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RIFLESSIONI SUL PUBBLICO DEI CINEMA

Post n°748 pubblicato il 29 Novembre 2007 da romolor
Foto di romolor

Ormai nella scelta dei film da andare a vedere al cinema conta per me anche il tipo di pubblico col quale si condividerà la sala.
Ho verificato che, purtroppo, i film horror o giovanilistici (a me graditi) attirano nei cinema nugoli di ragazzotti disturbatori che spesso "doppiano" le sequenze, anche quelle più insignificanti, con suoni gutturali, boati, applausi e altre imprevedibili e moleste manifestazioni di maleducazione.
Mercoledì scorso quindi tra "1408", film horror tratto da Stephen king e "I Vicerè", pellicola dalle tematiche storiche con Buzzanca e Lucia Bosè nel cast, ho optato per quest'ultimo.
Il disturbo in sala è stato minimo, fatta eccezione per un sessantenne che scuoteva in continuazione una busta di patatine.
Il rumore è stato fastidioso, ma per fortuna dopo una mezz'ora l'uomo ha terminato il suo spuntino e io ho potuto seguire il film in silenzio, tranne che per i commenti (sottolineanti le battute cruciali dell'opera diretta da Faenza, quelle cioè riguardanti il trasformismo operante in Italia in qualunque momento storico, al di là delle convinzioni sociali e politiche) fatti da un'arzilla ottantenne, molte rughe e occhiali grandi alla Jackie Onassis, che parlava con voce gutturale, alla Lina Volonghi, per intenderci.
Uscito dalla sala sono passato, per raggiungere la mia automobile, dal cinema poco distante, quello con in cartellone "1408".
Usciva in quel momento dalla proiezione un'accozzaglia di giovani ma, soprattutto, "giovinastri" che sicuramente avrebbero reso difficile il mio breve "soggiorno" in quel cinema, con le loro prevedibili intemperanze.
Problema a dire il vero non trascurabile: una parte potenziale del pubblico non va al cinema perchè rifiuta a priori il contatto con la gente maleducata, preferendo il noleggio di film su dvd o il loro acquisto.
Non basta quindi costruire multisale ricche di ogni comfort, sarebbe altresì importante l'operato di "maschere" opportunamente istruite per rendere inoffensivi i disturbatori.
Ciò pagherebbe di più in termini di sicurezza, portando più spettatori nei cinema, almeno quelli "pescati" in quella fascia che snobba le sale per rifugiarsi nella tranquillotà dell'home video.
ROMOLO RICAPITO

 
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