Creato da romolor il 20/07/2005
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NASCE IL "PARTITO" DELLE CONTRARIE ALLA PIZZA: ECCO CHI SONO

Foto di romolor

Passeggiando per la città vecchia con un amico, ho notato all'esterno di una pizzeria una donna magistrato mia conoscente , intenta a consumare un pasto a base di pizza e birra assieme ad alcuni suoi amici, questi ultimi in gran numero. "Che bello-ho detto- quella signora ama come me la pizza; non è un'anti-pizzaiola".
Ma chi sono le "anti-pizzaiole"?
Esse costituiscono ormai una categoria sociale: sono quelle signore dai 30 anni in su, nubili, separate o sposate, che "schifano" le serate in pizzeria, perchè le considerano inutili. Parrebbero una minoranza, ma stanno diventando invece molto numerose. Ad esempio : una signora mia conoscente pare alla ricerca di tutto, quando è fuori, tranne il cibo ; quando esce, andrebbe pure ad una esposizione di campane tibetane , piuttosto che starsene seduta davanti a una pizza calda e fragrante. Le anti-pizzaiole non sono anoressiche: preferiscono mangiare in casa oppure in qualche veloce snack bar, per pasti mordi-e-fuggi che precedono le loro imprese .
Un'altra anti-pizzaiola mi ha detto settimana scorsa: "non c'è niente in giro di interessante, perciò mi ritiro a casa mia". La donna, che abita da sola, preferisce la solitudine della sua stanzetta ammobiliata (non possiede neppure il televisore) piuttosto che cenare in compagnia di amici. Quale malessere allora perseguita le anti-pizzaiole? Probabilmente esse identificano il cibo con il sesso, binomio imprescindibile per una vita sana ed equilibrata. Tale argomento è stato abbondantemente saccheggiato dal cinema, vedi Tinto Brass ("Miranda"), Marco Ferreri ("La Grande Abbuffata", "La Carne") e Federico Fellini. Avendo avuto molte delusioni sentimentali, le "contrarie alla pizza" rifiutano il piacere del palato, che associano a quello di un focoso amplesso. ...Esaminiamo adesso, con esempi più scrupolosi, il "ritratto" delle contrarie alla pizza, o anti-pizzaiole. Maria, 44 anni, è sposata da qualche anno col marito Antonio. Ha smesso da tempo di andare in pizzeria con gli amici. Ogni volta, ella trovava difetti inesistenti nelle pizze che venivano servite in tavola. A volte le bastava osservare da lontano la pietanza fumante, servita da solerti camerieri, per fare loro una piazzata da lontano:"no: portatela indietro, quella pizza non mi sembra buona". Immaginate l'umiliazione, lo sconcerto dei ristoratori. Perchè la pizza da loro servita ,preparata con tanta cura e per la quale il loro locale era talvolta anche molto rinomato in giro per la città, non incontrava mai i gusti di Maria? Le scuse , le più varie: il locale non era dotato di forno a legna. La pizza era troppo bruciata, oppure mezza cruda. Oppure, altre motivazioni che non reggono a qualunque spiegazione razionale. A volte la pizza veniva riconfezionata, altre volta Maria restava a digiuno. E, qualora accettasse che venisse servita, trovava immancabilmente nella pietanza sempre dei nuovi, assurdi difetti. "Il pomodoro è troppo, o troppo poco. La mozzarella è troppo dura o troppo molle, Nella pasta ci sono dei peli". Il marito, appartenente alla tipologia deli uomini-zerbino, la assecondava sempre, ma gli amici che solitamente erano soliti circondare la coppia si sono stufati e sono andati via . Morale: Maria e il marito attualmente passano le loro serate in casa della madre di lei, sette giorni su sette . Maria non ha avuto figli (dopo tre gravidanze andate a male) e rifiuta di stare sola col coniuge non appena scende la sera. I disagi per raggiungere l'appartamento in un altro quartiere dei familiari di Maria,sono molti (periferia estrema, traffico) ma tant'è: con lei non si discute. Passiamo a Laura, un'insegnante over 40. La donna in estate ama fare passeggiate con una sua amica, che però è molto più giovane. Diciamo sui venticinque. Seguiamole in una serata di inizio autunno. Laura vuole passeggiare, passeggiare, passeggiare. Pare non stancarsi mai. Le chiediamo se possiamo andare almeno a sederci a bere un caffè in un bar. "Non voglio niente-si irrigidisce Laura-e comunque chiedete alla mia amica". Ci accostiamo timidamente alla ragazza, la quale con un sorriso ebete fa "preferirei di no". La serata finisce malinconicamente su una panchina. Le due donne non hanno il desiderio di bere, nè di stuzzicare alcunchè. Da casa, per telefono, Laura manifesta in seguito il suo disagio:"Non ho voglia di frequentare gente, solo di passeggiare". L'inverno incombe: la donna si chiude in casa. Rinuncia anche alla sua amica. "Stasera danno una fiction nuova con Raoul Bova", si illumina. Passiamo a Rosalba. "Vado in pizzeria due volte all'anno e comunque per me è una perdita di tempo". Le sue attività preferite sono i cineforum, oppure le mostre d'arte. Ma è frenetica. Prende accordi con amici volanti, ossia contattati giusto per l'occasione, visita in quattro e quattr'otto gallerie o altro, poi si ritira con una scusa. Solitamente prende contatti per la serata e li disdice quindici minuti prima dell'appuntamento, inventando improvvisi e improrogabili impegni . Gli amici sono stufi e certe volte la scansano. Vive da sola e rifiuta la televisione in casa (come già accennato all'inzio di questo articolo). La sua unica fonte d'informazione è il quotidiano la Repubblica . Parla sempre delle vicende del governo Berlusconi e il suo leit motiv è" non mi sento rappresentata da uno così, deve dimettersi, perchè andare con le prostitute è una vergogna". Peccato che poi giustifichi il consumo di droga. "I giovani hanno bisogno di viaggiare con la mente". La sua ultima telefonata agli amici:"mi hanno prestato 3 dvd: "Il Piccolo Budda", "Memorie di una geisha" e "Mangiare bere uomo donna", venite da me a vederli sullo schermo del mio computer? Sapete, io non ho la tv in casa." Risposta :un fuggi-fuggi. E Rosalba è sempre più sola. A volte confessa: "mi sento inquieta, l'umore va su e giù". Passiamo quindi a Wanda, medico. La professionista una volta ci ha confessato un suo personale disagio, consistente nel sedersi in un pub o in una pizzeria con i suoi conoscenti del passato: "mi irrigidivo, non sapevo cosa dire". Wanda preferisce i concerti di musica classica, un circo con i figli della sorella  o qualche buon film al cinema. Ultimamente si è un po' troppo isolata. Pare rendersene  conto, con lucidità :"prima uscivo anche per andare da sola a vedere qualche mostra o film di mio interesse, ma ora mi rifiuto. Preferisco rifugiarmi, qualora ci siano delle rassegne cinematografiche, nei cinema vicino a casa mia . Al buio di una sala mi sento protetta, come se mi trovassi avvolta nel liquido amniotico. E' una sensazione piacevole e rassicurante." Infine Maria Rosa. La giovane donna ha un doppio lavoro. Collabora con alcune riviste e insegna presso una scuola serale. La professoressa ha regolarmente a sua  disposizione degli accrediti per partecipare a concerti o a pièce teatrali che poi puntualmente recensisce sulla carta stampata e su siti internet locali . Il gioco le ha preso la mano; ella pensa che per uscire non occorra pagare, tanto lei ha l'uscita (gratuita) assicurata. "Pizza, pizza, pizza, sono stufa delle comitive dove si va in giro a mangiare la pizza , senza poter parlare di alcunchè di interessante". I suoi gusti si sono distaccati talmente dal sentire comune da renderla un'estranea agli occhi degli altri e - quello che è peggio- è solita estraniarsi a sua volta e pesantemente da contatti e amicizie. Al sabato visita esposizioni artistiche, possibilemte frequentate da studenti adolescenti (insegna la mattina presso una scuola pubblica). E' l'ideale proseguimento della sua attività, ma Maria Rosa non se ne rende conto. Gli amici li sente per telefono, ma sono soprattutto colleghe sposate , mentre lei è ancora single. Gli uomini hanno paura a corteggiarla, perchè temono di non avere studiato abbastanza Kant e Nietzsche e di non essere accettati come soggetti , al fine di stabilire almeno un inizio di affettività. Essi si sentono più a loro agio corteggiando sciampiste e cassiere, categoria da Maria Rosa avversata.  E' vero che gli esami non finiscono mai, ma oggi l'uomo preferisce non dover dimostrare nulla, nè essere messo ai voti come a scuola. Maria Rosa però non intende cambiare le sue abitudini e la sua cultura: per ora è un'anti pizzaiola così come negli anni Settanta le femministe urlavano: la figa è mia e me la gestisco io.

 

 

ROMOLO RICAPITO

 

 

 

 
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