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Messaggi di Novembre 2014

Storie Vere di Uno Mattina; il soft che irrita su Elena Ceste

Post n°6694 pubblicato il 18 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Storie Vere all'interno di Uno Mattina su Rai Uno: il 18 novembre veniva riproposto un nuovo servizio su Elena Ceste, col riassunto di quanto avvenuto dagli inizi di questa storia, basato sul risaputo. Poi le opinioni in studio, gestite con garbo dalla conduttrice Eleonora Daniele. L'atmosfera soft però non poteva nascondere il fatto che questa vicenda è ormai così' abusata da procurare in chi guarda un certo disagio, se non imbarazzo e dunque irritazione ; infatti sulla carta stampata il caso Ceste è trattato alla stregua di tutte le altre notizie e non ingigantito a fini spettacolari. Anche Rai Uno si è adeguata alle forme sensazionalistiche e tracimanti della trasmissione pomeridiana di Barbara D'Urso, per la quale, su Canale 5, questo delitto si è trasformato in una miniera  d'oro. Ritornando a Storie Vere, gli autori hanno abbinato poi al caso Ceste quello di Roberta Ragusa. Nessuna novità ,neppure in questo caso,  tranne il marito della scomparsa, indagato per  omicidio. Cinzia Tani, scrittrice, si indignava per il fatto che l'amante di Logli abbia sostituito la Ragusa in casa, adottandone il ruolo, anche di mamma di figli non suoi. Umori, opinioni, non fatti. Almeno al Servizio Pubblico chiedo per un attimo di accantonare l'arrembaggio mediatico su Elena Ceste e iniziare a proporre altro. E' essenziale non tediare il pubblico che non va assimilato a una torma di ignorantoni assetati di cronaca nera, al quale servire sempre gli stessi contenuti.Romolo Ricapito

 
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Domenica In: Week end con il ..Morto. Resuscitano il povero Ivan Graziani

Post n°6693 pubblicato il 17 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Sono rimasto allibito seguendo l'ultima puntata di Domenica In, durante la sezione della gara musicale. Iva Zanicchi sosteneva, come "giurata", " di avere privilegiato nel punteggio Tony Dallara e non il "giovane" (però ormai sessantenne) Ivan Cattaneo. Cattaneo commentava: logico, tra coetanei...

Gustoso. Ma, poi ripetutamente, il conduttore Pino Insegno chiamava "Ivan Graziani" il povero Cattaneo. In studio provavano a correggerlo: "no, Graziani no". Anche perché trattasi di un cantautore purtroppo scomparso. Ma Insegno continuava con l'errore, mentre la gara veniva ribaltata: la Zanicchi aveva assegnato come voto, per errore, non 10 a Dallara, ma 1, causando la perdita del cantante di Romantica nella sfida con Cattaneo. Dallara dunque veniva dichiarato il vincitore del turno-gara, poi la Zanicchi intonava Zingara, a richiesta, ma sbagliando il testo, perché sosteneva di non ricordarselo più. E via discorrendo. Che brutto esempio di tv impreparata e trash.


Romolo Ricapito

 

 
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CUCCARINI CONTRO CARRA': Lorella poteva fare a meno di sfidare Raffa?

Post n°6692 pubblicato il 15 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor


Leggo con stupore di un "tweet"astioso di Lorella Cuccarini contro Raffaella Carrà. La showgirl se la prende contro la "rivale" (a questo punto, è tale...) che dopo averla "esaminata" per il programma Forte Forte Forte alla fine non l'ha ingaggiata, nonostante i complimenti esibiti.
"Non ti ho incontrata per 30 anni, spero di non incontrarti per i prossimi 30, sei un'umana delusione" ha twittato la Cuccarini.
La vicenda è plateale, perché mai una ballerina e conduttrice così popolare si era rivolta in modo così icastico nei confronti di una collega, per giunta molto più grande d'età. In più, tutte e due le showgirl, la "giovane" Lorella (ormai quarantanovenne) e l'"anziana" Raffa (settantunenne) furono definite, a turno, "più amate dagli italiani", per la pubblicità di una cucina. Assolvo comunque la Carrà. Ignoro le ragioni della presunta defenestrazione, ma comunque la Cuccarini mi sembra troppo dipendente da mamma Tv. Ha scritto che per il programma avrebbe rinunciato al teatro: male. Perché non coltivare invece proprio il teatro, come risorsa e "assicurazione" professionale, per un brillante futuro artistico?
Dopo tutto, di Carrà ce n'è una, tutte le altre son nessuna...
Nel senso che proprio Raffaella fu l'apripista delle showgirl; se non esistesse lei , non esisterebbe forse neppure la Cuccarini, alla quale consiglio una camomilla. Doppia.

ROMOLO RICAPITO

 
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MOLFETTA: ANZIANA DISABILE BUTTATA A TERRA SU SEDIA A ROTELLE , FEDE STRAPPATA COI DENTI

Post n°6691 pubblicato il 14 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Si sapeva quanto la malavita non rispetti più le regole "deontologiche" adottate (qualche volta) in passato, quando non si accaniva sui vecchi e i bambini.
Ma adesso il crimine è cambiato, in quanto spesso praticato da stolti che, nell'attuare le loro infrazioni alle regole del vivere civile, dimenticano anche il minimo briciolo di l'umanità.
A Molfetta (Bari) un sorvegliato speciale di 24 anni è entrato nella abitazione di un'anziana su sedia a rotelle e, dopo averla scaraventata a terra, le ha strappato dalle dita le due fedi nuziali , una die sse appartenuta al marito (la donna è vedova). Lo strappo delle fedi è stato fatto con i denti.
L'uomo è poi corso a un "compro oro" per vendere la refurtiva , facendosi identificare regolarmente come si usa in questi casi con la carta d'identità.
La vicenda pone all'attenzione dei singoli diversi interrogativi, ma per la violenza subìta dalla disabile rimanda altresì a film come Arancia Meccanica e Hannibal.
Gravissimo scaraventare a terra un'invalida su sedia a rotelle; altrettanto grave strapparle con i denti dalle mani i ricordi più cari di una vita, le fedi matrimoniali, rappresentativi di un sacramento e oltraggiate così in modo barbaro .
ROMOLO RICAPITO

 
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DONNE IN...CARTIERA

Post n°6690 pubblicato il 13 Novembre 2014 da romolor
 
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DONNE IN ...CARTIERA

di ROMOLO RICAPITO

Conferenza della giornalista Mara Cinquepalmi lunedì 12 maggio 2014 presso la sede dell'Ordine dei Giornalisti a Bari, dal titolo "Donne in cattedra", valevole 2 crediti formativi per i 30 primi giornalisti che ne hanno fatto richiesta entro i limiti stabiliti da un avviso precedentemente comparso sul sito ufficiale dell'Ordine.
La Cinquepalmi, pugliese, è una giornalista prestata alla Pubblica Amministrazione attualmente in servizio in un comune della provincia di Bologna e si occupa attivamente di Data Journalism.
Ha    pubblicato alcuni lavori sul primo blog targato "data", ovvero datajournalism.it.
Ad esempio, quante sono le donne inserite negli organismi dell'Ordine dei Giornalisti a livello nazionale e regionale.
Mara Cinquepalmi inoltre ha realizzato un suo personale reportage sulle lavoratrici della Cartiera di Foggia e lo ha pubblicato suwww.viadelmareracconta.it.
"Il titolo della lezione stampato on line non è preciso - ha chiarito Cinquepalmi- La dicitura reale è : "Data Journalism e Memoria Storica in un'ottica di genere".
La cartiera di Foggia è un insediamento industriale di assoluto rilievo che ha dato lavoro, nel corso di lunghi decenni, a moltissime persone. La cartiera nasce come Azienda di Stato.
La Cinquepalmi è un'attivista del Giulia, ovvero "giornaliste unite libere e autonome".
La professionista ha sintetizzato l'argomento del suo lavoro in questo modo.
1) percorso bibliografico, 2) archivistico 3) giornalistico.
Sono pochi i testi che parlano della cartiera, tra questi quello di Francesco Piva, "Azienda e Partito, gli operai del Poligrafico dello Stato nel Periodo Fascista". Roma Edizioni Lavoro, 1998.
Il più importante è quello di Lorenzo Ventrudo, un operaio che ha prodotto "Lotte Operaie nella cartiere di Foggia, Analisi socio-economica di un'azienda di Stato, 1944-1974:" - Napoli, Laurenziana, 1976.
Ma fu Gaetano Postiglione, ingegnere, in epoca fascista, a convincere il Partito di Mussolini a insediare la cartiera, reputandola di importanza fondamentale per il Sud Italia.
I testi di Federico Pirro invece parlano in maniera generica dell'industria in questione nel contesto del Mezzogiorno.
La cartiera, inizialmente, sorgeva lontanissima dal centro città. Anche con lo sviluppo urbanistico iniziato dagli anni '60 in poi, tale insediamento è rimasto lontano dal centro di Foggia.
Presso l'archivio di Stato della cittadina daunia, Mara Cinquepalmi ha scovato un fascicolo di venti documenti risalenti al periodo 1943-48 con l'elenco, su 24 fogli, di tutti i dipendenti dell'industria . In esso viene indicato il personale della cartiera in modo organizzato, quasi come in un data base ante-litteram.
La Cinquepalmi ha escluso di intervistare le persone attualmente impegnate in cartiera, scegliendo di interrogare invece le lavoratrici operative nei decenni Sessanta-Settanta-Ottanta- Novanta.
Esse godevano, in maniera che oggi pare addirittura avveniristica, di alcuni benefit, come il nido per i figli in età prescolare, ( ma ora è scomparso) le colonie estive o invernali, un anticipo per l'acquisto dei libri scolastici.
Il nido era situato internamente allo stabilimento, mentre la mensa funzionava con l'utilizzo di prodotti coltivati in fabbrica, in un apposito orto.
In seguito l'asilo-nido fu spostato e reso raggiungibile con un pullmino. Nel 1943 la cartiera fu occupata dalle forze militari alleate e la produzione di carta venne sospesa. Alla fine del conflitto verrà nominato dal Governo insediatosi un Commissario Straordinario che assumerà i nuovi lavoratori.
Ventrudo sulla tutela delle lavoratrici fa luce su qualche deriva organizzativa: esse venivano sistemate su un autocarro coperto da un tendone; madri con bimbi attaccati al seno erano esposte alla polvere della strada e allo sguardo curioso dei passanti.
Le donne intervistate da Cinquepalmi hanno riferito le relazioni stabilite sul posto di lavoro negli anni Sessanta quando, all'età di 16 o 17 anni, venivano istruite dalla "maestra" della fabbrica. Si trattava di una lavoratrice più anziana, non altamente qualificata, ma riusciva a favorire il lavoro delle altre donne, grazie alla sua personale esperienza.
Romolo Ricapito ha rivolto una domanda a Mara Cinquepalmi: ma esistevano delle discriminazioni all'interno della fabbrica, da parte del personale maschile?
Cinquepalmi ha risposto che alcune lavoratrici venivano chiamate "vaccarelle", perché sfilavano davanti al reparto per andare ad allattare i loro piccoli al nido. Nei quadri degli operai, ad esempio quando la fabbrica era in piena efficienza, a fronte di 1558 elementi erano soltanto 6 le impiegate su 70 impiegati totali.Tali sei lavoratrici erano delle computiste, il gradino più basso a livello impiegatizio.
Le operaie intervistate tra le pensionate, inclusa una novantenne, hanno un ricordo bellissimo della fabbrica, nonostante in essa si esercitasse un lavoro molto duro: "La cartiera si occupava di noi". Queste veterane soffrono di riflesso per la situazione attuale , con la perdita delle commesse e la relativa incertezza sul futuro della fabbrica stessa.
ROMOLO RICAPITO

 

 
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