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Messaggi di Maggio 2017
A Pomeriggio Cinque è stato trasmesso il filmato di una nota pornostar che andava in giro svelando la sua identità e chiedendo a sconosciuti passanti la loro opinione su di lei, specificando che prima di diventare pornoattrice aveva due lavori sicuri e bene avviati. Dunque la sua scelta di diventare pornostar è stata voluta e consapevole.
Gli sconosciuti si dimostravano cortesi e tolleranti, mentre un paio, un ragazzo e una ragazza, in tempi diversi, commentavano la scelta delle pornostar come: "Grande!".
Da studio, le opinioni sono state differenti.
La conduttrice, Barbara D'Urso, di solito equidistante, ha detto che per i suoi figli maschi preferirebbe una fidanzata farmacista, o commessa, piuttosto che pornostar.
Una bionda attrice, anche showgirl, in collegamento da studio, assimilava la qualifica di pornostar a una forma di prostituzione.
Da queste poche disamine, emergerebbe un giudizio: l'attività, professione o carriera di pornostar sarebbe tollerata o addirittura gradita dal pubblico, mentre giudicata male o criticata proprio da chi svolge la propria attività nell'ambito dello spettacolo.
ROMOLO RICAPITO
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Siamo a fine maggio e ho notato il ritorno, o una recrudescenza, della moda dei jeans e degli abiti strappati.
La "testimonial" di ciò è stata una bellissi ma ragazza incontrata per caso nel centro città a Bari che aveva più che due veri strappi due zone del jeans, superiore e inferiore, completamente scoperte, con la stoffa pendente: si osservavano le bellissime gambe.
Ma la moda coinvolge anche gli uomini.
Più tardi ho notato un giovane con la fidanzata. Il lato superiore del jeans era strappato come quello della ragazza, me essendo egli basso e robustello si osservava un antiestetico coscione di pollo, anzi di tacchino.
Dunque tale moda andrebbe abolita in certi casi, per non sfiorare il ridicolo.
Ancora: in un negozio di una nota marca di abbigliamento, mentre un uomo "di età" provava un giubbotto aderente che lo faceva sembrare "incinto di otto mesi, tra il raccapriccio della compagna e l'ostinazione di lui, che voleva comprarlo a tutti i costi, ho notato l'andare a ruba di giacche da uomo, avana, col disegno di rose e "strappi" un po' ovunque. Due giovani le avevano ghermite per l'acquisto. Ho esaminato le suddette giacche: carine e originali, ma non ne avrei mai comprata una perché gli strappi non riuscivo a digerirli.
Tra i jeans da uomo appesi alle grucce, assieme a capi "strappati" malamente, altri jeans, con sotto lo strappo una zona bianca decorata da disegni vivaci.
Insomma, c'è strappo e strappo.
Per chi ama i capi più classici, o supera i 40, è arduo indossare qualcosa del genere.
Ma, volendo cambiare look e stile, si può fare un'eccezione alla regola, acquistando un capo strappato sì, ma con gusto e non con "mano assassina".
Insomma, lo strappo sia lieve e doc.
Romolo Ricapito
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Monica Bellucci e Claudia Cardinale, attrici italiane omaggiate a Cannes per il festival del cinema, la seconda con un manifesto-simbolo.
Sulla Bellucci sono stati raccolti i pareri di alcuni passanti per strada, in una città italiana.
L'attrice è considerata un simbolo dell'Italia ma quello che stupisce è che la metà degli intervistati, soprattutto donne, la definisce "molto intelligente".
Di solito le donne molto belle non vengono considerate per il cervello.
Ma la Bellucci, superati i 50, ha evidentemente saputo dimostrare qualità che vanno oltre, tanto da suscitare le simpatie femminili.
Il che equivale a un Oscar, in quanto le spettatrici, solitamente ipercritiche verso le altre donne, soprattutto se belle e famose, non regalano complimenti.
Ma la star nostrana è stata definita anche brava o bravissima attrice, un riconoscimento che fino a non molto tempo fa le era negato.
Sulla Cardinale: stimata e omaggiata da tutti anche se un critico ha commesso una gaffe, sostenendo di gradire soprattutto la Bellucci per la bellezza e Claudia Cardinale "quando era giovane".
Ma l'attrice simbolo del cinema italiano, assieme a Sophia Loren, Mastroianni e alla stessa Monica Bellucci, è sempre bella, oltre che affascinante.
Le vere star non invecchiano mai... R.R.
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Le stazioni radio fanno a gara nel trasmettere la canzone Sign of the Times cantata da Harry Styles, ex componente dei One Direction.
Con una disinvoltura pari alla faccia tosta.
Perché appena ieri i dischi dei One Direction erano banditi dai network radiofonici, nonostante la vendita effettiva.
Il motivo?
La penalizzante etichetta di "musica per adolescenti".
E a niente valsero i successi interazionali, come il primo posto conquistato in America.
Pronunciare il nome dei One Direction era, nella cultura della radiofonia, vergognoso, patetico, immorale.
A fronte della musica spazzatura trasmessa a tutte le ore, altrettanto orecchiabile, ma magari scadente,
Adesso si parla di uno Styles simile al David Bowie degli esordi.
Si sprecano citazioni mentre la canzone di esordio, che è un lento affascinante, viene salutata come un capolavoro.
Giusto.
Eppure tale voltafaccia non convince.
Apprezzare come una sorta di dio in terra della musica, quasi una leggenda, un ragazzo di 23 anni al primo disco è altrettanto strano del disprezzo manifestato quando egli era il front man, il capo carismatico della boy band più famosa nel mondo.
Ipocrisia del mondo radiofonico, attento alle etichette e poco al valore effettivo della musica, che non la diffonde ma la impone e talvolta si innamora di chi ha poco prima snobbato.
ROMOLO RICAPITO
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28 milioni di utenti in questo paese su Facebook: Laura Boldrini in una diretta televisiva del 16-5 ha chiesto all'azienda americana una maggiore assistenza a chi pratica i social network, affermando altresì, riguardo l'informazione in generale: basta bufale.
Sono troppe le bugie vendute come notizie agli utenti non soltanto di Facebook, ma di internet.
Profili farlocchi , affermazioni improbabili, diffamazioni, certificazioni di morte false riguardanti i più svariati personaggi famosi.
Il pubblico casca spesso negli equivoci, con danno anche personale, perché ci si forma convinzioni sbagliate che inquinano l'opinione pubblica e quindi il giudizio.
Sono moltissimi coloro che usano come fonte di informazione il web, trascurando i giornali o anche i telegiornali.
Una generazione di giovani navigatori è dunque se non in pericolo, a rischio.
Le idee false, inculcate per recepire i famigerati "mi piace" o connessioni atte a guadagnare tramite la pubblicità, anche se in seguito smentite, riaffiorano nelle coscienze ed è dunque a volte complicato gestire questa deriva delle convinzioni.
Inoltre è pericolosa la sfiducia generalizzata nei confronti degli organi di informazione istituzionali e dei suoi rappresentanti, come i giornalisti, che spesso vengono considerati in modo non consono al loro impegno, dunque svalutati.
Romolo Ricapito
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11