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Messaggi di Dicembre 2016

George Michael e i gufi del Natale

Post n°7363 pubblicato il 27 Dicembre 2016 da romolor
 
Foto di romolor

La morte di George Michael: quello che irrita dei media è l'avere rapportato il decesso del cantante inglese (di origine greca) alla dipartita di cantanti con età più avanzate e scomparsi per il cancro, come David Bowie.
Di fatto Michael è morto d'infarto, si presuppone come causa o concausa degli stravizi dell'artista, che era dedito a droghe come crack, eroina e cocaina.
Parlare genericamente del 2016 come annus orribilis per la musica in quanto sarebbero troppi i cantanti prematuramente (e non ) scomparsi è un'altra forzatura.
Ciò avviene perché George Michael è morto il 25 dicembre, data vicina al trentuno: e si generalizza, facendo uno squallido bilancio funesto.
Guarda caso anche nel 2015 sono andati via molti cantanti e musicisti, come Pino Daniele, il veterano B.B. King, Percy Sledge, Demis Roussos e naturalmente tantissimi altri.
Tornando a George Michael: straordinarie le doti artistiche e vocali.
Meno straordinarie le gesta che riguardano (ad esempio) la guida in stato di ebbrezza, sfondando finanche vetrine a Londra.
Fu già trovato alla guida intossicato nel 2007.
Trovato, ancora, in possesso di marijuana nel febbraio del 2006, nell'ottobre dello stesso anno, poi ancora nel 2008 e 2010.
I suoi grandi successi, le composizioni di canzoni risalgono a molti anni addietro.
La carriera dell'artista si era interrotta precocemente ed egli viveva di fama riflessa.
Michael allora si allinea a una lista lunga di cantanti consimili, che avevano rallentato successi, incisioni e concerti, devastati da droghe e abuso di farmaci.
In primo luogo la conterranea Amy Winehouse, morta a soli 27 anni, vittima degli eccessi, poi Prince e Michael Jackson (eccesso di medicinali e oppiacei) quindi Whitney Houston, andata via anche lei come gli altri per smodato utilizzo di crack, cocaina e marijuana.
Costoro hanno dato molto negli anni giovanili ma, diventati miliardari, hanno scelto la strada del cupio dissolvi, gestendo male arte e vita privata.
Non tutti i cantanti si comportano in questa maniera incosciente.
Su queste considerazioni, che esempio possono dare questi artisti alle generazioni più giovani ?
ROMOLO RICAPITO

 
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Virginia Raggi: il suo pianto alla messa della Caritas è supervisionato e interpretato

Post n°7362 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Non c'è più...religione. Il pianto di Natale alla messa della Caritas di Virginia Raggi non è stato visto come un attimo di empatia con i più poveri, ma come una sorta di auto-commiserazione sui propri guai.
Dopo sei mesi amministrativi d'inferno e d'inchieste, la Raggi non ne può più, alludono gli osservatori.
E dunque il discorso alla funzione religiosa autorizza, , in modo "strategico ", un pianto liberatorio che, dietro la commozione per i disagi altrui, è una sorta di "scusa" per sfogarsi .
Insomma la Raggi avrebbe unito l'utile al...dilettevole.

Il dilettevole sarebbe stato lacrimare di nervosismo per lo stress.
Ma davvero c'è una spiegazione per tutto quello che si fa in pubblico, quando qualcuno è un personaggio anch'esso pubblico?
Virginia Raggi è ovviamente sotto "osservazione" da parte delle opposizioni che sono ogni giorno più agguerrite.
Sognano le sue dimissioni e "scrutano", all'orizzonte, il più piccolo pulviscolo che attraversi lo sguardo della sindaca a 5 stelle.
La stella di Natale e quella della Raggi si sono dunque un attimo adombrate.
Ma è donna Virginia è forte, reggerà. Almeno fino al prossimo "scandalo".
Roma Capitale è diventato un palcoscenico ormai straordinariamente supervisionato, surclassando le altre città, da nord a sud e i rispettivi primi cittadini.
ROMOLO RICAPITO

 

 
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Tiziano Ferro sarà padre

Post n°7361 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Tiziano Ferro ha dichiarato alla rivista Vanity Fair: sono in America per avere un figlio e lo voglio anche da solo.
Il popolare artista ha aggiunto che da un anno vive negli Usa, a Los Angeles, per realizzare il suo sogno di paternità solitaria.
Ferro dichiarò anni fa la sua omosessualità, con la pubblicazione di due libri di successo.
Nessun effetto negativo, anzi: concerti e dischi hanno avuto ancora più consensi.
Adesso però all'artista, che è sentimentalmente solo da qualche tempo, i soldi e il successo non bastano.
Da quanto ho capito, il desiderio di avere un figlio per conto proprio implicherà (è un sottotesto) un utero in affitto.
Senza nessuna polemica e ancora nessun moralismo, passa il messaggio che chi ha molti soldi (e Tiziano Ferro li ha, vive persino in un altro continente) possa, anche se "single", avere un proprio bebè tra le braccia.
E' solo questione dunque di popolarità.
Ognuno faccia quello che vuole.
Per me i figli non devono essere un "capriccio esistenziale".
Chi li vuole, a tutti i costi, pur non avendo un partner ideale, una compagna di vita, una moglie o una fidanzata, vi rinunci.
E' molto meglio anche per questi futuri pargoli.
I neonati devono essere la conseguenza dell'amore, non di un bisogno narcisistico di prolungarsi e di rigenerare.
Romolo Ricapito

 
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Andrea Bocelli: bufera per Trump

Post n°7360 pubblicato il 20 Dicembre 2016 da romolor
 
Foto di romolor

Troppe proteste da parte dei fan: Andrea Bocelli non canterà alla cerimonia d'insediamento di Donald Trump.
Se la notizia fosse confermata, c'è da osservarla in maniera distaccata, ma dando un proprio parere.
Il mio è questo: i fan non possono decidere, o comandare, le scelte artistiche di un artista.
Sia riguardo il repertorio, che ovviamente per la vita privata.
Se Bocelli si è auto-escluso dal concerto per Trump, ha sbagliato.
D'altronde, adesso i fan hanno il potere di comandare più di ieri, tramite i vari "collegamenti" con Twitter, Instagram e Facebook.
Certe proteste dunque diventano virali. Basti pensare a quanto accaduto spesso a Gianni Morandi, rimproverato perché faceva la spesa di domenica , ma anche per altro.
Morandi scelse il profilo basso, ossia scusandosi per il torto fatto, a chi lo avesse avvertito come tale.
Facciamo un passo indietro agli anni Sessanta, Settanta.
Nei i magici Sixties, erano Beatles e i Rolling Stones a comandare le mode. I fan si adeguavano. O al massimo potevano disertare i loro concerti o non comprare i loro dischi, cosa mai successa.
Negli anni Settanta, personaggi come Renato Zero venivano "anche" criticati per le loro provocazioni, da un certo pubblico .
Ma adesso Renato Zero è un artista che fa il tutto esaurito nei teatri ed è tra i più amati in assoluto.
Se avesse ascoltato i "benpensanti" che lo osteggiavano agli inizi, avrebbe concluso da un pezzo la sua carriera.
Ritornando a Bocelli: la sua "scelta" pagherà nell'immediato, ma solo per una categoria di fan. Lo danneggerà a lungo andare perché "obbedire" al pubblico, sia che abbia ragione o sbagli, è un boomerang per qualsiasi artista.
ROMOLO RICAPITO

 
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Ministri senza laurea e società civile con e senza titoli

Post n°7359 pubblicato il 17 Dicembre 2016 da romolor
 
Tag: laurea
Foto di romolor

 



 Impazza da giorni ovunque la notizia che una nuova ministra del governo non è, non sarebbe, laureata. Secondo alcuni,   costei non si sarebbe nemmeno diplomata!
In un articolo di un giornale importante, ho letto che comunque altri tre ministri del governo non sono in possesso di lauree.
Impazzano allora i sondaggi e le proposte.
Qualcuno addirittura propone l'obbligo di avere la laurea per ministri, parlamentari.
Per me si esagera: la laurea è una specializzazione in un campo specifico.
Ma spesso assistiamo a un'ignoranza di ritorno: quella di chi, laureato (ma anche diplomato...) non legge libri né giornali, non va al cinema, al teatro, al museo.
Questa categoria di persone è più numerosa di quanto si creda.
Spesso mi è capitato di frequentare anche solo occasionalmente persone che ignorano   le notizie dei  tg, quelle più importanti,o quelle delle quali più si discute.
Il trend segna che costoro sono donne, spesso indifferenti a tutto per ragioni personali.
Ma tornando al ministro col diploma di laurea (o senza laurea): quante persone che tutti conosciamo,o abbiamo frequentato, a livello appunto di conoscenza e amicizia, fingono titoli di studio inesistenti?
E tutto per essere alla pari, o probabilmente al di sopra degli altri, secondo loro incomprensibili motivi.
La colpa è anche di chi ha mitizzato questo titolo di studio, la laurea, appunto.
Spesso imponendolo ai figli, magari ragazzi svogliati che non avevano nessuna intenzione  di proseguire con l'Università e che adesso si ritrovano fuori corso con lauree generiche, strappate con voti minimi e dalle quali non hanno attinto particolari conoscenze . ROMOLO RICAPITO

 
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