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PONGO, IL CANE MILIONARIO recensione di ROMOLO RICAPITO

Post n°6750 pubblicato il 30 Dicembre 2014 da romolor
 

di Romolo Ricapito
BARI, 30 SETT. - PONGO-IL CANE MILIONARIO è un film spagnolo del 2014 scritto e diretto da Tom Fernàndez e concepito in patria anche per il 3D che in Italia, a dispetto delle previsioni, sta scalando le classifiche. Domenica 28 settembre, ad esempio, la pellicola che vede come protagonista un Jack Russel terrier si è classificata al terzo posto dopo Lucy di Luc Besson e Tartarughe Ninja, precedendo La Buca con la coppia Castellitto-Papaleo e l'altro film per ragazzi dal titolo L'incredibile storia di Winter il delfino 2. La trama vede Pongo, un cane che vive da solo in una villa miliardaria con piscina e sculture da giardino : la bestiola è molto viziata e passa tutto il tempo divorando pop corn e davanti ai videogiochi preferiti . Addirittura ha una bella e giovane massaggiatrice orientale e un avvocato, Alberto, che è una sorta di suo tutore ( ma lui si definisce "segretario personale") il quale allena il cane a fronteggiare eventuali malintenzionati. Il ruolo è interpretato da Ivan Massaguè . Le scenografie sono bellissime e ottima è la fotografia; l'allestimento risulta pari alle pellicole miliardarie di Hollywood. La trama è demenziale e ricorda nella prima parte Mamma, ho perso l'aereo, a causa dei malintenzionati al soldo di Montalban (Armando Del Rio) , un affarista spregiudicato che vorrebbe rapire Pongo. Tale Montalban è assistito da Patricia, un' avvocatessa che fu collega di Università di Alberto, interpretata da Patricia Conde, una ex modella e personaggio televisivo noto in Spagna, ma totalmente sconosciuto da noi. L'apporto della Conde alla riuscita del film è scarso, se non fosse per il suo fisico longilineo utilizzato in una sequenza, al fine di indossare gli abiti prestigiosi di una boutique. Dietro il cane Pongo, si nasconde un benefattore: l'animale protegge infatti i bambini che fungono da manodopera in paesi del Terzo Mondo creando peluche che raffigurano animali e che "egli" sovvenziona in segreto con opere di bene. Pongo viene liberato dal suo tutore per evitare il rapimento da parte degli sgherri di Montalban, che invece quei bambini- lavoratori li sfrutta. L'affarista vorrebbe inoltre stringere un patto proprio con il cane , reso "antropomorfo" per il fatto che siede dietro la scrivania , cucina (all'occorrenza) e via discorrendo. Inoltre Pongo appare sulle confezioni del cibo per cani (croccantini) prodotto dalla ditta Purina. Non a caso la Purina è tra gli sponsor del film, assieme alla Lego e ad altre società. La seconda parte, movimentatissima, comprende una serie di nuove peripezie. Pongo, ospitato da un allenatore di cani randagi che poi fa adottare da giovani coppie di coniugi, diventa il quadrupede più conteso da ipotetici nuovi "genitori" . .. Qui il film si trasforma in una sorta di "orfanella Annie" per deridere certe perversioni borghesi. Una coppia di strambi padroni conserva in casa ad esempio la vecchia barboncina impagliata, dopo che essa morì; la donna di un'altra altra coppia non vuole figli perché, sostiene, "non condivido di fare uscire una cosa viva dal mio corpo". C'è poi Pablo, un ragazzo solitario, vittima della sua dipendenza dai videogiochi. E' presente , infine, un ammiccamento al film Hannibal, quando viene fatto credere che il cane sia aggressivo: in questa sequenza Poldo indossa la maschera di Lecter. Pongo nel finale ammicca a un seguito: la trama lascia intuire in modo molto chiaro tale prospettiva , con una strizzata d'occhio del suo protagonista e un finale aperto... Un film riuscito dunque, destinato a sbaragliare molti concorrenti più pubblicizzati: quello che appunto sta accadendo sui nostri schermi
-ROMOLO RICAPITO

 
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