|
Tag
Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
I miei Blog Amici
- firulì firulà
- fegatodoca
- tracce di me
- COCKTAIL BAR
- www.ilcast.com
- Pensieri per te...
- Best of Web
- ASILOREPUBLIK
- ESSERE SE STESSI.
- Doppia Identità
- Uno su Mille
- Gold BloggerS Pages
- DI TUTTO UN PO
- PERLINECOLORATE
- Massimo Coppa
- Sunbeam is coming
- Blanchisserie
- Le stagioni
- BLOG PENNA CALAMAIO®
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
« NICCOLO' AMMANITI: In ... | ALLA RAI VOGLIO UNA PRON... » |
XENOFOBIA A BARI? "No alle boutique di cinesi nella rinata VIA ARGIRO". E' Polemica
Un vento un po' xenofobo spira sulla via Argiro di Bari.
Sì, proprio l'isola pedonale , parallela alla celebre via Sparano che,
nelle intenzioni degli amministratori e dei commercianti laggiù
allocati, avrebbe dovuto costituire una sorta di via Condotti in salsa
barese.
C'è chi concretamente teme che via Argiro possa essere colonizzata dai cinesi.
Addirittura, qualcuno avrebbe ipotizzato che tre ragazzi orientali
visti qualche giorno fa davanti alle vetrine della rinomata strada ,
fossero intenti a "contare" il numero dei passanti , per capire se
detta via fosse ben frequentata e dunque proficua per eventuali
affari. Insomma i tre giovani cinesi intesi quasi come inviati da
qualche temibile clan che vorrebbe trasformare Argiro in una nuova
Chinatown.
Non c'è un po' di razzismo, più che strisciante, davvero insidioso in
tali timori?
Diciamo subito che è cresciuto il divario tra la popolazione ricca e
quella povera.
Da qui, l'apertura (ad esempio in via Sparano, che costituisce il
termine di paragone per commercianti e nuovi investitori) di nuovi
prestigiosi e lussuosi marchi.
Di pari passo, sono cresciuti a dismisura negozi a basso prezzo per
chi ha un reddito inferiore alla media, molti di cinesi, soprattutto
in via Melo.
Questo perché il portafoglio è sempre più vuoto e la merce accessibile
fa gola a coloro che vivono di pensioni e stipendi fissi.
Ma, parliamoci chiaro, il "low cost" fa comodo anche ai più abbienti.
Un conto è- ad esempio- far riparare un orologio con ottanta euro
,quando magari lo stesso oggetto ne vale appena 200.
Più comodo acquistarne dai cinesi uno da 5, anche per chi potrebbe
permettersene uno di marca; i restanti soldi vengono dirottati a
pagare l'Imu o la luce.
Perché le boutique dagli occhi a mandorla vanno bene in via Melo
(dopo tutto, una via interna) e non in via Argiro (contigua ai corsi
principali)?
A me è sufficiente che i cinesi paghino le tasse.
Altro che concorrenza sleale, come ipotizzato dalla rappresentante di
alcuni commercianti baresi.
Sleali sono al massimo tasse e balzelli che hanno impoverito i
lavoratori, determinando la caduta libera di acquisti.
Il problema non è la Cina, dunque, ma sta più a monte. O, mi sia
consentito il gioco di parole: a Mario...Monti.
Rassegnamoci: se in via Argiro dovranno convivere boutique autoctone
con quelle straniere, sarà soltanto un segno dei tempi.
Bari non è un'isola felice a parte, come nei sogni di alcuni conservatori.
Ma è una città commerciale uguale ad e altre.
Gli eventi per ravvivare le vendite programmati da alcune associazioni?
Specchietti per le allodole.
ROMOLO RICAPITO
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11