romolo ricapito

Lunedì 18 giugno mi sono recato alla cerimonia di consegna di un premio giornalistco patrocinato-tra gli altri- dalla Provincia di Bari, Ordine dei Giornalisti della Puglia e Nazionale etc, al quale ho concorso con vari articoli.
A dire il vero, quest'anno a parer mio non è stato granché pubblicizzato e il quotidiano più diffuso a Bari (La Gazzetta del Mezzogiorno) nel numero in edicola quel giorno non ne riferiva. Né come gli altri anni avevo ricevuto la chiamata dal comitato per la solita convocazione, riservata ai concorrenti del premio . Dimodoché giunto presso il Palazzo della Provincia e vedendo arrivare la "Patronessa" del suddetto premio, assieme ad un accompagnatore anziano, mi sono sentito come rinfrancato, vale a dire ciò che accade quando si viene rassicurati da figure familiari e influenti. . Dunque mi sono avvicinato alla signora che stava per prendere l'ascensore chiedendole se la cerimonia stesse per iniziare .
La donna, con un'aria scandalizzata e ostile , ha asserito: "certo che c'è, ne parlano tutti, che siamo venuti a fare".
A questo punto con modi assai affettati, la donna mi ha chiesto bruscamente chi fossi. Io allora le ho risposto : uno dei partecipanti.
La creatrice del Premio , sempre più scandalizzata, mi ha fatto notare che il mio abbigliamento era inadeguato. Dico la verità: avevo pantaloni bianchi e una t shirt bianca con delle scritte ricamate che, almeno a mio parere, erano almeno dignitosi .Non avevo prenotato l'abito da cerimonia e poi faceva un gran caldo. Ma la cosa più antipatica della circostanza è stata che la promotrice del premio , vedova tra l'altro di un noto giornalista al quale il conferimento in discussione era intitolato , ha chiuso bruscamente l'ascensore , che in realtà è ampia e poteva ospitare anche me, come se tale ascensore, il palazzo della Provincia e tutto quanto fossero una proprietà sua personale.
Ho avuto il tempo di protestare: sono vestito bene, signora. E mentre quell'anziana donna altezzosa, maleducata e prepotente (ha osato giudicare il mio vestiario, ma non lo ha fatto coi sandali con le calze del suo accompagnatore) scuoteva la testa, a questo punto le ho urlato per farmi sentire, mentre le porte erano ormai quasi chiuse : "lei si è vestita come la Addams, signora".
Alludevo al personaggio di Morticia Addams. La patronessa si era infatti abbigliata con un ampio mantello nero, che sembrava regalarle due belle ali di pipistrello.
Esterrefatto (tutti mi hanno sempre invitato in ascensore, sia all'interno del mio palazzo che fuori, ovvero in palazzi privati o di pubblici uffici o istituzioni ) giunto in sala, la donna mi si è avvicinata. Sedevo in seconda fila e lei "Sia gentile, i primi posti sono riservati alle autorità..." Ma è stata bloccata da un consigliere che doveva farle firmare non so che carte. In realtà forse per zittire eventuali polemiche .La sala era ancora vuota, era presto. La fila riservata alle autorità è la prima, non la seconda dove mi ero posizionato. Sono uscito a prendere aria. Qui sono stato inseguito dal personale, che ha chiarito con me di avermi telefonato più volte per la convocazione al premio, ma di aver trovato il cellulare occupato o non so che . Ad ogni modo il personale, per tramite della Provincia di Bari è stato cortese e accogliente. Non certo come certi censori dell'Epoca Vittoriana.
Alla fine della Cerimonia la Patronessa ha annunciato la definitiva chiusura del premio di giornalismo , giunto alla Quinta Edizione. Esso non sarà mai più indetto.
Sono stato contento:anche perché a questo punto, reputo che Regione Puglia, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari; Odg etc...non debbano mai più sponsorizzare premi patrocinati da simili personaggi che vivono di luce riflessa, sulla fama di parenti dal nobile animo e ormai defunti, ma loro invece ancora vivi altezzosi e sprezzanti, oltre che aggressivi senza una giusta causa. ROMOLO RICAPITO. Giornalista, Bari