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"CANCRI E STUPRI, NON CI FAN PAURA": ILARIA TURI E FABIO SALVATORE ALLA LIBRERIA LATERZA DI BARI

Foto di romolor

Giovedì 21 maggio presso la nota libreria Laterza in via Sparano a Bari si è tenuta la presentazione congiunta dei libri di Ilaria Turi "Il mio grande fratello" (Aliberti, 16,50 euro) e "Cancro non mi fai paura" di Fabio Salvatore (Aliberti, 17 euro), presenti i due autori, tutti e due originari di Taranto e che da quattro anni sono anche legati sentimentalmente.
Ilaria Turi, nota al grande pubblico televisivo per la sua partecipazione assieme al padre Domenico al "Grande fratello 4" (gennaio 2003) è apparsa dal vivo leggiadra e molto bella (ancora più che in tv); slanciata, in abito blu corto in cotone di seta, con decorazioni di strass blu sistemate su una cintura che si concludeva sulla schiena in un  elegante fiocco. La giovane donna (25 anni da compiere) aveva al polso sinistro un grande bracciale di argento lucido, ai piedi sandali bianchi dal tacco alto leggermente aperti sul davanti e con inserti anticati. Salvatore , poco più che trentenne, ha preso parte in passato alle fiction "Il Pirata: Marco Pantani" e "Carabinieri"; in teatro ha esordito nel musical Rodolfo Valentino (1995) , poi proseguendo con i Carmina Burana in Prosa ( a Bucarest). E' fondatore del premio Magna Grecia Awards e del laboratorio Creativo di recitazione Rodolfo Valentino. Esile, camicia a righe blu, jeans, mocassini blu e calzini rigati sempre in blu , Fabio Salvatore ha occhi chiari e carismatici, sorride spesso e gesticola per dare un senso più compiuto alle sue idee. Il libro di Ilaria Turi, apparentemente più "leggero" è offerto quasi come un aperitivo, in antitesi alla serietà dell'altro tema . In realtà nel volume è contenuta la descrizione di una violenza carnale subita dall'autrice all'età di 9 anni nel vano ascensore della sua abitazione, ad opera di uno sconosciuto. A spingerla a raccontare la sua esperienza in un libro è stato il compagno, il quale ha voluto che la campagna pubblicitaria si fondasse proprio su questo episodio. Scelta che rimane comunque opinabile. La Turi che  attualmente collabora con l'emittente barese Antenna Sud,   è per sua ammissione una convinta sostenitrice dell'auto-ironia come terapia necessaria per andare avanti nella vita e sorridere. Il suo libro è stato concepito dunque come una forma di auto-analisi nell'agosto del 2008. La ragazza rivela dei rapporti non risolti con la famiglia di origine, la quale non la aiutò a superare il trauma dello stupro. Sotto accusa in particolare è la  madre, la quale "non si occupava dei figli". Figura fondamentale di riferimento per la narratrice è stata allora il nonno.
Il Grande Fratello è stato per la Turi una grande esperienza di vita, ma non la più importante: adesso essa sembra appartenere a un passato remoto e sepolto. Sino a un paio di anni fa Ilaria aveva dei conflitti irrisolti con una parte oscura di sé. E ricorda in particolare una frase scritta alla fine del suo libro, ossia che non esistono soltanto due facce di una stessa medaglia, ma una anche terza.
All'uscita in libreria del suo romanzo-verità sono accadute delle coincidenze con il tema  più scabroso da lei affrontato con coraggio e assieme una certa freddezza ": una serie di stupri efferati compiuti da extracomunitari e non nel centro-nord. A La 7 la partecipazione della Turi è stata di rilievo, in concomitanza con alcune dichiarazioni di Franca Rame, la quale subì una violenza negli anni Settanta per motivi politici, da lei poi rappresentata in teatro e in tv, ospite di Adriano Celentano. Più complesso il libro di Fabio Salvatore. 15.000 le copie vendute in un anno , una nuova edizione nel marzo 2009, a fronte di una tiratura iniziale di sole 800 copie. Il libro è stato presentato pochi giorni fa anche a Gioia del Colle con la consulenza del noto medico pugliese prof. Schittulli. Ciò che a Salvatore preme  sottolineare è che il mondo della comunicazione non vuole sentire parlare di cancro. I giornali spesso accennano a   morti per un "male incurabile", ma quella parola non viene pronunciata, essa infatti rimane  ancora un inspiegabile tabù. Ecco un attacco a Sandro Mayer, direttore del settimanale "Dipiù" : un'intervista concordata con Fabio Salvatore in estate, poi annullata tramite comunicazione all'ufficio stampa: articolo da rimandare a settembre, perchè non "da ombrellone".
Salvatore commette anche una "gaffe" dicendo che i giornali hanno riportato la notizia dell'l'attore-regista Clint Eastwood  scomparso per un cancro. Per fortuna il cineasta di "Gran Torino" è vivo e vegeto...
 Fabio Salvatore comunque dà una lezione di grande ottimismo: dal cancro, al 55 per cento delle possibilità, si può anche guarire. Ed elenca poi alcune delle categorie di questo male tra le più insidiose, come il tumore al pancreas e al colon retto. E' di questi giorni la notizia del record di ascolti in America di un "docu-reality"" trasmesso dalla rete Nbc con protagonista Farrah Fawcett. L'attrice texana, ammalata allo stadio terminale, si è fatta filmare durante la vita quotidiana. Ma nel mondo della televisione l'autore di "Cancro non mi fai paura" è stato ospitato più dalla tv commerciale (Mediaset) che non da quella pubblica. Fino a quando però non c'è stato l'outing di Lino Banfi che alla "Vita in Diretta" ha reso nota la malattia della figlia Rosanna, sottoposta a chemioterapia per un cancro al seno. E quindi anche per "Cancro non mi fai paura" le porte si sono finalmente aperte. Salvatore paragona il suo male, localizzato alla tiroide (di cui ancora soffre, sottoponendosi da una decina d'anni a regolari terapie) a uno scarafaggio. In questa visione lirico-onirica il tumore è più facile da affrontare.
A Salvatore hanno proposto L'Isola dei famosi e Ballando con le stelle,  show seguitissimi all'interno dei quali egli avrebbe potuto sollevare il discorso della sua malattia per sensibilizzare il pubblico; ma ha rinunciato senza esitazione , sembrandogli la cosa di cattivo gusto.
L'attore-regista conferma che il cancro è stato per lui un'esperienza positiva, perchè gli ha permesso di dialogare con la sua anima , cambiandogli perciò la vita in meglio. Un'esperienza definita finanche "bella". Sconcertante, ma vero.
Poi egli ha ricordato che grazie a delle leggi fatte approvare di recente da due governi diversi (Prodi e Berlusconi) il lavoratore sofferente ha ottenuto la possibilità di curarsi part time, mentre fino a poco tempo fa rischiava di perdere il suo posto di lavoro.
L'autore continuerà a sensibilizzare gli italiani girando la Penisola e destinando assieme all'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) una parte dei proventi per l'istituzione di una borsa di studio destinata a un giovane ricercatore che studi forme rare del "male oscuro".
ROMOLO RICAPITO

 

 
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