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Messaggi di Marzo 2015

LA DAMA VELATA SU RAI UNO: OTTIMO AVVIO. PROMOSSI GUANCIALE, LEONE, DELLA ROVERE

Post n°6849 pubblicato il 18 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Ho molto apprezzato La Dama Velata (primi due episodi, martedì su Rai Uno) serie interpretata dalla coppia di attori Miriam Leone e Lino Guanciale, con la partecipazione di Lucrezia Lante Della Rovere.
Attendevo uno sceneggiato come questo, che facesse piazza pulita delle tante fiction ripetitive della "Rete Ammiraglia".
Ho scritto sceneggiato, appunto, e non "fiction" o film tv.
Con La Dama Velata infatti si ritorna all'antico, ma con riverniciature di grande modernità.
I sentimenti son attualizzati, nonostante gli stereotipi del melo ci siano tutti, ma riproposti in maniera furba e con abilità.
Miriam Leone è brava, è dunque sicuramente la nuova eroina delle prossime realizzazioni "a puntate " di Rai Uno.
Ma chi ho trovato davvero ottimo è Lino Guanciale, che in qualche scena ricorda Rhett Butler, l'eroe di Via Col vento (soprattutto quando riceve una scarpa addosso dalla protagonista, inconsapevole della presenza dell'uomo nel salotto: citazione, appunto, di Gone With The Wind).
La Dama Velata è anche una riproposta di Cenerentola, che spopola in questi giorni al cinema con la regia di Branagh.
Interessante è anche il ruolo di Lucrezia Lante Della Rovere nella versione della classica "canaglia" rompiscatole di tutte le fiabe, o dei romanzi di appendice.
Le puntate sono dodici, ma unite in coppia nella messa in onda , cosicché lo sceneggiato dovrebbe coprire sei serate.
Insomma, queste avventure della Dama Velata mi sono proprio piaciute. Attendo il seguito.
ROMOLO RICAPITO

 
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Bella Giornalista trascinata di peso dal fidanzato geloso: E' accaduto a Bari. Emancipate o ancora no??'

Post n°6848 pubblicato il 16 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

IL NUOVO EDITORIALE DI ROMOLO RICAPITO:Ho provato imbarazzo, dispiacere e sgomento allorquando, salutando una collega giornalista, molto in gamba oltre che professionale, giovane e carina, non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di un brevissimo dialogo prima di congedarci.
Il tutto alla presenza del fidanzato della donna, un uomo molto più grande di lei che però, subito iniziata la nostra minimale conversazione, ha pensato bene di trascinare via la sua compagna, di peso, come se fosse un oggetto.
Stupore e dispiacere, vedendo una donna così emancipata, decisa e dal carattere "maschile" sul lavoro, sottoporsi a questo trattamento incivile, chinando la testa remissiva.
Mi rendo conto che, alle soglie dei 40 anni, una donna pur se realizzata debba trovare, giustamente, un compagno di vita col quale costruire dei progetti per un futuro.
E' non soltanto giusto, ma sacrosanto.
A tal fine, mi ricordo un pezzo della sceneggiatura del film di Paolo Sorrentino, "Il Divo", dove il personaggio di Andreotti raccomanda a Fanny Ardant, che impersona una matura e seducente signora: "si tenga caro suo marito, egli è un'assicurazione per la solitudine".
La mia collega non è certamente vecchia, tutt'altro. Ma mi rendo conto che, alle soglie dei 40, è giusto mettere i "remi in barca" e sottoporsi a dei compromessi.
Però quella scena di lei, bruscamente trascinata di peso, per un braccio, non la dimenticherò facilmente.
Pur capendo nel contempo, che le donne belle, realizzate, intelligenti ( le più ambite) una volta conquistate, rappresentano per certi uomini un"bottino" da capitalizzare immediatamente e da celare ad estranei.
Niente più contatti col mondo: possesso, proprietà sulla propria metà è il risultato di molte nuove unioni del ceto medio-alto , in barba all 'emancipazione. Retaggio di una mentalità maschile che sopravvive al tempo e alle generazioni, ignorando buona creanza, cultura e quant'altro.
Io Tarzan, tu Jane: una battuta cinematografica famosa, che pareva appartenere ormai alla storia del cinema, ma che diventa sempre più spesso di stretta attualità.
Purtroppo, sono proprio le donne "in prima linea" nel mondo del lavoro a cadere più facilmente, quelle maggiormente evolute professionalmente o economicamente: esse scontano, inevitabilmente e a dispetto delle battaglie femministe del passato, i ricatti di nuove relazioni, che nel garantire protezione e affidabilità in realtà soverchiano la donna, rendendola un oggetto da esibire in società, "di proprietà "e addirittura trofeo muto da  trascinare, senza che esso possa nemmeno coltivare relazioni amicali , con persone del sesso opposto o finanche dello stesso sesso.
E' la nuova realtà delle "schiave" sociali: esperte di tecnologie sul lavoro , ma che aderiscono loro malgrado ad archetipi retrogradi persino negli Anni Cinquanta.
ROMOLO RICAPITO

 
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E' successo in Puglia. PAURA PER UNO SCOPPIO DURANTE REALIZZAZIONE NUOVO "VIDEO" DI FEDEZ

Post n°6847 pubblicato il 15 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Paura a San Pietro Vernotico, cittadina in provincia di Brindisi: durante la realizzazione di un video del cantante Fedez (L'amore Eternit il titolo della canzone)  una bimba di 8 anni che vi doveva "recitare" è stata investita dall'esplosione di un contenitore. Per fortuna senza conseguenze. I Carabinieri, secondo quanto anticipato dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, hanno chiarito che lo scoppio è stato causato da "un'anomalia della macchina che avrebbe dovuto portare del fumo in scena".
La bambina "come previsto dalla sceneggiatura", stava disegnando nei pressi del bidoncino in questione. Le riprese sono riprese poco dopo in una piazza della cittadina.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
Ma occorrerebbe rivedere anche la realizzazione di questi "video-clip", che ormai vengono visti principalmente su internet dai giovani e non tanto, come prima avveniva in programmi come Dj Television (anni Ottanta) o reti tematiche come Mtv.
Forse si cercano effetti speciali strabilianti, per colpire la fantasia dei giovani che poi devono affollare i concerti o comprare la musica di questo o quell'idolo. Abbiamo perduto il senso dell'essenziale. Negli anni Sessanta c'erano fior di artisti, compresi i Beatles, che spopolavano con la forza della loro musica, rappresentata in filmati più "naturali", in bianco e nero o a colori e non certo in video "artificiosi" che lasciano il tempo che trovano.
ROMOLO RICAPITO

 
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In sala "Suite Francese". Donne Italiane ossessionate dal sesso?

Post n°6846 pubblicato il 15 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Ho sentito, in due diverse trasmissioni Mediaset, la cantante Amanda Lear e l'ex deputata Paola Concia dire che gli italiani sono un po' troppo ossessionati dal sesso.
Stasera mi sono recato al cinema a vedere Suite Francese, anche perché avevo letto precedentemente il romanzo della Nemirovsky.
Tutto a posto, fino alla scena della "consumazione" dell'amore tra Lucille (Michelle Williams) e Bruno (Matthias Schoenaers) l'ufficiale tedesco del quale si innamora la donna durante l'occupazione dell'esercito nemico nel 1940, in Francia.
La sequenza documenta la pulizia di un amore che abbatte i limiti costituiti dalla nazionalità, da convenzioni e l'inimicizia tra i popoli. E' una scena -simbolo, che fa apparire in questo contesto il sesso quello che davvero è: una cosa pulita, che viene però quasi sempre sporcata da altri significati e inutili morbosità.
Nella fila davanti, quattro signore di età tra i 55-60, fino a quel momento quiete, hanno rovinato la visione in quel preciso contesto con risolini compiaciuti, ammiccanti, volgari e commenti salaci.
Dietro di me una fila invece composta da cinque uomini, maturi: zitti.
Le donne dunque, o una loro sparuta rappresentanza hanno attribuito a una recitazione alta dei due attori delle loro personali "letture" sul pecoreccio.
A questo punto penso che a essere ossessionate dal sesso siano le italiane, per prime.
Non si spiega altrimenti il fatto che esse abbiano riempito le sale dove si proiettava 50 Sfumature di Grigio.
Donne dunque inquiete, che elaborano o esorcizzano attraverso lo schermo un contenuto che manca forse nelle loro vite, o che esse hanno sempre travisato.
ROMOLO RICAPITO

 
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ORRORE A BARI: BIMBA DI SEI ANNI VEGLIA PER DUE GIORNI LA MADRE MORTA

Post n°6845 pubblicato il 14 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

La bimba di sei anni che in un'appartamento poco distante dal centro di Bari ha vegliato per ben due o tre giorni la madre morta, riversa sul pavimento della stanza da letto:
la piccola si è resa conto del decesso della donna, come ha riferito ai soccorritori, ma non ha chiesto soccorso perché, pare, fosse stata educata a non rispondere al telefono e alla porta del piccolo appartamento.
Le telecamere del tg1, in un servizio di Leonardo Zellino, hanno trasmesso le immagini, strazianti, del gatto di casa rimasto sul balcone, chiuso. La bimbetta si era dimenticata dell'animale.
Al di là dell'autopsia, che stabilirà le cause del prematuro decesso della giovane signora, alcune considerazioni a caldo.
Si è scritto che Barbara (ragazza-madre) non era seguita dai servizi sociali.
Ad ogni modo, pur nel rispetto dell'educazione dei bambini, sarebbe bene creare attorno ad essi una rete di alleanze: vicini affidabili ai quali affidarsi in caso di necessità, un'agenda coi numeri di telefono tipo 118 o 113 per ogni evenienza, anche quella che può sembrare apparentemente più banale, ma che potrebbe dare modo ai ragazzi di comunicare col mondo esterno in caso di utilità.
La famiglia non è un'isola a sé stante all'interno della quale rifugiarsi dal mondo ostile, ma un tassello più piccolo della società che deve inserirsi a pieno titolo in contesti ampi, nei dovuti modi e con le giuste procedure.
Spesso si sente di gente isolata che muore sola e viene ritrovata dopo settimane, se non mesi, quando magari dei lontani parenti si ricordano dell'assenza di costoro.
Oppure casi estremi di situazioni d'emergenza mai segnalate alle istituzioni, nemmeno da chi poteva farlo.
Occorre dunque aiutare l'inserimento delle famiglie non dico più disagiate, ma con più difficoltà (assenza del capofamiglia, come in questo caso, etc...) nel ricorrere a tutti i mezzi di confronto e relazione col mondo esterno.
La collaborazione di tutti è indispensabile.
ROMOLO RICAPITO

 
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