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Messaggi di Maggio 2015
Il Concerto in prima serata di Al Bano e Romina dall'Arena di Verona pare aver funzionato . L'effetto nostalgia c'era, ma è stato superato dall'attualizzazione di certe proposte musicali che, agli esordi giudicate zuccherose hanno retto al tempo, alla fine imponendosi come un connubio di voci e note interessante.
Dunque valido anche dal piano artistico.
Romina è apparsa immarcescibile nel fascino e nella grazia, ritemprata dall'affetto del pubblico e dalla ritrovata intesa artistica con l'ex coniuge, mentre tra gli ospiti sono apparsi in forma come sempre i Ricchi e Poveri, forti di un hit (Sarà perché ti amo) davvero per tutte le stagioni e le generazioni.
E' chiaro che le melodie apparentemente "facili" del pop sono in realtà frutto di scritture musicali che possono sfidare, il tempo, almeno in alcuni casi . Non è facile infatti che una canzone sopravviva per decenni.
Ha giovato anche l'effeftto Hollywood, con Romina impegnata in un duetto col fratello Tyrone Power Jr, uomo di classe e clone perfetto del Tyrone di Sangue e Arena. Un Pippo Baudo invecchiato, ma sempre in forma, ha celebrato il tutto, nel ruolo del vecchio saggio, del Grande Puffo o del Mago Merlino.
Insomma , il duo Carrisi si è preso la sua rivincita, dopo tante prese in giro e ironie che hanno accompagnato la sua carriera, gli alti e i bassi.
Nel momento in cui molti cantautori storici hanno abbracciato la pensione, o si limitano a qualche comparsata occasionale, soprattutto con libri editi al posto di canzoni inedite, Al Bano e Romina hanno vinto non solo grazie alla nostalgia, ma soprattutto con la loro capacità di sapersi riproporre in modo semplice, efficace e senza presunzione, perciò hanno vinto la sfida.
ROMOLO RICAPITO
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Leggo che per la conduzione di Pechino Express su Rai Due verrà chiamata Naike Rivelli, forse in accoppiata col fratello Andrea Fachinetti.
I meriti della scelta della Rivelli, figlia di Ornella Muti, mi sfuggono.
Naike non fa che spogliarsi sui social network da qualche anno, alzando sempre più il tiro.
Evidentemente tale propensione raccoglie: e se i suoi strip tease non scandalizzano più nessuno, rendono alla lunga abbastanza bene sul piano mediatico.
Di fatto la Rivelli era una disoccupata di lusso.
Ma evidentemente su Rai Due la moda di ingaggiare figli d'arte in accoppiata, vedi Francesco Facchinetti in un' altra trasmissione di Rai Due, assieme al padre Roby, è una fissazione.
Sembra che nulla sia cambiato dai tempi di un vecchio Sanremo targato addirittura 1989, presentato dai "figli d'arte" (Celentano, Quinn, Dominguin, Tognazzi) e degenerato nel trash più delirante per l'incompetenza di quattro viziati ragazzotti.
Si parla sempre di favorire il merito sui posti di lavoro e altrove.
Ma la Rai con questa scelta di Naike offre un cattivo esempio.
Basta spalancare le porte alla figlia ormai ultraquarantenne di Ornella Muti, abbinata al fratellastro Andrea e noi dobbiamo accettare tutto e di più?
Ma che servizio pubblico, questo è davvero un pessimo servizio ai telespettatori.
ROMOLO RICAPITO
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Lory Del Santo, autrice del film "The Lady", ha dichiarato di avere molto in comune con Paolo Sorrentino, perché proprio il recente film Youth la assimilerebbe al regista campano, come scelte artistiche.
L'ex showgirl ha anche commesso una gaffe: io amo le cose noiose, perché mi eccitano, ha dichiarato.
E ancora: lei Youth lo avrebbe diretto in maniera diversa, perché l'opera di Sorrentino ha delle "lacune".
E infine: "il regista sembra dire di essere superiore e che il pubblico debba per forza riconoscere la sua arte".
Dichiarazioni inoffensive, dopotutto, fatte al Wired Next Fest. Non si capisce però il perché queste opinioni abbiano scatenato un terremoto sul web, riprese da tantissime testate, diventate dunque virali su Facebook.
Da una parte sembra che la Del Santo sia presa in giro. Ma altri, magari, gradiscono sotto sotto la critica al regista Premio Oscar, non avendo capito o sopportato Youth-La Giovinezza.
E così Lory Del Santo ha ottenuto ulteriore pubblicità e il suo film The Lady, che in fondo pochi hanno visto, anche.ROMOLO RICAPITO
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Omar Sharif, 83 anni, ha l'Alzheimer.
Lo ha annunciato il figlio Tareq.
Questa tragedia fa seguito a un passato di accanito "scommettitore" dell'attore egiziano, che ha perso una fortuna alla roulette, dilapidando i guadagni di una vita.
Del figlio Tareq, disse una volta : non lo considero mio figlio,anche se ammetto che può essere stato prodotto dal mio sperma.
Carattere bellicoso, finì in prigione nel 2003 per aver picchiato un poliziotto, poi in seguito venne arrestato in Grecia per avere sfasciato un ristorante.
Adesso la malattia ha preso la sua rivincita, quasi in una nemesi: "non sei invincibile".
Fumatore accanito, consumava 100 sigarette al giorno. Poi un attacco di cuore in un hotel romano, nel 1994.
Sin dal 2003 Sharif è stato inseguito da voci su una sua "demenza". Adesso l'Alzheimer gli è stato diagnosticato.
Malattia che potrebbe spiegare molte delle sue sregolatezze in tempi recenti.
Ora il divo ricorda di essere stato un attore, ma il resto è confuso in una serie di informazioni indefinite, che Omar Sharif non riesce a decodificare.
E' un riposo del guerriero forzato: Sharif adesso è un Leone d'Inverno.
La sua fragilità comunque lo rende ancora e sempre simpatico.
Nella malattia "il dottor Zivago" ricorda il suo film più celebre e ama ascoltare la musica dalla terrazza dell'hotel egiziano dove vive.
Un tramonto dorato, pur nella tristezza della malattia.
ROMOLO RICAPITO
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Mi è piaciuto Youth di Paolo Sorrentino ma nello stesso tempo non mi ha stupito il fatto che non abbia vinto a Cannes.
Le ragioni : il film punta molto sulle esercitazioni stilistiche del cineasta ed è sostenuto da un grandissimo Michael Caine.
Tali esercitazioni, però, pur se mirabolanti e straordinarie, sicuramente rappresentative di un cinema di serie A, sono appunto eccessivamente sofisticate.
In due ore piene si assiste a tutto e al contrario di tutto: un video clip delirante, satira della musica pop, sezioni classicheggianti che riecheggiano il precedente La Grande Bellezza e nuove sollecitazioni visive .
Il tutto poi all'interno della beauty farm-resort, di ambientazione montana.
Il personaggio di Hervey Keitel è visibilmente un alter ego senile dello stesso Sorrentino, mentre lo stesso Keitel assieme alla fantastica Jane Fonda è protagonista delle scena più coinvolgente, quella più naturalistica, che parla della decadenza di due eccellenze del cinema.
Ma è sempre il cinema il principale punto di riferimento, anche per quel giovane attore (interpretato da Paul Dano) che recitò un solo personaggio di successo, quello di un Supereroe.
Questa fanta-analisi, molto addentrata però nella personalità dello stesso regista, è però lontana dalla vita di tutti i giorni del pubblico, che si riconosce poco nei personaggi.
Figuriamoci poi nelle fantasmagorie stilistiche del cineasta, ammirevoli ma nello stesso tempo lontane dal sentire comune.
Per me Youth rimane un buon film.
Per quanto riguarda la definizione di "capolavoro", lo dirà il tempo.
Per intanto incassa: questo è il miglior premio, in una stagione che volge al termine. Per fortuna le sale dove e proiettato Youth-Giovinezza sono pienissime.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11