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IL PRINCIPE E LA SORA ASSUNTA QUANDO Può ESSERE FORTE LA COCCIUTAGINE DE LI VECCHI…

Post n°171 pubblicato il 22 Gennaio 2015 da frankcontinel
 

IL PRINCIPE E LA SORA ASSUNTA QUANDO Può ESSERE FORTE LA COCCIUTAGINE
DE LI VECCHI…

Questa storia accadde realmente e tuttora ne esiste la prova della sua veridicità,  tutto iniziò  nell’anno 1675 quando il principe Altieri volle farsi fare un nuovo palazzo ( quello che ora si può vedere a piazza dell’Gesù ) l’incarico fu dato  Giovanni Antonio De Rossi allievo dell’Borromini , e considerato maestro dell’tardo barocco romano dall’quale però si distingueva ,  abbandonando le  volte e le guglie borromiane invece, proponeva edifici imponenti e maestosi , spesso dotati di grandi avancorpi e riccamente decorati con stucchi. Ora per realizzare il progetto egli ordino di “ spianare il terreno “il che significava prendere possesso , e di abbatterle tutte  le casupole vicine , il principe a sua volta assegnò il compito al suo segretario questi si dette da fare dei vicini quasi tutti cedettero la propria  in cambio di una manciata di monete luccicanti povera gente che quei soldi non li avevano mai visti , fornai, conciatori e sediari se né andarono senza fare storie , restava solo la casa della sora assunta, la casetta di una povera vecchia , vedova di un ciabbattino al segretario fu riferito  che aveva rifiutato tutte le proposte e che aveva detto di non vendere a nessun costo. Un giorno il nostro impiegato si presentò a casa della anziana ella fu molto cortese ricevendolo con estrema gentilezza
“  allora sor segretario in che cosa posso esse utile “ chiese lei con una voce melliflua
“ lo sapete nonnetta che vi ho fatto una serie di proposte vantaggiosissime “ esordì lui
“ quali proposte “ replico la sora assunta
“ ma quelle circa l’acquisto da parte nostra della vostra casetta “
“ ah quelle ! ma vedete io nun c’ho nessuna intenzione de venne casa “
“ Come sarebbe nonnetta , volete dare un calcio alla fortuna ? volete  far addolorare er principe “
“ non è questione de far addolorare .. E’ che qui ce so nata qui ce vojo morì , come c’è morta la pora mamma mia , la mi  pora nonna e la bonanima de la mi bisinonna che dio l’abbi in gloria .Ciò vissuto in santa pace cò mi marito er ciabbattino Michele un fior ‘omo sor segreta vedete che riposi in pace .So sola ar monno ma qui a casa mia parlo co lì mi parenti tutti , sapete còn l’anima santa e nun me pare d’esse più tutto sola. Che volete fa !? Oramai ce sto dentro ‘ sta casa e ce resto… !! “ alla vecchietta brillarono gli occhi dicendolo
“ Ma nonnetta ragionate , il principe si può indispettire allora..allora sarà peggio per voi nonnetta” dall’tono  si sentiva incertezza
“ nonnetta un ca…” rispose la sora assunta  che quando s’arrabbiava nun ‘la  mandava a dire a nessuno
“ E’ mò ve ce manno Pè davvero affa…… a te e quer babbuino der principe “ concluse la sora assunta
“ Ah! Diventa assunta te volgare eh esclamò il segretario cercando di difendersi
“ E tu non sei volgare quanno vai a via capolecase ( via nota all’epoca per il traffico di prostitute come la vicina via delle convertite) Ce vai a dì l’orazioni ? Nun so volgarate Quelle !? “ dimostrando di conoscere bene i traffici leciti ma soprattutto illeciti dell’segretario e dell’principe
il segretario impallidì ma tentò l’ultima carta
“ Ma sora assunta che dite mi pare che vi sono stati offerti centomila baiocchi una grossa cifra … però date le circostanze posso arrivare a centocinquatamila baiocchi E’ una fortuna , pensate a tutte le messe che potete far dire ai vostri defunti…” mossa maldestra “
“ li defunti mia come dite voi non vonno messe .Vonno che resto qui e basta” sentenziò decisa la sora assunta e alzandosi gli indicò la porta
“ Ora annatevene che ciò da fa”
“ brutta strega maledetta “ brontolò il segretario prendendo la via della porta
insomma non ci fu niente da fare . la vecchia sora Assunta nun se né andò . il principe dovette rassegnarsi a inglobare la casetta della vecchia con dentro la vecchietta arzilla e soddisfatta la finestrella un po’ storta si può ancora vedere all’angolo di via santo santo stefano dell’cacco , fa piacere un po’ a tutti che per una volta una cocciuta vecchietta abbIa avuto ragione sull’potere e i soldi , di un facoltoso principe perlomeno questo piace credere a molti romani…

 

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Er trucco pe’ ‘n’saporì li bucatini alla matriciana è sapesse gestì co’ sapienza ‘n ber pezzetto de guanciale accompagnado co’ li cubetti de pancetta che s’emmischieno drento ar pommidoro. E si sei riuscido a sceje l’intingoli giusti te viè’ fora n’piatto gajardo tipico de Roma verace che nun cià eguali pe’ quant’è bbono Sguizzeno ‘n’bocca li bucatini viscidi ner sapore che nun se po’ imità e si ce accosti ‘n’cicchetto de vino rosso nun poi fa’ a meno de leccatte li baffi che so’ diventati ricci pe’ ‘na goduria difficile da riccontà…

 

FOTO DI TRASTEVERE1956

 

GRAZIE A TRASTEVERE1956

LA VITA

 La vita e’ quella cosa che e’ creata,

da na coppia felice e ‘nammorata.

Comincia tutto pe’ amore e pe’ diletto,

 abbracci e baci e se conclude a letto!

In breve tempo er nostro facioleto,

 se trova a naviga’drento a un laghetto..

 Er tempo passa, lo spazio s’e’ ristretto

 e ‘ncentra piu’, mannaggia, Er poveretto!

ma pe’ fortuna c’e’ sta na via d’uscita,

quattro strilletti e tutto il resto e’.. Vita!!

 
 
 

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