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Torna in libreria Irčne Némirovsky: LEGAMI DI SANGUE, ritratto spietato della famiglia di ogni tempo e luogo

Post n°5918 pubblicato il 08 Marzo 2013 da romolor
 
Foto di romolor

Legami di sangue è l'ultimo libro inedito pubblicato in Italia di Irène Némirovsky che fa seguito a La Sinfonia di Parigi, sempre per Elliot. In sole 90 pagine la Némirovsky è riuscita a creare una vicenda completa con molti personaggi, tutti appartenenti alla stessa famiglia. La cui capostipite è la signora Demestre, vedova.
Costei vive in una grande e lussuosa casa riverita dai quattro figli che spesso si recano a trovarla. La prole però, composta da tre uomini tutti sposati e da Mariette, l'unica figlia  e per giunta nubile, è legata soltanto dall'accudimento comune della genitrice. Mariette ha perso molto agli occhi dei fratelli perché precocemente sfiorita. E  Albert, Augustine e Alain si odiano tra loro.
Demestre, che ha conservato delle abitudini contadine, con la fredda temperatura dell'esterno si ammala; anche perché, bandite stufe e camini, ama arieggiare la casa, come faceva nella  gioventù povera e frugale . Un'immediata influenza degenerata in bronchite desta preoccupazione, ma la signora è accudita dai figli, nuore e un'infermiera assunta allo scopo. Il terrore della donna era quello di morire in solitudine, mentre i figli erano d'estate in vacanza. La prospettiva di spirare amorevolmente attorniata dal parentado, le dà una sensazione psicologica di benessere , accogliendo la febbre quasi come una riverita ospite.
Ma le sue condizioni peggiorano, suscitando le reazioni più svariate. Le nuore ( due sono anche sorelle tra loro   ) non vedono l'ora che la parente acquisita spiri, attribuendole un'età troppo avanzata. I figli iniziano a sbranarsi: uno tra essi vorrebbe un finanziamento dagli altri, perché  smania per  raggiungere la storica  amante in Malesia. L'uomo, Alain, si sente prigioniero di una donna sposata per convenienza e da figli da cui non è amato. Ma   in famiglia esplode anche una sorta di scaricabarile; nel momento in cui la madre sembra migliorare, ognuno vorrebbe  sistemarla  in casa dell'altro, reputando che la genitrice possa essere bene accudita, purché affidata in   mani altrui . Mariette, designata perché nubile, rifiuta la prospettiva: indipendente e ormai emancipata anche dalla sua "zitellaggine", non vuole invecchiare con la madre. Questo gioco al massacro si concluderà grazie a un bel finale, che con la Némirovsky non è sempre certo.
La scrittrice si è voluta sbizzarrire descrivendo un universo familiare ancora attualissimo ( perché uguale in tutte le epoche) e  che scandaglia i mali della famiglia, fatti da egoismo, attaccamento al denaro, apparente affetto per i genitori che sfocia nel cinismo. L'unica degna di ammirazione è la signora Demestre, che tiene uniti tra loro individui a volte squallidi, a volte semplicemente infelici come tanti , ma  che scaricano la loro negatività stuzzicandosi e provocandosi, facendo eccezione solo per la madre, riverita come un oggetto antico e prezioso.
ROMOLO RICAPITO

 
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