romolo ricapito

Non sono d'accordo con Giulia La Torre, la figlia di uno dei due marò processati in India, che vorrebbe entrare nella Casa del Grande Fratello per gridare al mondo l'innocenza del padre.
La giovane donna non è stata ammessa al gioco dopo aver partecipato ai provini; dunque secondo me dovrebbe accettare il verdetto degli autori del programma.
Non vuole sfruttare il dramma del genitore, sostiene, ma nello stesso tempo sogna da tanto tempo di partecipare a quel reality show.
Secondo me la confusione di questa ragazza, provata psicologicamente (probabilmente) anche dal dramma del padre, il fuciliere Massimiliano La Torre, è evidente.
Esistono altri mezzi per collaborare alla causa dei marò: il Grande Fratello si presterebbe ad evidenti strumentalizzazioni. Inoltre tale reality è un gioco a eliminazione con in palio un montepremi in denaro, fatto che non esclude colpi bassi di ogni genere. Le proteste degli altri concorrenti in una simile situazione sarebbero scontate: costoro penserebbero che la giovane La Torre sia come "facilitata" nell'attrarre simpatie.
Ci sono due precedenti: il fratello di Sarah Scazzi pare volesse esordire in televisione tempo fa e così Azouz Marzouk.
La televisione ha spesso mischiato sacro e profano, generando confusione nelle menti dei telespettatori.
Ad ogni modo non è concepibile mischiare un varietà (il Grande Fratello è soprattutto questo) con i drammi delle persone, soprattutto se essi sono collegati a processi ancora in corso in stati esteri. La figlia del marò in questione faccia altro per onorare l'onestà del genitore, ma non il Grande Fratello!
ROMOLO RICAPITO