romolo ricapito

Giovani africani che chiedono l'elemosina all'ingresso dei
supermercati: oramai una realtà, da tempo consolidata.
In genere ben tollerati, fanno parte del nostro paesaggio urbano.
I veterani di questo accattonaggio d'abitudine portano la merce più
pesante verso le automobili di signore sole o famiglie.
In genere, si accontentano di pochi centesimi e comunque salutano
tutti i clienti con cortesia.
Ma chi sono, da dove arrivano? Chissà quante storie alle spalle.
Ultimamente però la loro presenza non è gradita da alcuni padroni di
supermercati che temono che la clientela si lamenti.
In effetti, non tutti sopportano la richiesta dell'elemosina.
Sarà la crisi dei portafogli?
Sempre più spesso si osservano anche padri di famiglia, sui 40 , con
la spesa contata: un po' di prosciutto, del pane, delle uova. E basta.
Esiste anche lo spettacolo, francamente struggente, di poveri anziani
che, col borsellino pieno di spiccioli, chiedono alla cassiera di
aspettare di recuperare la somma esatta. Quasi sempre ce la fanno a
pagare il dovuto.
Forse anche a causa di tale situazione, c'è chi tollera meno chi vive
d'elemosina.
All'ingresso di un supermercato di Poggiofranco ho assistito alla
scena di un nero cacciato dal responsabile: il quale, al rifiuto
dell'extracomunitario di abbandonare l'ingresso dell'esercizio,
reagiva chiamando la polizia.
"Io non fare niente di male", replicava l'africano. Ma alla fine si è
allontanato.
Essendo giornalista ho deciso di occuparmi del caso. Non dichiarando
la mia specializzazione, ho chiesto i motivi della cacciata.
In pratica, i neri che elemosinano darebbero fastidio per la loro invadenza.
"E se lei in passato gli ha dato dei soldi, non lo faccia più"-mi ha
intimato il responsabile-"perché poi è logico che rimangono se gli si
dà la mancia".
Sarei curioso, comunque, di sapere qual è il regolamento comunale
circa l'accattonaggio.
Esso può essere esercitato?
E nell'ambito di quali spazi?
ROMOLO RICAPITO