romolo ricapito

Alessia Marcuzzi silurata. Non sarà lei a presentare il concerto pop davanti al Papa Francesco al Giubileo dei Ragazzi, come avvenne in precedenza.
A sostituirla il placido e innocuo Simone Annicchiarico, figlio degli indimenticabili Walter Chiari e Alida Chelli.
Ma qui la paternità non c'entra: a volere evitare la Marcuzzi alcuni collaboratori di Bergoglio, attenti osservatori del costume.
Un arcivescovo ha espresso la convinzione di mettere fuori la popolare conduttrice, a causa di certi contenuti discutibili dell'Isola dei Famosi 2016.
In particolare le nudità esibite, il compiacimento per organi sessuali decantati , anche se non mostrati (ma in alcuni casi , sì, di sfuggita) .
La nudità trattata in modo da attrarre spettatori: peccaminoso, inadatto, sconcertante.
Si pensava che vescovi, arcivescovi, prelati e cardinali stessero nelle loro torri d'avorio, avulsi dalla realtà, ascoltando musica classica e leggendo trattati filosofici.
Niente di più sbagliato: essi guardano anche la televisione, vuoi per rapportarsi alla realtà in modo più concreto , sia per capire cosa turba ( o può turbare) i fedeli.
In questo caso secondo i religiosi anche la Marcuzzi è eccessivamente disinvolta: probabilmente gli abiti "scollati" non fanno il "paio" con l'educazione dei ragazzi da "formare" e che devono affluire a un evento gioioso, che però potrebbe scadere nel morboso, magari nelle aspettative di qualche adolescente maschio, incuriosito dalle forme di un'Alessia Marcuzzi eccessivamente ilare, oltretutto.
E poi la storia dei 90 mila euro a puntata come cachet, così come esposto dal sito Dagospia.
Troppa grazia Sant'Antonio, hanno decretato i vescovi di Bergoglio.
E così dopo una insolita nomination all'interno del Vaticano , l'esclusione della conduttrice dallo Stadio Olimpico, dove è ambientato il Giubileo dei Giovani: non è mica il Crazy Horse!
ROMOLO RICAPITO

Lorella Cuccarini ha dichiarato che desidererebbe fare del cinema.
Qualcuno potrebbe commentare: la solita soubrette che tenta di riciclarsi.
Eppure il discorso è più ampio.
E' scarsa l'intercambiabilità all'interno dello spettacolo tra i vari mondi, che restano precisamente incasellati: cinema, musica, tv.
Ottima la prova però di Massimo Ranieri nei panni di Pier Paolo Pasolini in La Macchinazione.
Il film ha riscosso un certo successo di critica.
E' un esempio di come professionisti del canto, o del teatro, possano perfettamente vestire panni al cinema, se ben diretti.
In ogni caso la questione resta attuale, anche per un certo immobilismo dei cast di attori, soprattutto nelle commedie cinematografiche .
Sembra che i soliti interpreti si alternino, senza nuove entrate rilevanti, mentre la commedia all'italiana affonda sempre più nello scontato.
Occorrerebbe più coraggio da parte dei cineasti, ma soprattutto da produttori intelligenti, nell'osare affidare parti al cinema a nuove leve o ad attori appartenenti prettamente al teatro, o comunque a cosiddette "guest star" che possano rappresentare delle novità in un clima davvero asfittico.
Romolo Ricapito