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Messaggi del 08/05/2014
"Gente, gente che si ama": una popolare canzone, col testo tradotto da un celebre disco della Streisand, che in origine cantava :"Persone che hanno bisogno di persone", etc...
Sinceramente, spesso il contatto (occasionale) con la gente è qualcosa di umiliante, per la maleducazione, la poca civiltà e la volgarità del prossimo.
Primo episodio: bisognoso di una toilette, in un locale pubblico, aspetto con pazienza il mio turno. Infine entro e...non appena messo il piede nel gabinetto, la maniglia della porta si alza e abbassa violentemente. "Occupato", rispondo alla sollecitazione. Due secondi dopo, daccapo la maledetta maniglia che, frenetica, viene di nuovo sollecitata, con inaudita violenza.
E daglie! -urlo. Decido di uscire, non usufruendo più di detta toilette.
Faccia a faccia con il disturbatore, la sorpresa: è una disturbatrice.
Straniera per giunta e, nella fattispecie, cinese. Ma diversa dalle cinesi dell'iconografia classica. Alta, segaligna, con un viso cereo e l'espressione ostile. Mi scrutava quasi a volermi penetrare col suo sguardo, stile Belfagor.
Ho pensato,nella mia mente, questa precisa frase: statevene a casa vostra, riferita agli stranieri.
Sarà poco politically correct, ma non me ne frega niente.
Secondo episodio, a teatro. E' Iniziato appena lo spettacolo, entrato poi nel vivo. Un uomo alto, da solo, sui 45-50, parla al telefonino. La voce forte e gracchiante dell'interlocutore risuona nell'aria, impedendomi l'ascolto della commedia. Aspetto. Alla fine, a tale disagio, si unisce quello del proprietario del telefonino già menzionato, nonché spettatore sulla mia stessa fila, alla sinistra, che parla a sua volta e non si limita quindi all'ascolto.
Alla fine decido con gentilezza di chiedere silenzio. Nulla. Egli continua. E quindi dopo un altro po', esclamo: "ma la vuole piantare!"
Niente di fatto: il maleducato, impassibile, continua la sua opera di disturbo .
Nessuno interviene e decido, per questa volta, di non chiamare maschere o addetti del teatro.
Gente, gente che si odia,oppure gente che non ha bisogno della gente, cara Barbra Streisand!
ROMOLO RICAPITO
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Ampio spazio dedicato da molte testate ai manifesti elettorali strani, oppure sciocchi.
Accusatori in maniera comica, ad esempio: come quel candidato che, per denigrare l'operato di un sindaco, pubblica nel manifesto una panchina rotta, sostenendo che è contro il "pomiciamento" (amoreggiare) delle coppie.
Il più pubblicato anche on line è un candidato dei 5 Stelle a Venosa: gigantesche le sue occhiaie e l'aria vampiresca. Il manifesto ha fatto il giro del web.
Horror voluto e "calcato" per garantire la trasparenza e dunque l'onestà dei grillini?
Ma il campione di ironia è un candidato pugliese che, omonimo di un ortaggio, per il cognome, ha ideato una busta contenente semi di finocchio, da far crescere in giardino e nell'orto, ironizzando anche sull'accezione non sempre politicamente corretta di tale cognome.
Infine un certo Dell'Utri, si fa vanto nel poster di non essere parente di Marcello; si chiama Michele.
Mi fermerei qui, ma tutto questo mi ricorda il film di Totò nel quale il celebre comico napoletano urlava col megafono nel cortile degli sfortunati vicini: vota Antonio LaTrippa!
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
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