romolo ricapito

Trovo a volte le interviste di Marzullo illuminanti, perché egli, facendo rilassare gli ospiti, mette in luce verità insospettabili che ad essi appartengono.
A volte tali ospiti, come in una recente puntata di Sottovoce, si rivelano per quello che sono. Magari presuntuosi.
Come una giovane conduttrice di Rai Due, la quale ha pontificato sul suo essere "diversa dalle altre".
Si perché le altre ragazze che vogliono approdare allo spettacolo, all'inizio "non saprebbero in che veste approdarvi".
Lei lo ha saputo sin da subito: conduttrice.
E così, dopo avere scritto per un giornale campano ed essere diventata giornalista pubblicista, eccola condurre da anni in tv trasmissioni. ultimamente soprattutto a tema femminile.
L'anchor woman ha rivelato che comunque, se fosse rimasta nella sua terra (per una coincidenza: anche quella dei fuochi) , sarebbe diventata direttrice di un canale tv.
Quanta prosopopea: è sufficiente apparire ogni giorno in televisione per considerarsi inattaccabile?
Credo che il distacco dalla realtà, di questo ma anche di altri personaggi, sia dovuto all'essersi accomodati (o fatti accomodare) nei palinsesti, dimenticando la vita reale. ROMOLO RICAPITO

La scomparsa della cantante canadese Vanity, nell'assoluto anonimato per insufficienza renale, testimonia come si possa facilmente passare dalle stelle alla polvere del dimenticatoio.
Vanity, ricordata come star degli anni Ottanta, collaborò col più noto Prince, poi la caduta nella spirale della droga, che ha provocato conseguenze gravi, fino al decesso.
Nel 1995 dopo una carriera cinematografica discreta, annunciò il ritiro, diventando una cristiana rinata.
"Rinuncio allo stile edonista del passato".
Mentre in tutto il mondo si continua a commemorare David Bowie, che dalla droga ci passò (eroina, cocaina) nel sottobosco dello spettacolo sono presenti star sfortunate, che dell'uso di droghe ne hanno fatto una dottrina, alimentata da miti musicali del passato.
Vanity è una di queste artiste dimenticate il cui nome torna adesso sui giornali. La sua morte denuncia tutto il falso del music business che oggi innalza ma domani dimentica, tranne rari casi come appunto David Bowie.
ROMOLO RICAPITO

Dopo la sbornia sanremese, il nazional-popolare ribolle e già si annuncia, a Mediaset, la nuova Isola dei Famosi.
I due programmi possono essere messi in relazione per più di un motivo.
Innanzitutto perché il Festival di Sanremo, fino a ieri accusato di essere trash, quest'anno è stato "nobilitato" da fior fior di opinionisti, soprattutto di casa Rai, che vedono in Carlo Conti una sorta di nobiluomo, castellano di un castello inattaccabile. Ma tutto perché le 5 serate hanno riscontrato buoni ascolti.
Però gli stessi metteranno Conti sulla graticola l'anno prossimo, se dovesse diminuire lo share della "sua" kermesse.
Isola dei Famosi, dunque: con una ex conduttrice del Festival, Simona Ventura, pronta a ritornare in pompa magna con il programma che proprio con lei al timone spopolava una volta in Rai.
Il collegamento tra le due trasmissioni è tangibile: Valerio Scanu partecipò all'Isola quando a Sanremo non lo volevano , adesso è rientrato alla casa madre:il Festival.
Così come Carlo Conti è inamovibile alla conduzione su Rai Uno, altrettanto inamovibili i due opinionisti dell'Isola dei Famosi: Alfonso Signorini e Mara Venier.
Se Sanremo ha avuto Madalina Ghenea, l'Isola risponde con la modella Ines Trocchia.
Inoltre al programma di Mediaset parteciperà Marco Carta, ex vincitore di Sanremo ma scartato nelle ultime due edizioni nonostante venda molti dischi.
E così via.
In fondo tutto cambia affinché nulla cambi sul serio .
E una parte del pubblico che restava basito durante le presentazioni grottesche di Gabriel Garko, guarderà l'Isola de Famosi, in cerca dell'elemento trash che faccia discutere.
ROMOLO RICAPITO

ll sito di Davide Maggio ha pubblicato gli esiti delle votazioni, serata per serata, del Festival di Sanremo.
Spesso i voti effettivi soprattutto da casa, col televoto, non coincidono coi risultati finali.
Ad esempio nella seconda sera il più votato da casa è stato Valerio Scanu, che però dalla Sala Stampa è stato praticamente bocciato con scarse segnalazioni.
Alessio Bernabei, anch'egli scarsamente considerato nella seconda serata dalla "sala stampa", ma votato da casa, è andato addirittura in "zona rossa", quella a rischio eliminazione.
La serata della finale il brano di Enrico Ruggeri ha ottenuto un misero tre per cento dal pubblico "casalingo", ma è risultato quarto nella classifica finale anche grazie al parere della giuria demoscopica, unito a quello della Sala Stampa.
Sono solo degli esempi; alcuni artisti poi, sempre nella serata di sabato, hanno ottenuto lo zero per cento di voti, come i succitati Scanu e Bernabei , mentre il televoto per essi era copioso.
A questo punto perché non abolire appunto il televoto, che è a pagamento (un euro circa, o più) se il parere del pubblico "ordinario" che non è né esperto né demoscopico,non conta nulla?
Io non ci sono cascato infatti e non ho inviato televoti da telefonia o tramite sms.
ROMOLO RICAPITO

La partecipazione dei Pooh come ospiti a Sanremo ha suscitato consensi in sala e a casa per la bella esecuzione di canzoni popolari e che reggono al tempo, ma provocato polemiche per un tweet del politico Maurizio Gasparri che li derideva, sostenendo che di lì a poco sarebbero andati a dormire accompagnati a letto dalla badante.
Il figlio di uno dei Pooh, Francesco Facchinetti, ha ripreso Gasparri con un nuovo tweet e su internet è nata una lite a favore o contro i due litiganti .
L'ironia di Gasparri però sarebbe stata applicata, che so, dai giornalisti di Sanremo o dallo stesso pubblico per altre "gloriose glorie" che si fossero presentate sul palco, quelle ormai in aria pensione.
Dunque assolvo Gasparri per la critica, ma per un solo fatto: non è il figlio di Roby Facchinetti a dovere attaccare, semmai il genitore.
Ho l'impressione che il giovane Facchinetti faccia di tutto per mantenersi alla ribalta, sull'onda della celebrità artistica del padre, quest'ultimo sì dotato di talento indubbio.
Ma poi l'esibizione dei Pooh ha portato anche una vena di malinconia: essi hanno annunciato un tour fastoso e festoso, ma anche un imminente ritiro.
Un altro componente ha accennato al valore della famiglia: si riferiva nella fattispecie a un grave problema di salute che ne ha segnato il volto un tempo bambinesco, efebico.
Infine Riccardo Fogli: energico, simpatico.
Ma "recuperato" dopo decenni (fu "licenziato" a causa dell'amore "proibito" con Patty Pravo) a scopo reunion anche per una forma di pubblicità e per destare nuovo interesse.
I Pooh hanno portato gioia sul palco, ma anche tristezza, per quei dolori che il tempo, gli acciacchi, ormai inevitabili e il ricordo della perduta giovinezza provocano.
Ma perché in passato se tornavano sul palco Nilla Pizzi o Giorgio Consolini, o Claudio Villa . essi erano vittime di feroci attacchi perché "datati" o accusati di essere da Museo delle Cere?
La ruota gira: adesso è il turno dei Pooh di essere ancora acclamati, ma anche criticati, nel legittimo esercizio dell'esporre le proprie opinioni.
Romolo Ricapito