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Messaggi di Dicembre 2014

Come le periferie influenzano la cultura dei giovani: BARI

Post n°6711 pubblicato il 02 Dicembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Quartieri periferici, come a Bari quello di Japigia, molto esteso e noto negli anni Ottanta anche come una sorta di bazar della droga, raggiunto da tossicodipendenti anche dal nord per la facilità di smercio delle varie sostanze illegali.

Suburbia definita anche "regno di Savinuccio", dal nome di un malavitoso che adesso sta pagando il suo conto con la giustizia in prigione.

Adesso Japigia è un quartiere più monitorato, anche perché maggiormente ricco di servizi rispetto al passato, ma in esso allignava una forma di mentalità distorta , che riaffiora alla mia memoria.

Nulla a che vedere con la nuova narrativa barese ambientata nel Murat e spazi adiacenti, dunque anche Japigia, romanzi che rifuggo perché motivati da logiche commerciali .

Trattasi nel mio caso di aneddoti che riaffiorano alla mente come una diga che si rompe all'improvviso.

Molti anni fa una mia conoscente, molto giovane e carina, raccontava molte storie relative a Japigia (abitava in via Tenente Suglia) , soffermandosi sulla moda di procurarsi abiti scuri per seguire la tendenza dei dark.

Moda che tutti seguivano,a suo giudizio, quella dark, andando in giro come corvi neri.

L'aneddoto mi lasciò indifferente: non ho mai sentito di mode simili, almeno nel mio quartiere di appartenenza o tra le mie conoscenze.

Fui colpito in seguito, durante la presentazione di un romanzo sul consumo di eroina scritto tempo fa da una scrittrice barese, originaria di Japigia , da questa sua frase pronunciata durante l'incontro col pubblico: "anni fa, negli Ottanta-Novanta, per i giovani di Japigia c'era l'abitudine di andare in piazza Umberto, radunarsi in tanti e alla fine andarsene via insieme dicendo andiamo a drogarci, perché a quell'epoca c'era la moda di uscire a farsi di sostanze stupefacenti".

Non so in quale cultura siano vissute queste persone, ma certamente una sotto-cultura: influenzati da mode schifose, abitudini "ai limiti" (magari non praticate, ma vissute di riflesso) ,che entrano a far parte della "persona" generando influenze ambigue e decadenti, che però non fanno parte della storia tutti i quartieri e dei giovani baresi.

o degli ex giovani.


ROMOLO RICAPITO

 

 
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MALORE IN DIRETTA PER MASSIMO GILETTI. La salute del popolare conduttore diventa un giallo per milioni di spettatori

Post n°6710 pubblicato il 01 Dicembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Il malore che ha colpito Massimo Giletti durante l'Arena sta facendo il giro del web ed è programmato dai siti di tutti i maggiori quotidiani.
Glietti negli ultimi tempi si è dedicato a  scelte  più complesse che in passato : argomenti sempre più impegnativi riguardanti la politica e il sociale.
Temi che richiedono una grande preparazione, che probabilmente Giletti cura con abbondanti letture.
Il conduttore però è ormai trasfigurato; poco prima del malore appariva infatti pallido, con occhiaie accentuate.
Da un po' di mesi Giletti, oltre alla caduta di capelli, che copre con riporti, ha evidenziato una canizie ormai da terza età.
Succede: il giornalista non può più nascondere l'avanzare degli anni  ed essere smagliante come a 40 anni, ora che ne ha almeno 12 di più.
Ricordo comunque altre due Arene, di anni e anni fa, con malori analoghi: in una, Giletti svenne e un Pippo Baudo preoccupato intervenne in diretta in sua sostituzione.
Questa volta il giornalista torinese è apparso sudato, inceppandosi, toccandosi il viso e pregando la regia di mandare in onda subito un filmato, dichiarando, anzi accennando di non sapere se fosse in grado di proseguire.
Fortunatamente, la ripresa , se non istantanea, è stata abbastanza veloce.
Forse la tv competitiva ha finito per logorare il "bel Massimo", molto amato dal pubblico femminile e alla conduzione della prima parte di Domenica In da molti anni.
  Giletti dovrebbe probabilmente  cercare di rilassarsi di più e vincere la tensione in qualche modo.
Pare che su Twitter il pubblico si sia sbizzarrito a commentare il malore, formulando ipotesi, anche di dubbio gusto.
A  Massimo Giletti auguri di pronta guarigione. E una proposta alla Rai: non sarebbe meglio affiancare al giornalista una bella  presenza femminile?
Con lo  scopo non di fargli da "badante" (non è ancora il tempo!) ma per addolcire le tensioni interiori di un uomo di mezz'età forse ormai non completamente a suo agio    nelle vesti di fustigatore.
ROMOLO RICAPITO

 
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