Creato da romolor il 20/07/2005
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Messaggi di Aprile 2015

LOREDANA LECCISO SI FA "PIZZICARE" ANCORA. SI AUTOCANDIDA ANCORA NEI NUOVI MOSTRI DI "STRISCIA"

Post n°6886 pubblicato il 13 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Ormai è diventata una sorta di allegro sberleffo vivente , un folletto impazzito che, col concorso e il consenso di una sorta di "Fata Madrina", propone i suoi balletti a base di pizzica salentina in tv.
Sto parlando, rispettivamente, di Loredana Lecciso e Barbara D'Urso.
Nella sua Domenica Live la D'Urso ha ospitato per la terza volta la compagna di Al Bano (o ex compagna, non si sa) negli studi della sua trasmissione per la replica del "ballo della pizzica" pugliese e salentina.
L'ammiccare ad Antonio Ricci, patron di striscia la notizia, affinchè guardasse l'esibizione e la catalogasse nella classifica-trash dei Nuovi Mostri è stato incessante.
La Lecciso dunque, accompagnata come sempre dalla sorella gemella, Raffaella, si è vestita con i costumi regionali ed è sembrata una bambola impazzita che, al suono sempre più forte di una danza forsennata, volteggiava come una bambola impazzita, facendo giravolte su giravolte.
Ora molti penseranno, o chiederanno, a cosa servano queste strane esibizioni.
In realtà la pizzica è un ballo che piace sempre anche più ai turisti settentrionali.
E nella sua trasmissione pomeridiana su Rai Due, la conduttrice Caterina Balivo poco tempo, fa ha accennato alla pizzica dicendo di averla vista in tv, ballata e proposta da Loredana Lecciso.
In definitiva le esibizioni della bionda Loredana sono servite e servono ad attirare l'attenzione, anche se in modo un po' singolare, sulle tradizioni popolari della cultura pugliese.
ROMOLO RICAPITO

 
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PAURA A BARI: SEMINATI SACCHI APERTI CON AMIANTO NEI PRESSI DI SCUOLE E CASSONETTI

Post n°6885 pubblicato il 12 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Criminalità e terrorismo, non solo proveniente dall'estero, ma anche dall'interno delle nostre città.
Come documentato anche dal sito Il Quotidiano Italiano, a Bari qualche malintenzionato ( che però andrebbe definito meglio col termine di criminale, o vero e proprio terrorista ecologico) ha sistemato vicino ad alcuni cassonetti sacchi di amianto sgretolato, alcuni addirittura aperti; uno dei pericolosissimi sacchi (le fibre di amianto, se respirate, portano a gravi conseguenze) è stato depositato nelle vicinanze di una scuola. Altri, in zone trafficate.
Non è soltanto l'Isis a fare paura: a terrorizzare maggiormente è qualche incosciente di casa nostra.
Un po' dell'amianto "fatale" è stato infine depositato nei pressi della fabbrica ormai smantellata Fibronit, accusata da sempre di avere seminato il pericoloso minerale nell'aria per decenni, provocando la morte di decine di baresi e vari processi penali.
Per smaltire il pericoloso amianto sgretolato, è stata varata una procedura d'urgenza da parte dell'amministrazione. Intanto i sacchi sono stati coperti da cellophane e un telo.
I vigili che hanno approntato le prime operazioni hanno agito a mani nude e probabilmente senza mascherine.
Chi può avere avuto interesse a seminare il terribile amianto sbriciolato nel quartiere periferico Iapigia, a Bari?
ROMOLO RICAPITO

 
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L'Amore non perdona l'amore tra una donna di 60 e un marocchino di trenta, a Bari. AL CINEMA

Post n°6884 pubblicato il 12 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Bellissimo il film di Stefano Consiglio, da poco uscito, L'Amore non perdona, ambientato quasi interamente a Bari con un'appendice a Tangeri.
La storia ripropone la "classica" storia della donna matura, alle prese con una relazione con un uomo molto più giovane. Fu così nello splendido Foglie d'Autunno, interpretato dall'indimenticabile Joan Crawford.
Qui una variante, attualizzata: la signora della vicenda è una donna francese, infermiera, naturalizzata italiana perché vedova di un barese.
Costei incontra sul lavoro un paziente di cui si innamora: un immigrato marocchino virile ma dai lineamenti delicati, di soli trent'anni.
Adriana, interpretata dalla bravissima Adriana Ascaride, si butta con naturalezza in una storia sentimentale con Mohammed (Helmi Dridi).
La variante del film, molto riuscita, è che nelle scene tra loro, i due attori si esprimono nella loro lingua madre: il francese, che viene sottotitolato in italiano.
La conoscenza di un "linguaggio" comune, che trascende la nazionalità, implica un'unione che collega due spiritualità simili.
Ma le "attenzioni" sgradite del "popolo circostante" si rivelano peggiori del previsto: Adriana, nonostante regolarizzi con un matrimonio la sua stria , è tacciata di essere una "prostituta" sul luogo di lavoro, mentre la figlia, interpretata da Francesca Inaudi, definisce il rapporto tra i due "uno schifo".
Ad Adriana viene impedito, persino ( presso una scuola pubblica) di soccorrere il nipote, che cede a un improvviso malore.
Ho trovato l'opera attuale, anche perché dietro la "paura" dell'estraneo, dell'extracomunitario e nonostante egli sia civilissimo e rispettoso delle leggi, si nasconde il timore del terrorismo, legato magari all'Isis o a organizzazioni simili, che legano nell'immaginario i migranti a queste frange pericolose.
ROMOLO RICAPITO

 
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Ressa incredibile, poi un malore e l'ospedale. BARI, PAURA PER LORENZO FRAGOLA!

Post n°6883 pubblicato il 11 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Ressa incredibile a Bari fuori da un celebre megastore, per l'arrivo di Lorenzo Fragola.
Centinaia e centinaia i fans, giovanissimi, che fuori dal negozio agitavano il cd "1995" di Fragola, già primo in classifica appena uscito.
C'è da dire che il cantante ha ormai oscurato il Volo e Nek, primi nella classifica ufficiale del Festival di Sanremo.
La ressa deve essere però stata fatale al catanese, 20 anni tra pochi giorni: un improvviso malore lo ha costretto ad abbandonare il firmacopie.
Niente più foto, selfie, autografi.
In realtà, Fragola si era già sentito male poco tempo prima negli studi di una radio. Però aveva "resistito" per amore dei suoi seguaci che ribattezzeremo "fragolini".
Trasportato direttamente al più vicino ospedale dal negozio di dischi, gli sono state somministrate le cure del caso.
Lorenzo Fragola è stato fotografato mentre, seduto su una barella, faceva una linguaccia "alla Mick Jagger", ossia beneaugurante.
Dunque la "rassicurazione" ai fans, tramite i social network.
E' certo che un successo così immediato ha portato questo cantante, probabilmente, ad accusare già stress e magari disturbi psicosomatici(azzardo) procurati dall'ansia di prestazione. Ma si rassicuri: con un po' di pazienza e soprattutto restando più calmo, riuscirà a dominare l'andamento da "ottovolante" della sua rapida ascesa, che probabilmente lo porterà a nuovi prevedibili trionfi.
ROMOLO RICAPITO

 
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LARGO A DANIELE PECCI: AMLETO INNOVATIVO NEI TEATRI ITALIANI

Post n°6882 pubblicato il 11 Aprile 2015 da romolor
 
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Largo a Daniele Pecci: l'attore romano, protagonista di alcune fiction di grande successo e di film come Mine vaganti, ripropone un Amleto scespiriano innovativo perché messo in scena con pochi mezzi: gli attori addirittura in smoking, la recitazione fluviale, quasi integrale.
Pecci ha capito che l'attore, per essere tale, deve sfidare se stesso dimostrando le sue capacità sulle tavole del palcoscenico e non soltanto di un set, dove le scene possono ripetersi all'infinito fino all'ultimo ciak, quello definitivo.
Teatro dunque portato in scena per amore del teatro stesso e soprattutto del pubblico, che va stimolato con grandi testi, organizzati, prodotti e proposti con intelligenza ed eleganza.
E poi Pecci mi ha emozionato a La Vita in Diretta su Rai Uno recitando versi in romanesco del grande Aldo Fabrizi, inneggianti alla pennichella e al cibo.
Sono pochi gli attori celebri che celebrano i grandi nomi del passato con citazioni e omaggi disinteressati .
Il grande Aldo Fabrizi lo si vede ovviamente in vecchi filmati delle Teche Rai, cioè quando partecipava a spettacoli anche popolari e di prima serata facendo ridere con la sua ironia pungente ma delicata.
Personalmente ritengo Daniele Pecci un attore versatile che nella sua maturità professionale potrà offrirci artisticamente il meglio di sé.
ROMOLO RICAPITO

 
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