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Messaggi di Gennaio 2016

Beffa di Celine Dion nei confronti di Adele : le ha rubato la canzone più bella

Post n°7140 pubblicato il 05 Gennaio 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Celine Dion, rientrata alla grande in pista, nel suo concerto a New York del 31 dicembre, ha cantato il brano Hello, attualmente grandissimo successo della collega Adele.
Il video sta ottenendo un boom di visualizzazioni e molti fanno confronti tra le due interpretazioni.
Alcuni sono arrivati a preferire quella della Dion.
E così quello che voleva essere nelle intenzioni un omaggio alla cantante attualmente più osannata, appunto Adele, si è rivelato un vero e proprio "scippo" da parte dell'astuta Celine che in realtà forse così disinteressata non era.
ROMOLO RICAPITO

 
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Il mistero di CLAUDIO LIPPI e del tweet a MATTEO RENZI

Post n°7139 pubblicato il 04 Gennaio 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Dopo il mistero mariano, il mistero..lippiano.
Cosa ha spinto il conduttore Claudio Lippi ricoverato nell'ospedale di Matera a twittare un appello al premier Matteo Renzi?
Lippi ha appunto espresso l'urgenza di comunicare con il capo del Governo, aggiungendo: "sei determinante nella mia vita, non è uno scherzo".
E' logico che un tale appello stia da ore alimentando allarmi, curiosità, ipotesi, congetture,
Forse Lippi vorrebbe essere trasferito in un ospedale da lui ritenuto migliore, insomma la solita raccomandazione all'italiana?
Non si sa, non si può sapere.
Una cosa è certa: il bravo Claudio Lippi con il suo insolito tweet ha alimentato il can can venuto fuori dal programma L'Anno che Verrà, che resterà negli annali per tanti motivi: l'improvvisa defezione dello stesso Lippi causa malattia, la bestemmia dell'sms, il conto alla rovescia del 31 gennaio sballato...
Che il tutto faccia parte di una strategia per mantenere desta l'attenzione degli spettatori su Rai Uno?
Impensabile, non credo che Lippi voglia scherzare sulla sua salute o sia manovrato da qualcuno.
Il mistero però resta .
Speriamo non resti tale a lungo: la tv e i suoi derivati ci hanno messo ansia in questo inizio del 2016.
ROMOLO RICAPITO

 
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Il Bestemmiatore del Capodanno Rai si è fatto vivo

Post n°7138 pubblicato il 04 Gennaio 2016 da romolor
 
Foto di romolor

E adesso ci si è messo anche il bestemmiatore del Capodanno Rai a mettersi in mostra, vendendo allo scoperto e dando lezioni di civiltà.
Il giovane, di Taranto, che fa il musicista, ha "sgridato" la Rai: "bastava un programma software per bloccare la parolaccia, mica ci vuole un genio".
Colui che ha seminato "zizzania" in Rai con un sms offensivo, vanta una madre laureata in informatica e un 10 a scuola in maniere scientifiche.
Insomma, dopo il danno la beffa. Ma questa è la realtà, quella che anche con una bestemmia si può diventare popolari, da un momento all'altro.
Costui, come riportato dal Corriere della Sera, a una domanda relativa all'imbarazzo nel quale ha messo la Rai, ha replicato: "ci si mette già da sola, con i programmi che fa".
Arroganza, spocchia, aria di superiorità e quant'altro.
Sulla pagina Fb del giovane, la cronistoria dell'avvenimento, con messaggi di congratulazioni di fan sconosciuti.
"Mi hanno scritto pure dal Veneto", si vanta il bestemmiatore, come se il nord Italia fosse all'equatore e il sud una landa abbandonata, che ha bisogno del sostegno settentrionale.
Per me tutto questo è peggio ancora dell'sms: rivela una cultura all'insegna della mancanza del rispetto.
A questo punto abolirei gli sms in scorrimento veloce, dai quali la Rai incassa una parte dei proventi.
Anche lei, l'Azienda di Stato, non si lamenti se poi qualcosa sfugge al confronto di volgare o offensivo e finisce sui teleschermi .
ROMOLO RICAPITO

 
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"Domenica In -L'Arena" a luci rosse? Arbore e Giletti, "lo facevamo nella Cinquecento"

Post n°7137 pubblicato il 03 Gennaio 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Durante l'ultima puntata di Domenica in -L'Arena, condotta da Massimo Giletti, è intervenuto lo showman Renzo Arbore.
Quest'ultimo a un certo punto ha iniziato a narrare aneddoti amatori, della serie : "lo facevamo nella Cinquecento".
Supportato e istigato da un Giletti su di giri, Arbore si è dilungato su questo aspetto "a luci rosse" del suo passato , profondendosi in particolari come il cambio ricoperto da "roba morbida" perché causava lividi alla signora ospitata nell'utilitaria.
Anche Massimo Giletti a un certo punto ha reso noto di conoscere benissimo la 500 come "alcova", come se fosse un navigato dongiovanni.
Mi è sembrato un pomeriggio al bar sport con vecchi amici che vantano capacità amatorie da stalloni italiani. E non un talk show per le famiglie.
Giletti anche intervistando Alba Parietti successivamente ha parlato di due sue ex fidanzate siciliane, tanto per ribadire il suo essere tombeur de femmes.
Sinceramente ho trovato patetiche queste esternazioni e vanterie, da uomini ormai maturi che amano esibirsi ancora come Casanova davanti alle telecamere.
ROMOLO RICAPITO

 
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LITTLE SISTER: film per palati raffinati

Post n°7136 pubblicato il 03 Gennaio 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Little Sister, film giapponese uscito il 2 gennaio, è un'alternativa a molte pellicole inutili ed è un'opera di qualità, per regia, inquadrature e interpretazioni.
La sua resa è quella, ad esempio di un buon libro, essendo stato ottimamente scritto e sceneggiato dal regista Hirokazo Kore-Heda.
Contemporaneamente però, rispetto a un'altra opera giapponese proiettata a partire dallo scorso 10 dicembre nei cinema italiani, Le ricette della signora Toku, un autentico capolavoro nell'esecuzione e nelle modalità, il film Little Sister sconta anche dei difetti tipici della cultura orientale e non è adatto a tutti i palati.
La descrizione degli ambienti, sempre gli stessi, a tratti è soffocante.
I pranzi e le cene continui, inginocchiati su tavolini bassi (e non regolarmente a tavola) danno un senso di quasi nausea anche per le pietanze non sempre in sintonia con i nostri gusti.
Infine la lunghezza, oltre due ore di durata a fronte di pochi avvenimenti reali, è esasperante.
Nonostante ciò Little Sister andrebbe visto, anche come esempio di tecnica dimostrativa di un cinema che bada poco agli effetti ma molto agli affetti.
Romolo Ricapito

 
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