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LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI AL CINEMA: PERCHE' NON PIACE
Mi è piaciuto il film "La Solitudine dei Numeri Primi" (diretto da Saverio Costanzo) perchè ben costruito e con un linguaggio giovane. Ma alla maggior parte degli spettatori il film è risultato disturbante e anche brutto.
Secondo me le spiegazioni sono le seguenti: per chi non ha letto il libro, infastidiscono i salti temporali che rendono la vicenda un puzzle non sempre facile da ricostruire. Per chi invece ha letto il romanzo di Paolo Giordano, la spiegazione potrebbe essere la stessa. Ovvero un intreccio che con un convulso montaggio non si rivela "fedele" alla parola scritta. Ma ancora di più sta in piedi un'altra questione: "La Solitudine", come qualsiasi altro romanzo apprezzato e molto letto, crea troppa attesa se tradotto per il cinematografo.
E quest'attesa non può che essere delusa proprio a causa della "popolarità" del libro, i cui intrecci su celluloide devono inevitabilmente "tradire" alcuni passaggi della storia originale , al fine di ridurre e condensare , com'è necessario che avvenga. Io apprezzerei comunque il coraggio del regista (Saverio Costanzo) e dei bravi interpreti.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
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