romolo ricapito

Al supermercato ho assistito a una scena apparentemente banale, ma che mi ha ugualmente incuriosito. Una signora , piuttosto anziana, la classica suocera com'è raffigurata in un certo immaginario, capelli rossi cotonati, unghie laccate, voce cavernosa da film di Fellini, parlava al telefono cellulare coi parenti, nella fattispecie con figlio e nuora :"Venite domani a pranzo, vi preparo le polpette".
Non so perché, ma ho subito realizzato che le polpette cucinate da quella signora dovevano essere buonissime e mi sono subito auto-invitato, con l'immaginazione, al pranzo domenicale della famigliola, ventilando la situazione anche con l'ausilio delle altre frasi pronunciate nel corso della telefonata.
"Mangeremo sul balcone che dà sul cortile, si sta al fresco".
Ecco un pranzo coi fiocchi, forse fin troppo tradizionale per una domenica di luglio: ragù, polpette, pollo al forno con patate, frutta, gelato, amaro etc. Insalata a volontà, pesce fritto e baccalà!
Dal tono della conversazione, si recepiva l'insofferenza della nuora per il pranzo, che avrebbe abbreviato una piacevolissima domenica al mare.
Pronta la replica della suocera: "il sole dopo le 11 fa male ai ragazzini e trattenerli sotto l'ombrellone è impossibile!"
Ho immaginato la nuora di quella signora, costretta ad essere accomodante per accontentare il marito e conservare i rapporti familiari cordiali, almeno formalmente. Mi sono anche figurato la voglia di scappare della nuora, la quale magari , aspetta con ansia la settimana di ferragosto per fuggire una settimana in albergo, con marito e figli e senza suocera al seguito. Infine mi sono immaginato i bambini, i figli di quella coppia: "mamma, papà, quando torniamo dalla nonna? Vogliamo mangiare ancora le sue polpette, sono buonissime!."
Un'altra domenica rovinata...
ROMOLO RICAPITO