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Messaggi del 26/10/2015
Uccideresti Adolf Hitler bambino?
Il paradossale sondaggio proposto dal NY Times ha stabilito che i lettori di tale testata sì, ammazzerebbero il piccolo Adolf se fosse vivo e qualora ne avessero la possibilità.
Il 42 per cento degli "assassini" non si farebbe scrupolo di far fuori il delizioso infante rappresentato in una foto d'epoca, cioè un Hitler molto piccolo, coi capelli neri a frangetta.
Si è parlato di sondaggio provocatorio, ma anche di ipotesi fantascientifiche che nel tempo sono state ipotizzate da scrittori, cineasti e addirittura scienziati.
Penso che la domanda del sondaggio sia sbagliatissima.
Infatti reputo che Hitler abbia sviluppato la sua mostruosità nel tempo, forse sedotto da idee deliranti di super potenza,unite a frustrazioni personali molto intense.
Dunque l'ipotesi di uccidere un mostro ipotetico è terribile, rivelatoria di un giustizialismo acritico, oltre che becero.
E poi di dittatori "cattivi" è pieno il mondo.
Hitler non poteva o non potrebbe essere ucciso da bambino, semplicemente perché la sua responsabilità è di fatto, secondo me, una co-responsabilità di elementi, coincidenza e consensi di altre parti, rappresentate da intellettuali, oppure persone ignoranti, o ancora arrivisti e insensibili.
Insomma, Adolf Hitler da solo era "innocuo": per eliminare il male sarebbe servito dunque uno "sterminio di malvagi" , al pari delle tragiche stragi di ebrei purtroppo attuate dal Fuhrer.
Mi ha colpito la reazione di un collega al sondaggio, che ha detto: "io non ucciderei Hitler nemmeno da grande perché se c'è una cosa che odio è l'odio.
La cattiveria si combatte con l'amore, sempre!
ROMOLO RICAPITO
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Silvana Pampanini: perché il suo ricovero d'urgenza al policlinico Gemelli e la notizia dell'operazione, fortunatamente superata, hanno destato tanto clamore?
L'attrice, novantenne, è conosciutissima, ma più dalle "vecchie" generazioni perché molto popolare e di successo molto prima
delle varie Loren e Lollobrigida.
Abbastanza popolare anche per le generazioni meno "mature" però, per via di tante simpatiche partecipazioni a talk show Rai e Mediaset durante le quali la Pampanini ha dato sfoggio di verve, umorismo e "frecciate", soprattutto verso il mondo del cinema, nei confronti di alcuni vecchi corteggiatori e (soprattutto) "contro" le sue rivali in campo artistico.
Molto si deve a come è stata annunciata la malattia dell'attrice in una trasmissione della D'Urso: si è parlato solo di un "ricovero urgente di un'attrice molto, molto nota".
L'acme è cresciuto interminabilmente, con il nome della persona nota che non veniva però rivelato.
Poi, infine, lo svelamento dell'identità della protagonista, con l'inviata piazzata davanti all'ospedale Gemelli che dava le notizie sulla salute della diva degli anni '50, coadiuvata da un intervento telefonico di Paolo Limiti, nelle vesti di portavoce e informatore.
Dunque la notizia ha assunto i toni di un thriller, fortunatamente ( per il momento) a lieto fine.
Tanti auguri di pronta guarigione allora a Silvana Pampanini.
ROMOLO RICAPITO
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Molto bella l'intervista nell'ultima puntata di Domenica In fatta da Paola Perego all'attrice Giuliana De Sio.
La De Sio è una delle poche attrici che si esprime in maniera intellettuale e centrata, chiarendo dubbi e illuminando le domande che le fanno con risposte non banali e ricche di significati, nelle quali molti possono ritrovare un po' di sé.
La Perego si è dilungata poi sul rapporto amoroso della De Sio con il regista Elio Petri, scomparso prematuramente nel 1982.
A un certo punto, stanca di parlare di morte e di morti (molta importanza è stata data anche al rapporto professionale e umano di De Sio con Massimo Troisi) , di elaborazione di lutti e oltretomba, la De Sio è sbottata con la sincerità icastica che la contraddistingue: "ma questa intervista sta diventando funerea! Io sono anche una persona allegra e solare alla quale piace ridere, scherzare, etc.."
La Perego, come un topo colto sul fatto nel formaggio, ha rintuzzato la critica con una certa retorica della bellezza dell'esposizione pubblica dei rapporti con chi non c'è più, che darebbe un "valore aggiunto" alle interviste, elevandole a diari della verità.
La De Sio però, anche più avanti, ha "rimproverato" la conduttrice, sottolineando come il "contenuto" dell'intervista non rispecchiasse pienamente il suo sentire e che gli argomenti "seri" avevano troppo preso il sopravvento, dando alla sua partecipazione un tono macabro.
Brava De Sio, sai protestare con eleganza se qualcosa non ti va, diventando soggetto pensante della televisione e non oggetto parlante.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
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