un’amica. In alcune zone, mi è stato riferito da donne che ne provenivano, immediatamente dopo il parto la vagina lacera e sanguinante viene cosparsa di sale per far contrarre i tessuti, in modo che il piacere del marito non abbia a risentire della diminuita tonicità dell’organo. Il post integrale lo trovate QUI, con alcune interessanti osservazioni sui "cooperanti" italiani in Somalia (per la serie: italiani brava gente). |
Post n°337 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da k.blackwell
Dopo l'ennesima polemica suscitata dall'ennesima uscita infelice (sto facendo generosamente ricorso a un garbato eufemismo) del deputato di Rifondazione Comunista Francesco Caruso, Bertinotti cerca malamente di scantonare:
«Non intendo replicare. Non sono l'angelo custode di Caruso». Lo dice il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, dopo le polemiche sulle dichiarazioni del deputato indipendente eletto nelle liste di Rifondazione Comunista sulla tragedia di Catania. «È un deputato - aggiunge Bertinotti - e si assume la responabilità di quello che dice. Ognuno dice la sua...». A chi gli ricorda che la Cdl lo ritiene responsabile della candidatura di Caruso, Bertinotti replica: «Non capisco cosa si voglia dire. Caruso lo hanno votato». Eh no, bertinottino caro: Caruso "lo hanno votato" semplicemente perché tu e i tuoi colleghi di partito lo avete messo in lista in posizione strategica, e tutti sanno che con la sciagurata legge elettorale voluta dal centrodestra - che di fatto elimina le preferenze, e consegna alle segreterie dei partiti il potere di fare nominare chiunque vogliano, anche il famoso cavallo di Caligola - a "essere votati" sono solo e soltanto i candidati scelti e graditi dai vertici di partito: nascondersi adesso dietro la "volontà degli elettori" mi pare veramente una cosa squallida, indegna della terza più alta carica dello Stato. |
Questo il bilancio degli scontri scatenati dalle orde barbariche dei "tifosi" (?) del Palermo in occasione del derby siciliano Catania-Palermo: un ispettore di polizia morto, altri poliziotti feriti (uno in modo grave), feriti anche decine di (in)civili fuori e dentro lo stadio di Catania.
|
Cioè, fammi capire... BOLZANO - Resta incinta e ha un bambino. Ma non è sicura di sapere chi è il padre. La soluzione è sottoporre al test del Dna i potenziali candidati. Il problema però, nel caso di una cameriera della Val Venosta, in Alto Adige, è che per raggiungere il suo obbiettivo ha dovuto far ricorso a un avvocato, per chiedere che vengano sottoposti al test circa la metà dei giocatori della locale squadra di calcio, un paio di assessori comunali e un imprenditore della zona. La vicenda, riportata dal quotidiano in lingua tedesca di Bolzano Tageszeitung, è avvenuta in un paesino della vallata che si diparte dalla cittadina termale di Merano. ...in pratica ti scopavi contemporaneamente una decina di persone, e senza manco prendere precauzioni? Allora dillo, che sei troia - e pure incosciente: mai sentito parlare di AIDS e malattie veneree? |
Ovvero, semplificando un po': |
AREA PERSONALE
TAG
FREQUENTAZIONI
- Il Riformista
- Camillo
- milton
- oggettivista
- memri
- internet haganah
- .......
- .......
- La mia Johari Window (abbiate pietà)
- .......
- Contenuti protetti da una licenza Creative Commons
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- ausdauer
- eccomiqui4
- nechica
- piumanera0
- sandalialsole
- soltantounuomo
- bimbayoko
- medicus75
- Stephanie10
- orion971
- viaggididamser
- Un blog a Kabul
- VerticalPoint
- Dike_vendicatrice
- Il governo Prodi
- L'UOMO PERFETTO
- A MODO MIO
- Aruki
- Miseria e nobiltà
- Ciottolina
- CUCINA NEL MONDO
Inviato da: BosDomino
il 02/05/2019 alle 11:02
Inviato da: CoinBos
il 27/04/2019 alle 13:47
Inviato da: Link KitaQQ
il 06/04/2019 alle 10:37
Inviato da: BosDomino
il 04/04/2019 alle 08:00
Inviato da: Domino99
il 20/03/2019 alle 11:16