romolo ricapito

Vento in poppa per Barbara D'Urso. La notizia è passata sottotono ma io l'ho ascoltata al giornale radio: la conduttrice svolge correttamente l'attività di conduttrice televisiva. A dirlo il Tribunale di Monza, in merito all'accusa intentata dal Presidente Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino.
All'epoca difesi la D'Urso. Adesso subentra l'ufficialità: l'accusa di esercizio abusivo di professione giornalistica è stata rigettata e archiviata per infondatezza.
Alla D'Urso non verrà inibita l'attività professionale alla conduzione di Domenica in, in quanto "non iscritta all'Ordine di Giornalisti".
Una sentenza che spazza via legittimazioni burocratiche, a difesa di categorie che dovrebbero essere tutelate diversamente e non prendendo come bersaglio personaggi popolari, che dovrebbero essere condannati solo perché, appunto, popolari.
La libera manifestazione del pensiero va esercitata, come stabilisce l'articolo 21 della Costituzione.
La D'Urso è poi supportata da una buona redazione giornalistica. E comunque se anche si è occupata un po' troppo spesso di cronaca nera, lo stesso fanno ormai gli altri conduttori "rivali" della Vita in Diretta,a Rai Uno, compresi poi molti altri programmi della tv generalista.
Accusare la D'Urso mi è parso un esercizio di inutile e presunta superiorità culturale: ella si occupa poi di spettacolo e delle vicende di personaggi famosi che sono sotto riflettori.
E' essenziale garantire una buona informazione, che non può prescindere dal pluralismo o dal nazional-popolare.
ROMOLO RICAPITO