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GIANRICO CAROFIGLIO DA VICTORIA CABELLO: LA PRESUNZIONE DEL LETTERATO

Post n°750 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da romolor
Foto di romolor

Ho seguito su Mtv una puntata del talk show "Very Victoria" condotto da Victoria Cabello, ospite lo scrittore Gianrico Carofiglio.
La Cabello, anticonvenzionale e irridente come sempre, chiedeva a Carofiglio se gli fosse mai capitato l'essere preso a pernacchie per le tante cose che fa.
"E' possibile che lo facciano, per il momento il mio ultimo libro a fumetti se lo stanno comprando" ha risposto l'ospite.
Da questa frase si evince tutto l'orgoglio presuntuoso del magistrato-scrittore.
Il fatto che la gente stia comprando il suo fumetto non vuole dire che esso piaccia.
Carofiglio ha semplicemente"imposto" un prodotto, avvantaggiandosi del grande successo dei suoi romanzi in prosa.
Anche Enzo Biagi pubblicò una storia d'Italia a fumetti, dopo che era un giornalista affermato, ma decenni dopo il suo esordio.
Per Gianrico Carofiglio il fumetto è stato un mezzo per veicolare il fratello Francesco, architetto-disegnatore, e lanciarlo nel firmamento del successo...
In maniera adirata, il magistrato-scrittore ha consigliato "qualche controllino psichiatrico" per un suo collega giudice, il quale insinuò che i libri glieli avrebbe scritti la madre, scrittrice anche lei.
Ma che ci importa a noi spettatori di tutte queste diatribe e dietrologie su meriti o demeriti letterari?
Non credo che Oscar Wilde, Alessandro Manzoni o Alberto Moravia parlassero nei "salotti" letterari delle loro rispettive epoche (come Carofiglio adesso fa) sentendosi "arrivati" per aver venduto molte copie dei loro libri ed "essere stati in classifica" come l'autore di "Testimone Inconsapevole" continuamente sottolinea.
Adesso si trovano nei più venduti anche Mike Bongiorno, Antonella Clerici e Laura Pausini e comunque, a conti fatti , nelle classifiche di vendita ci può andare chiunque scriva qualcosa che in un preciso momento la gente per imperscrutabili motivi, può trovare interessante;
tutto ciò al di là o al di fuori del lirismo prosastico o della "bella scrittura" da premio letterario.
ROMOLO RICAPITO

 
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